Massimo Coppa

Post N° 961


Venti morti nel Pacifico. Coinvolto il reattore nucleare?MISTERIOSO INCIDENTE SU UN SOTTOMARINO ATOMICO RUSSO
L’Unione Sovietica è morta da un pezzo (dal punto di vista strettamente istituzionale, perché nella scarsa democrazia e liberalità e nella mentalità politica esiste ancora), ma i suoi sommergibili restano un pericolo pubblico.La versione ufficiale è stringata, ed è presumibile che non sapremo mai la verità (tanto per cambiare). Comunque, un grave incidente è avvenuto su un sottomarino nucleare russo nell’Oceano Pacifico.Un incendio ha provocato la morte di venti persone dell’equipaggio. Le autorità militari di Mosca affermano che l’emergenza non ha colpito il reattore nucleare e, quindi, non si è verificata alcuna fuga di radiazioni ed alcuna contaminazione dell’ambiente o dell’equipaggio.Speriamo sia così ma, date le premesse, è lecito dubitarne. La flotta russa ha avuto una deriva dopo la fine dell’Urss. La maggior parte dei sommergibili nucleari sono diventati dei ferrivecchi abbandonati che arrugginiscono, emanando radiazioni, nelle basi-cimitero del Circolo Polare Artico.Nell’agosto del 2000 una misteriosa esplosione a bordo del sottomarino Kursk ne provocò l’affondamento nei pressi della Kamchatka. Putin rifiutò l’aiuto occidentale per uno sciocco orgoglio imperiale, ed il risultato (che probabilmente non si sarebbe comunque potuto evitare) fu la morte, sul fondo dell’oceano, di tutti i 118 membri dell’equipaggio.