Massimo Coppa

GLI USA SI RICANDIDANO A LEADER TOTALI


GLI USA SI RICANDIDANO A LEADER TOTALI
L’addio americano all’Afghanistan, realizzato nel peggiore dei modi e con risultati orribili per la povera popolazione locale, sembrava voler dire al mondo che gli Stati Uniti si ritirano da tutto e non vogliono incasinarsi più nei guai altrui.Ma da allora qualcosa deve essere cambiato. Difficile dire se il presidente Biden abbia mutato opinione o se i fatti non consentano di agire diversamente: fatto sta che gli USA si ricandidano a leader mondiali, caso mai avessero abdicato a questo ruolo.Nel giro di pochi mesi hanno guidato il mondo occidentale, sia politicamente che con soldi, armi ed intelligence, al massiccio aiuto verso l’Ucraina contro lo storico nemico russo.Come se non bastasse aver rotto i ponti con Mosca, nelle ultime 24 ore Washington ha ammazzato, utilizzando un drone, Al Zawahiri, attuale leader di Al Qaida, ospitato in Afghanistan dai talebani (come a suo tempo fu Osama bin Laden). Ora, è vero che uccidere Al Zawahiri è stato come uccidere un uomo morto: non contano praticamente più nulla, sia lui che il movimento che guidava. Ma è pur sempre un segno di interesse americano verso l’estremismo islamico, ed anche un messaggio in stile mafioso. È stato come dire che gli americani non dimenticano niente e, prima o poi, colpiscono. Anzi, il presidente Biden lo ha proprio detto: “Lo avevamo promesso”.Inoltre, è confermato che Nancy Pelosi, la speaker americana del Congresso, sta per atterrare a Taiwan: circostanza vista come il fumo negli occhi da Pechino, che sta sbraitando e minacciando da giorni contro la circostanza, minacciando Washington di conseguenze disastrose, perché interpreta la visita come un ulteriore riconoscimento all’indipendenza dell’isola.In pratica, gli USA si trovano impegnati in Europa contro la Russia, in Asia contro la Cina e, per passare il tempo, non dimenticano gli estremisti islamici.Questo significa che essi ritengono di poter gestire tutti questi problemi, persino contro le uniche due potenze in grado di contrastarli, cioè Cina e Russia.In un mondo ideale non ci dovrebbe essere bisogno di tutto quest’attivismo. Ma la realtà è quella che è, ed è meglio per noi stare con l’America, ancora una volta e pur con tutti i suoi difetti, visto che dall’altro lato ci sono regimi illiberali ed antidemocratici.Personalmente penso che il pericolo maggiore sia attualmente costituito dalla Russia, per cui non concordo con il continuo braccio di ferro contro Pechino: anzi, bisognava staccare la Cina da Mosca. Ma non sono cose che decido io, per cui, di fronte al fatto compiuto, posso solo dire che conviene simpatizzare con Washington perché le alternative sono veramente pessime.Non è possibile commentare questo post