Massimo Coppa

INTESA SAN PAOLO DICE ADDIO AGLI ASSEGNI BANCARI, PRIMA BANCA IN ITALIA?


INTESA SAN PAOLO DICE ADDIO AGLI ASSEGNI BANCARI, PRIMA BANCA IN ITALIA?
Si sapeva che gli assegni cartacei avevano i giorni contati.Di fatto, non sono quasi più utilizzati. Tuttavia conservano una loro caratteristica non da poco: non hanno un tetto, basta che siano coperti dalla disponibilità finanziaria di chi li emette.In pratica, mentre un Bancomat o una carta di credito hanno un tetto mensile di utilizzo, usualmente pari a tremila euro, l’assegno può riferirsi tranquillamente ad una cifra ben maggiore.Per me, dal punto di vista psicologico, era una sicurezza, anche se io per primo li uso molto raramente.Ebbene, tutto questo è finito da un momento all’altro.La mia banca, Intesa San Paolo, mi ha fatto trovare una letterina, nell’ambito del mio spazio di Internet Banking: in altre parole non l’ho neanche ricevuta via mail e mi sarebbe anche potuta sfuggire.La lettera dice che è meglio che riconsegno il libretto degli assegni, perché dall’8 maggio 2023 non varrà più.Ho contattato il mio riferimento telefonico in agenzia e mi ha spiegato che non verrà sostituito da un altro libretto. In altre parole, Intesa San Paolo, probabilmente prima banca in Italia, dice definitivamente addio agli assegni cartacei.Oltretutto, per avere il mio libretto, avendo aperto da poco questo conto presso Intesa, ero dovuto andare in banca per ben tre volte: la prima volta non funzionavano i computer; la seconda volta ho dovuto depositare una firma digitale che sarebbe divenuta operativa il giorno dopo; la terza volta, finalmente, ma dopo un’attesa di un’ora, ho potuto avere il libretto. Questo avveniva poche settimane fa. Ora dovrò andare in banca una quarta volta per restituirlo. Come si dice: abbiamo scherzato.Ho l’età per ricordare bene quando gli assegni bancari erano utilissimi ed ampiamente adoperati. Dal punto di vista sentimentale e romantico mi dispiace che vadano definitivamente in pensione, anche perché credo avessero, comunque, una loro utilità residua, se non altro emergenziale. Proprio a me è capitato di dover staccare un assegno in una clinica privata per consentire il ricovero di un familiare: non eravamo stati avvertiti del fatto che si pagava in anticipo, e la cifra era tale da non poter essere coperta con una carta di credito o il Bancomat. Per fortuna, temendo qualche imprevisto, mi ero portato dietro il libretto degli assegni. Vorrei sapere, in un caso analogo, come potrò mai risolvere la situazione da ora in avanti!Non è possibile commentare questo post