Massimo Coppa

Ipocrisia alla riscossa: si nega che il sindaco Vassallo sia stato ucciso dalla camorra…


Un malinteso senso dell’immagine provoca i disgustosi “distinguo” di alcuni abitanti di Pollica-Acciaroli e del PDL localeIPOCRISIA ALLA RISCOSSA: SI NEGA CHE IL SINDACO VASSALLO SIA STATO UCCISO DALLA CAMORRA…Difendere l’onore e l’immagine della propria terra e della propria comunità è indubbiamente giusto e lodevole. Ma questo non dovrebbe significare mettere la testa sotto la sabbia, come gli struzzi, e far finta di niente, a costo di minimizzare fatti gravissimi e di svilire l’operato di un uomo che ha pagato con la vita il proprio impegno civile.Però è quanto sta accadendo a Pollica-Acciaroli, in Campania, dove è stato ucciso il sindaco, Angelo Vassallo (vedi post precedente a questo).Molti esponenti della comunità locale stanno dicendo che non si è trattato di un omicidio di camorra, che non bisogna infangare quella realtà, che la criminalità organizzata, lì, non c’è. Anche il PDL locale ha preso posizione in questo senso.Questo significa minimizzare, nascondere, relativizzare: è ipocrisia sociale.Un amministratore che viene atteso da un killer ed ucciso con nove colpi di pistola: che cos’è, questo, se non un omicidio professionale? Chi agisce così? Un rivale in amore? Un’amante delusa? Un vicino in collera? È palese che si tratti di una metodologia “pulita”, chirurgica, da criminalità organizzata. Come si fa a negare l’evidenza?Peraltro le indagini si sono già indirizzate sulla pista dell’infiltrazione mafiosa: Vassallo sarebbe stato ucciso per aver detto “troppi no” a persone “di peso”. E il fratello, addirittura, rivela che aveva denunciato (senza successo) collusioni tra la camorra ed alcuni esponenti delle forze dell’ordine!Far finta di niente significa non solo uccidere Vassallo anche nella memoria, ma rinunciare ad impedire una riscossa sociale e delle istituzioni.