Massimo Coppa

Perché tanto amore per Mattarella?!


PERCHE’ TANTO AMORE PER MATTARELLA?!
I mass media cartacei, televisivi ed on line hanno fatto a gara a magnificare l’ultimo discorso di fine d’anno del presidente della Repubblica, Mattarella, e ad elogiare il consuntivo del suo operato. Il suo settennato è (finalmente) infatti terminato ed ora si dovrà procedere all’elezione del suo successore.In realtà le forze politiche avevano pregato Mattarella di restare al suo posto per molto tempo ancora: e già, perché, a quanto pare, eleggere un capo dello Stato è diventato un compito immane, di una difficoltà incomparabile, anche perché “il Paese vive un momento difficile”. Ricordate? Anche Napolitano fu pregato di concedere a noi sudditi una graziosa proroga per sé stesso, e quelli vi aderì gioiosamente, anche perché il Paese viveva “momenti difficili”.In realtà da che ho memoria ricordo che dell’Italia si è sempre detto che viveva “momenti difficili”… Ma non divaghiamo.Mattarella, invece, ha detto no: evidentemente è talmente faticoso vivere nel lusso del Quirinale, che un essere umano si può pure stancare…Ho pensato che tutto questo servilismo dei partiti e dei media fosse da attribuire al soffocante conformismo dei nostri tempi. Mi sembra inspiegabile, infatti, tutto questo magniloquente tributo ad uno dei più grigi, scialbi ed insapori presidenti che l’Italia abbia mai avuto.Ci voleva mio suocero, meccanico, a farmi apparire con chiarezza meridiana la semplice verità che presiede tutto questo rimpianto per la fine del settennato mattarelliano. Commentando a tavola il telegiornale, di fronte al mio interrogarmi sui peana per il presidente uscente e la delusione per il mancato prolungamento dell’incarico, mio suocero ha icasticamente commentato: “Ma è logico, perché con Mattarella i politici hanno visto che possono fare ciò che vogliono”.Ma certo! È evidente! Da qui discende un’altra conclusione: che, in effetti, al di là delle sperticate attestazioni di stima, NESSUNO vuole che Draghi diventi presidente della Repubblica, perché è un personaggio che, di certo, non si fa manovrare.