Massimo Coppa

EI FU. IL MORTAL SOSPIRO DI SILVIO BERLUSCONI


EI FU. IL MORTAL SOSPIRO DI SILVIO BERLUSCONI
Pochi minuti fa si è sparsa la notizia che Silvio Berlusconi è morto.Aveva in effetti destato qualche sospetto il suo nuovo ricovero, ma poteva perfettamente essere vera la giustificazione addotta dal suo entourage di un’altra tranche di controlli da effettuarsi.Ad 86 anni, dunque, dopo una grave malattia, il Cavaliere per antonomasia se ne è andato.Per trovare una figura così carismatica ed al contempo divisiva per gli italiani bisogna forse scomodare l’ingombrante profilo di Mussolini. Berlusconi è stato adorato ed osannato, ma anche odiato ed osteggiato. Ha goduto di un prestigio personale e di un potere immensi: hanno continuato a votarlo, in milioni, nonostante l’oscura origine delle sue fortune e pure dopo diverse condanne.È stato un uomo affascinante, ma la vecchiaia e le malattie lo avevano reso ormai l’ombra di sé stesso.Berlusconi è stato certamente un grandissimo imprenditore, ma bisogna anche dire che, nella sua fase iniziale, è stato molto e decisivamente aiutato (da Craxi). Quando alle sue televisioni è stata consentita la trasmissione in diretta nazionale contemporanea, il suo business è decollato.Era un personaggio indubbiamente trascinatore, e sarà motivo di ricerca capire come mai, nonostante zoppicasse vistosamente dal punto di vista etico, abbia affascinato così a lungo gli italiani.Io stesso ho creduto in quest’uomo per anni. La questione delle donnine allegre di cui si circondava a suo tempo mi ha poi aperto gli occhi. Ho rianalizzato tutta la sua vicenda personale e politica e sono arrivato ad una sconvolgente verità: tutto quello che egli ha fatto nella sua vita, imprenditoriale ma soprattutto politica, è stato rivolto solo e semplicemente al soddisfacimento degli interessi suoi personali, della sua famiglia e delle sue aziende. Del resto, è per questo che entrò in politica nel 1994.Ogni legge, ogni atto di governo, ogni esternazione, ogni iniziativa: era tutto rivolto nella direzione dei cazzi suoi. L’anticomunismo che sventolava di continuo, fino alla fine, era probabilmente una foglia di fico per proteggere i suoi veri interessi. D’altronde, ormai, i comunisti esistevano solo nella sua fantasia.Questa è la cosa che più mi ha amareggiato e mi ha fatto vergognare del mio giovanile trasporto verso il berlusconismo. Ha utilizzato le televisioni, in un’epoca in cui Internet non esisteva, per condizionare l’opinione pubblica a suo favore. Ha varato ogni sorta di provvedimento, quando è stato al governo, per riparare sé stesso e le sue aziende dalla giustizia.È stato un tele-dittatore, un caudillo televisivo; ha piegato le istituzioni ai suoi interessi ma, specialmente, col suo diseducativo esempio ha traviato generazioni di italiani per decenni a venire.Il suo autunno triste e patetico non deve farci dimenticare i danni che ha inflitto a questo Paese: non ultimo lo sdoganamento della destra post-fascista i cui epigoni, oggi, sono al governo.Non è possibile commentare questo post