"Conosceremo una grande quantità di persone sole e dolenti nei prossimi giorni, nei mesi e negli anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: ricordiamo".
"And all this science, I don't understand: it's just my job, five days a week... A rocket man"
Elton John
Un uomo può perdonare a un altro uomo qualunque cosa, eccetto una cattiva prosa Winston Churchill
Presto / anche noi (…) saremo / perduti in fondo a questo fresco / pezzo di terra: ma non sarà una quiete / la nostra, ché si mescola in essa / troppo una vita che non ha avuto meta. / Avremo un silenzio stento e povero, / un sonno doloroso, che non reca / dolcezza e pace, ma nostalgia e rimprovero PIER PAOLO PASOLINI
ARMI CHIMICHE ABBANDONATE, NASCE IL COORDINAMENTO DEI COMUNI INQUINATI Finalmente fa sentire la sua voce quell’Italia vittima della contaminazione dovuta agli arsenali segreti. C’è bisogno dell’aiuto di tutti
Lo sapevate che le campagne ed i mari d’Italia sono disseminati di arsenali chimici prodotti dal fascismo, dal nazismo e dagli Stati Uniti, e poi abbandonati nelle fasi finali e subito dopo la seconda guerra mondiale?
E’ la sconvolgente tesi portante del libro “Veleni di Stato”, scritto da Gianluca Di Feo, giornalista dell’”Espresso”, pubblicato da Rizzoli (Euro 10,50) nel 2009 ed accolto dal silenzio assordante di istituzioni e mass media tradizionali...
E’, onestamente, un libro che tutti dovrebbero leggere, anche se fa molto male. Dovrebbero leggerlo, beninteso, coloro che amano conoscere la verità, per quanto scomoda, ed in primis gli amministratori locali.
Per rompere finalmente questo muro di gomma un gruppo di associazioni e comitati ha deciso di riunirsi per chiedere che venga finalmente fatta chiarezza sui rischi di questi veleni sepolti nel mare e nel terreno del nostro Paese.
Si è quindi costituito “Veleni di Stato”, cioè il “Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche”, che si prefigge il monitoraggio e la bonifica dei siti contaminati da ordigni bellici chimici inabissati o interrati durante e dopo il secondo conflitto mondiale.
Il Coordinamento è formato da semplici cittadini, docenti universitari, professionisti, giornalisti ed attivisti ambientali che sono rappresentanti di associazioni e comitati operanti nelle zone più colpite in Italia: l’isola d’Ischia con il Golfo di Napoli, il lago di Vico, Molfetta, Colleferro, Pesaro e Cattolica. Presto entreranno a far parte del Coordinamento nuove realtà in rappresentanza di altre areefortemente colpite in Lombardia, Piemonte, Lazio e Abruzzo.
Il Coordinamento è aperto al contributo di tutti. Ha attivato un sito Internet all’indirizzo www.velenidistato.it, che per ora si collega ad un blog. L’indirizzo mail generale è: info@velenidistato.it; inoltre il Coordinamento nazionale è presente come “Veleni di Stato” su Facebook e su YouTube all’indirizzo www.youtube.com/user/velenidistato
Utilizzando documenti dei servizi segreti britannici, non più coperti dal sigillo della riservatezza, documenti militari americani (prima resi pubblici e poi nuovamente coperti dal segreto di Stato), e materiale d’archivio tedesco, Di Feo ricostruisce con mirabile precisione la storia delle armi chimiche italiane. Volute dal fascismo e sperimentate, con orribili effetti, in Libia ed in Etiopia, hanno fatto il paio con gli arsenali creati dalla Germania hitleriana. Come se non bastasse, una volta sbarcate in Italia le forze armate americane hanno trasferito nel nostro Paese una quantità enorme di armi chimiche a stelle e strisce. Nessuno, alla fine, le ha utilizzate sullo scenario europeo: la paura della devastante ritorsione avversaria ha dissuaso tutti, scoraggiando persino la follia hitleriana. E’ stata una sorta di prova generale dell’equilibrio del terrore atomico, che si sarebbe instaurato di lì a poco.
Il problema è che questa ingente massa di materiale bellico chimico ha inquinato l’Italia sia per la sua produzione che per il suo smaltimento. Innanzitutto le fabbriche, potenziate dal regime fascista, hanno scaricato i propri venefici scarti compromettendo falde acquifere e terreni: ancora oggi, ad esempio, le acque sotterranee milanesi e le campagne dell’hinterland del capoluogo lombardo risultano fortemente inquinate.
Di Feo getta luce sulla clamorosa consistenza dell’arsenale chimico italiano ma, soprattutto, rivela che il nostro Paese è diventato, alla fine del secondo conflitto mondiale, un’immensa discarica segreta di materiale pericolosissimo; materiale che, ancora oggi, rilascia la sua eredità di morte inquinando l’ambiente ed attentando alla nostra salute, entrando nel nostro corpo sia direttamente che attraverso la catena alimentare. L’unica ricerca scientifica ufficiale fatta in Italia ha riguardato l’Adriatico e testimoniato che, nei pressi delle aree conosciute come sede di smaltimento di scorie chimiche, si sono verificate addirittura alterazioni e mutazioni della fauna ittica.
Ad utilizzare mare e terra come criminali discariche chimiche hanno cominciato i tedeschi, devastando l’Adriatico con migliaia di tonnellate di micidiale immondizia. Quindi le autorità americane, non si capisce se per incoscienza o criminale cinismo, hanno affondato nel Golfo di Napoli e, in generale, nel Mediterraneo, migliaia di tonnellate di testate contenenti iprite, fosgene, lewisite ed altre diavolerie, sia italiane che statunitensi e tedesche. Si trattava degli armamenti più deperibili, meno sofisticati e, insomma, difficili da gestire e conservare. I migliori munizionamenti, invece, vennero trasferiti negli Stati Uniti. Altrettante migliaia di tonnellate vegetano decomponendosi in aree industriali dismesse e, addirittura, in un Parco Nazionale.
Nel 1943, a Bari, si è verificato il più grosso disastro chimico nella storia dell’Europa occidentale: eppure è un episodio che resta sconosciuto ai più. Una nave americana colma di testate all’iprite saltò in aria in seguito ad un massiccio bombardamento tedesco: verranno contaminati mille militari angloamericani che si spegneranno negli anni successivi, avvolti dal segreto di Stato. Dei civili baresi colpiti e delle successive morti e malattie non si sa nulla, perché nessuna inchiesta è mai stata fatta e nessun registro realizzato. Secondo documenti militari americani, resi pubblici per un breve periodo, nel Golfo di Napoli ed al largo dell’isola d’Ischia, tra il 1945 ed il 1946, sono state affondate imprecisate quantità di ordigni contenenti iprite, lewisite, fosgene, cloruro di cianuro (“cyanogen chloride”) e cianuro idrato (“hydrogen cyanide”).
Massimo sono convinta che gia le autorià lo sapevano, solo desso viene alla luce tale pericolo. ma sono anche convinta che non faranno niente o quasi,mi dispiace ma io la penso così
.tutto il mondo deve avere tali pericoli. cosa potranno fare¿ realmente non lo so.anche perchè credo siano cose che nonsi possono distruggere o si?
dimmi tu. un abraccio viviana
L'Italia è una grande polveriera pronta a scoppiare. Molto in ritardo avvenimenti di una irreversibile tradicità, sono venuti a galla, vuoi per testimonianze inconfutabili, vuoi per scoperte casuali, vuoi per forme ritardate di coscienza e... poi, per interessi vari, il tutto è stato taciuto e nascosto.
Vorrei citare:
-La conquista del sud da parte dei piemontesi, i tanti inumani massacri, le violenze su quelle popolazioni, i furti e i falsi fatti storici osannati, ecc.;
-Le foibe al nord, con i massacri compiuti da titini, comunisti, qualunquisti del caso...;
-Il massacro dei partigiani bianchi durante il periodo della liberazione... un film lo evidenziò -"Porzus" - ma venne messo fuori causa;
-I tanti veleni di Stato, i misteri, le violenze, nascoste per coprire compiacenti personagi e, non ultimo quello che il libro presenta...
Tanti, troppi casi, non per caso ma voluti. Riflettere, prima che sia troppo tardi, riflettere anche sull'oggi e...su certi personaggi. Buona serata, Saverio
qualcosa del genere lo avevo sentito dire, anche se non nello specifico. tutto quello che è stato buttato nei fondali marini secondo me influisce anche in questi improvvisi maremoti, certo il clima cambia per molteplici aspetti, ma la violenza degli eventi e soprattutto la frequenza è tutto accelerato dall'inquinamente e da quello che si trova nel sottosuolo. Forse mi sbaglio? io non credo
alcune zonemarine sono pattumiere a cielo aperto di rifiuti tossici pericolosissimi come la MADDALENA, ma il governo della triade Berluska, Maroni, La Russa che ne sono a conoscenza non fanno assolutamente nulla!a chi rivolgersi se non alle organizzazioni ambientaliste? stimoliamo una grande manifestazione,forse allora qualcosa si muoverà.
Non conoscevo questa ipotesi, almeno non così come l'hai descritta tu, ma avevo sentito parlare di qualcosa di simile, da una persona, un mio conoscente, che ha lavorato all'Arsenale di Venezia. Evidentemente qualcosa comincia a muoversi. Grazie Massimo, credo che leggerò questo libro. Buona serata ^_^
Ho letto del gas davanti Bari, ma ho anche pensato che il lento rilascio dovuto all'arrugginirsi dei contenitori fosse così lento da inibire i possibili danni. Però se li togliessero sarebbe meglio...
Non conoscevo le zone specifiche ma ho già sentito parlare di vari ritrovamenti nei nostri mari che se non sbaglio sono stati monitorati ma sono ancora sul posto...in quanto al sapere o meno non solo gli ultimi governanti a far finta di niente ma anche tutti i precedenti partendo proprio dall'ultima guerra che hanno permesso ed accantonato il tutto..io non credo che anche se cominciano a ripulire le varie zone si arriverebbe alla totale distruzione, senza contare l'inquinamento già rilasciato nei mari e nel terreno...ma se lo faranno passeranno secoli...ciao
Non lo sapevo e questa notizia aggiunge nuove inquietudini a quelle già funeste che sentiamo ogni giorno sullo stato del pianeta e, attualmente, sull'inquinamento nucleare... non si salva nessuno. Sembra che tutti abbiamo i nostri cadaveri più o meno nascosti sul territorio ma sicuramente dannosi anche se coperti dal silenzio.
ma non possono dire che erano all'oscuro di tutto...sapevano e...sanno...ma fanno i finti tonti...e non fanno nulla per risolvere il problema ...notte ..Giulya
io guardo molta televisione ma di questa cosa non avevo mai sentito parlare..è veramente sconvolgente sapere che siamo circondati da tutti questi veleni
L'unica cosa che sanno dire e che non corriamo nessun pericolo, tutto va bene e noi, ma guarda le publicità............?siamo un popolo ricco, bello e felice..................a dimenticavo...il popolo dei cartoni animati,ciao Massimo,Fran.
Una vera polveriera insomma..avevo senti che la mafia aveva affondato delle navi con scorie pericolose .. le armi scaricate nell'adriatico dagli americani..durante la guerra del Cossovo ..ma delle vecchie molto pericolose armi..della vecchia guerra no ...sono contenta dell'informazione ma anche preccupata buonanotte :-))
mi associo a riccardo...tutti sanno,ma nessuno parla fanno finta che il problema non esiste... certo ancora non hanno riflettuto bene come speculare su questo problema...quando lo troveranno ci sarà la corsa all'oro come nel vecchio far west.....buona vita a tutti...
E poi ci meravigliamo dell'aumento di tumori in tutta Italia, con la catena alimentare siamo tutti soggetti ad ingerire questi veleni. Ciao Massimo un bell'articolo il tuo... Paolo
Questi sono gli effetti di una informazione sbilanciata. Ci fanno sapere solo ciò che a establishment interessa. Bisogna sempre scavare per trovare un indizio di verità. Buona giornata
Come sempre siamo gli ultimi a venire a conoscenza di queste notizie, finché una voce vera e sincera non s'innalza nel mare delle falsità e dei sotterfugi che ci circondano, ci lasciano nel completo buio e nell'ignoranza di ciò che è nocivo. Grazie per questa segnalazione, prendo subito nota. Patrizia
Ormai non mi stupisco più di niente. Grazie per questo tuo post. Mi informerò sull'argomento, credo che si debba spingere le autorità ad occuparsene ed è giusto che facciamo sentire la nostra voce.
Un saluto Susan
hai proposto un tema interessante ,anche gli ultimi conflitti vedi nel kosovo si parla di proiettili con uranio impoverito tutto ciò che bellico in un conflitto è nocivo per noi e per l'ambiente
anche adesso in libia pare stiano usando missili a testate di uranio impoverito, estremamente inquinante e cancerogeno per l'ambiente colpito e le persone che ci vivono
Lo sapevano e lo sanno!! E' sempre la solita storia. Il segreto di Stato, comodamente, copre cose teribili. Ne verremo a capo quanto riguarda l'uranio impoverito e le relative leucemie?Fare le cose per bene costa.....buon pomeriggio Maddalena
Ricordo anni fa di avere visto un servizio sul ritrovamento di barili pieni di sostanze chimiche scaricate nel mare davanti a Bari dalle navi durante la guerra..e di casi di leucemia legati a questi prodotti...poi come al solito tutto è passato sotto silenzio...non rimane che l'indignazione per vivere in un paese dove queste cose passano sempre sotto silenzio o chi ne parla viene in qualche modo messo a tacere...ciao prendo i link dei siti Lilly
Tutti sanno ma tutti tacciono vero...quando leggo queste cose mi chiedo, nostri figli e nipoti che farano di questo mondo avvelenato, e questo mi rende triste ...buona sera Massimo
Tutti sanno...tutti abbiamo rovinato la terra ...ma igroriamo perchè vogliamo vivere senza sapere...cosa è rimasto... tutto è nocivo tutto inquinato ...molte cose causano danni all'uomo...ma tranquilli andiamo avanti...grazie di averci imformati...buona serata a te.Anna
Tutti lo sanno ma nessuno ne parla troppi interessi sotto, per non parlare del Giappone di questi giorni ci dicono solo una millesima parte di quello che è successo.
Speriamo che chi di dovere non fosse a conoscenza di tutto questo e che prenda i dovuti provvedimenti... Mah... Nessuno sapeva, nessuno ha fatto, nessuno ha parlato... Il governo italiano certo che è coerente, non cambia mai! Cmq hai ragione, scusami per l'errore di non averti detto che ho aperto il blog... Ti aspetto al prossimo post eh... Un bacio
ricordo che quando ero bambino e stavo dietro la finestra del balcone pensavo che i vetri dovevano sciogliesi e saltarmi in faccia per via di un esplosine nucleare!la tv di allora mandava in onda spesso immagini del genere!
Lo dico sempre che non mi ispirano fiducia. Sono CAROGNE. scusa Massimo, ma quando ci vuole ci vuole e se le mettessero sotto il ..lo loro vedessi che farebbero cose un tantino più giuste. ciao ASS..
Sapevo che nei nostri mari giacevano inesplosi missili e bombe della seconda guerra mondiale ma, non immaginavo che il problema fosse così grave ed esteso. Guardiamo con preoccupazione al Giappone, si parla tanto del nucleare....non sapendo che viviamo già in un mare di veleno. Grazie per questo post Massimo....grazie di cuore! ti auguro una buona giornata ciao. Giusy
Nella mia zona fanno occhiali...sai quanti acidi ci saranno qui e li...?
E quanti tumori? eppure la zona è una zona turistica montana...insomma...siamo un Paese che si fa di acidi di tutti i tipi..sigh
Buona serata!
Il problema di tante iniziative pacifiste, anti nucleari, anti tutto, è di avere spesso molto fumo e poca sostanza: mancano le prove, ma a volte, in qualche fortunata congiunzione astrale, qualcuno, magari sottovoce, parla. Così accade nel romanzo "Le tre pallottoleLa spiegazione del titolo arriva alla fine del libro, assieme a un'inquietante consapevolezza. A dispetto di tutti i trattati di non proliferazione del nucleare a scopo bellico, degli accordi plurilaterali circa il veto all'impiego di armi atomiche, queste sarebbero già in uso da anni. Più piccole e meno scenografiche di quelle di Hiroshima e Nagasaki, ma per il resto esattamente equivalenti. Con un piccolo proiettile atomico è possibile sventrare un edificio, creare un cratere radioattivo, amputare arti senza che le vittime quasi se ne accorgano. Soprattutto, e questo sembra essere il vero scopo, è possibile ottenere l'effetto più sporco e disumano delle bombe atomiche: la contaminazione di aria acqua e suolo attraverso polveri fatte di nano particelle che nessun filtro riesce a bloccare, l'avvelenamento lento e apparentemente senza colpevoli di popolazioni che abitano l'area interessata