Massimo Coppa

Amoroso + Boombadash e la diffusione del virus


AMOROSO + BOOMDABASH E LA DIFFUSIONEDEL VIRUS Siamo stati tutti giovani, o lo siamo ancora, per cui non me la sento di buttare troppo la croce addosso ai ragazzi che si stanno assembrando allegramente in spiaggia, in discoteca, nei party, negli apericena, negli eventi eccetera eccetera, anche se c’è una bella differenza tra essere giovani ed essere irresponsabili. Ma i virologi ci stanno dicendo che se il Covid-19 sta rialzando la testa, e si sta nuovamente diffondendo in maniera veloce, questo accade anche perché troppi ragazzi si alitano in faccia con olimpica indifferenza, si mescolano, si mischiano, si “promiscuano” un po’ troppo. Come spesso accade, però, in certi comportamenti hanno una grande responsabilità quelli che un tempo venivano chiamati i “cattivi maestri”. Nella hit dell’estate canora 2020 firmata da Alessandra Amoroso e dai Boomdabash, “Karaoke”, doppio disco di platino (è notizia di ieri) e 55 milioni di visualizzazioni su Youtube (55 milioni!), il testo presta il fianco a doverose critiche. È evidente che fa riferimento alla fine del lockdown, inneggiando alla spensieratezza, al mischiarsi, a fare tutto quello di cui si ha voglia e che era proibito. Ma il fatto, purtroppo, è che la situazione non è così: vigono ancora moltissimi divieti, per cui inneggiare alla libertà totale è una vera e propria istigazione: un atteggiamento che ha facile presa, anche perché viene da idoli dello spettacolo. La canzoncina è di quelle facili, di sicura presa, con un motivetto accattivante: molto carina, di quelle proprio per l’estate e che, l’anno prossimo, sarà dimenticata e sostituita da un’altra. Però il testo è molto discutibile, e vediamo perché. Uno dei Boomdabash esordisce così: “Voglio l’aria di mare / Il sole sulla faccia / Tornerò a cantare sotto il suo balcone quando lei si affaccia”. È un evidente riferimento alla fine del lockdown, delle chiusure in casa. E ancora: “Tu abbracciami forte per tutte le volte che non hai potuto ieri”. Ci si mischia di nuovo, e passi: sono una coppia, lo farebbero comunque. Poi arriva la Amoroso, ammiccante ed allusiva, a rincarare la dose: “Voglia di ballare un reggae in spiaggia / Voglia di riaverti qui tra le mie braccia / In una piazza piena / Per fare tutto quello che non si poteva”. Non c’è bisogno di analisi del testo, mi pare. La Amoroso dice chiaramente che desidera stare in un carnaio, uno sull’altro, a ballare e fare “tutto quello che non si poteva”. Ma, in realtà, non si potrebbe nemmeno adesso. Sono veramente sorpreso che nessuno abbia notato questa cosa. È un’aperta istigazione all’inosservanza di tutte le norme antivirus, nazionali e locali. Per tacere del video: cantanti e ballerini non rispettano la distanza interpersonale e non hanno la mascherina: mi chiedo come abbiano avuto il permesso di girare la clip in queste condizioni, visto che le fiction e i film sono fermi da mesi proprio perché impossibile garantire la sicurezza degli attori. Da questo punto di vista ammiro moltissimo ed ho molto rivalutato Elettra Lamborghini: la sua hit estiva con Giusy Ferreri, “La Isla”, è musicalmente di minore impatto rispetto a “Karaoke” (ed infatti ha totalizzato “solo” 12 milioni di visualizzazioni su Youtube), e finora la Lamborghini ha puntato molto sulla fisicità, piuttosto che sulla bravura artistica. Ma questa ragazza, qualche giorno fa, venendo contro i propri interessi (anche perché adesso è il suo momento, che dovrebbe sfruttare), ha deciso di sospendere concerti e comparsate estive, perché si è responsabilmente e coscienziosamente resa conto che la gente accorsa alle sue performance non rispettava le misure di sicurezza.Brava Elettra!