Massimo Coppa

Morire da soli, in auto, al tempo del Covid


MORIRE DA SOLI, IN AUTO, AL TEMPODEL COVIDOggi la notizia che campeggia sui giornali campani, e che ha un grosso risalto anche su quelli nazionali, è relativa ad un uomo trovato morto in un bagno dell'ospedale "Cardarelli" di Napoli. La vicenda viene trattata come emblematica della situazione di grave difficoltà, per usare un eufemismo, della sanità in Campania alle prese con la seconda ondata dei contagi da Covid.In realtà credo che la cosa sarà ridimensionata nelle prossime ore; emergono già dettagli sulla fatalità dell'accaduto: purtroppo a chiunque, e dovunque, può capitare un malessere mortale che lo stronca in pochi secondi.Sono rimasto invece veramente scioccato da un articolo apparso sull'edizione campana di "Repubblica", relativo ad una notizia la quale, invece, è passata piuttosto inosservata sugli altri media, anche regionali, e che invece, secondo me, è molto più significativa della situazione obiettivamente drammatica che stiamo vivendo, essendo molto più rivelatrice di tante chiacchiere e della confusione che regna sovrana sull'argomento, specie in un momento di scontro tra governo nazionale ed istituzioni locali.A Castellammare di Stabia sono morte quattro persone mentre facevano la fila, in auto, per essere accolte dal Pronto Soccorso dell'ospedale "San Leonardo", "ormai al collasso", come viene detto nell'articolo.Questi quattro sventurati, un 71enne, due ultranovantenni ma anche un uomo di 44 anni, sono deceduti nella notte tra martedì e mercoledì, mentre si trovavano in auto o in autoambulanza, in attesa da ore.Ecco, sono sconvolto dalla circostanza che in Italia, in Europa, in un Paese avanzato del mondo occidentale, nel 2020, delle persone muoiano da sole, senza poter ricevere un'adeguata assistenza, a pochi metri da una struttura sanitaria.È l'apoteosi dell'orrore, della solitudine, dell'anomia che già è tipica dell'uomo contemporaneo, ma che ancora di più si è consolidata con l'avvento dell'ultimo tipo di Coronavirus. Le persone si trovano a dover fronteggiare da sole una malattia che è già, di per sé, estremamente pericolosa. Com'è possibile morire così al giorno d'oggi, non secoli addietro? E in Europa, non nel Terzo Mondo!Morire è nell'ordine naturale delle cose, specie quando si deve fronteggiare una patologia per la quale, ancora adesso, non c'è una vera cura risolutrice. Ma morire così, abbandonati, come randagi, in un'auto è qualcosa che ripugna alla coscienza umana e lascia veramente addolorati, di quel dolore cosmico che faceva dire al filosofo John Donne di "non chiedere per chi suona la campana" a morto: "essa suona per te".