Massimo Coppa

Il senatore non vuole che si pubblichi la sua foto? Allora qui ne pubblico un collage…


Ha assunto (con i soldi nostri) sua moglie nella propriasegreteria, ma gli dà fastidio che lo si ricordiIL SENATORE NON VUOLE CHE SI PUBBLICHILA SUA FOTO? ALLORA QUI NE PUBBLICOUN COLLAGE…Lucio Malan è un senatore del PDL. Ex leghista, è oggi un berlusconiano di ferro. Nel gustoso ed irriverente ritratto che gli dedica il sito Internet di Tetris, il programma di La7 condotto dal giornalista Luca Telese, si legge: “Tra i protagonisti della vicenda che ha riguardato il voto multiplo a palazzo Madama, un giorno (si votava la legge Cirami) si fece beccare quattro volte dalle telecamere mentre faceva il pianista votando al posto dei colleghi; è al centro di polemiche quando ha assunto la moglie come sua segretaria particolare al Senato. Il 28 giugno 2006 ha prima tirato il libro del regolamento del Senato al presidente Franco Marini poi, espulso, si è barricato in aula per otto ore”.Sanguignamente, il Malan replicò sul sito: “Che razza di biografia è questa? Mia moglie lavorava al Senato, Gruppo Forza Italia, da prima che la conoscessi. Diventato Segretario di Presidenza, mi fu chiesto di prendere in distacco un dipendente del gruppo, perché, con la sconfitta elettorale e il rientro dalle segreterie particolari di ministri ecc. ce n’erano troppi. E presi mia moglie, che da dipendente è passata a un contratto di collaborazione, che scade alla fine del mio mandato di Segretario di Presidenza! Bel vantaggio!”.Ecco, proprio questo fatto dell’assunzione della moglie è, per Malan, un nervo scoperto. Qualche giorno fa Dagospia, il celeberrimo sito di informazione e gossip, ha rivangato la vicenda, aggiungendo qualche particolare, con lo stile vivace e caustico che lo contraddistingue: “Per capirci: la moglie dopo le elezioni del 2006 è rimasta a spasso, quindi l’efficiente senatore l’ha contrattualizzata come sua segretaria. Visto che c’era, anche insieme alla sua nipote di primo grado, tale Ilenia Termini, anch’essa segretaria presso il suo ufficio al Senato insieme alla zia Maria Termini. Attenzione però, solo per una ‘razionalizzazione delle risorse lavorative’, mica si vorrà pensare al nepotismo...”.Al che il senatore ha replicato in maniera piccata ma surreale, scrivendo a Dagospia: “In base a quanto riportato in calce al vostro sito, chiedo che qualsiasi mia fotografia venga rimossa dal sito stesso e che non venga pubblicata neppure in futuro”.Il riferimento è ad un avviso che appare sul sito: “Le foto presenti su Dagospia.com sono state in larga parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione - indirizzo e-mail rda@dagospia.com, che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate”.Tuttavia questo tipo di disclaimer si riferisce, normalmente, alle foto protette da eventuale copyright: giustamente l’autore (o il soggetto possessore del diritto di utilizzo) potrebbe risentirsi che vengano pubblicate senza la sua autorizzazione, ma soprattutto senza venire pagato per questo. Questa è la ratio vera di questo tipo di precisazioni.Credo che mai, nella storia, un uomo politico, un senatore della Repubblica, quindi un uomo pubblico, abbia preteso che non venisse pubblicata una sua foto presa in un contesto pubblico ed ufficiale!Peraltro Malan non entra nell’argomento, non spiega la sua versione dei fatti sull’assunzione della moglie (fatta con i nostri soldi), non contesta. Niente di niente. Fa solo il dispetto, tiene il broncio…Dagospia, signorilmente, chiude la questione lì.Ma per me non è chiusa. E’ un atto di arroganza inqualificabile, ed allora parte la mia piccola protesta. I lettori abituali di questo blog e gli internauti mi perdoneranno se gli infliggo una presenza non richiesta: ma, contravvenendo per una volta allo stile scarsamente iconografico che mi contraddistingue, per principio devo pubblicare, come faccio di seguito, una carrellata di immagini del sen. Lucio Malan.E ttiè!(Questa mia iniziativa è stata segnalata anche da DAGOSPIA in data 16.7.2010)