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Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
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la nostra, ché si mescola in essa /
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Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

Cazzarola!

 

 

Messaggi di Giugno 2019

 

Morgan, il vip che insulta i lavoratori

Post n°2068 pubblicato il 26 Giugno 2019 da massimocoppa
 

MORGAN, IL VIP CHE INSULTA I LAVORATORI

Ieri è stato eseguito lo sfratto del cantante Morgan dalla sua casa di Monza: l’abitazione è stata pignorata a causa di debiti accumulati per non aver pagato gli alimenti all’ex moglie Asia Argento (ed alla loro figliola), oltre che ad un’altra ex.

Sono brutti momenti che, ovviamente, dalle “vittime” vengono vissuti come un’ingiustizia.

Tuttavia non è giusto il fiume di contumelie che il cantante ha vomitato contro l’ufficiale giudiziario venuto ad eseguire lo sfratto e contro gli agenti di polizia che l’accompagnavano: tutte persone che non c’entrano niente in questa triste vicenda e che stavano solo facendo il loro lavoro, in cambio di uno stipendio molto probabilmente assai modesto.

Sul sito Internet di “Repubblica” è apparso un filmato, sottotitolato, che documenta la violenza verbale di Morgan, il quale si atteggia a vittima ed a martire della libertà: “Boia, faccia da sbirro, analfabeti, ridicoli, facce di gente che ha preso sempre cinque a scuola”, sono alcune delle sue espressioni riservate agli esecutori dello sfratto. E dopo, ai giornalisti, ha dichiarato che lui ha usato le armi della parola, declamando ai poliziotti sonetti di Shakespeare e loro, per reazione, hanno portato la mano alla pistola: due circostanze a dir poco inverosimili (i sonetti da Morgan e la reazione eccessiva dei poliziotti).

Mi sento molto vicino agli agenti ed al personale del Tribunale, veri proletari che, per campare, devono sorbirsi le ingiurie di Morgan, un vip che si sente in diritto di offendere dei lavoratori per attirare su di sé compassione.

Non siamo in una dittatura (non ancora, almeno), non c’è nessun arbitrio dietro il provvedimento di sfratto, ma il culmine di una lunghissima procedura giudiziaria e fiscale dove il cantante ha avuto tutte le possibilità di difendersi, e dove sono state rispettate le norme ed i regolamenti, per quanto triste sia stato l’epilogo.

La polizia, poi, come si dice dalle mie parti, “dove vede e dove ceca”: fosse stato un povero cristo, di fronte a questa reazione avrebbe reagito come minimo con una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale. Invece, nessuna reazione. Perché? Perché si tratta di un cantante “famoso”?

Il sindacato nazionale dei poliziotti non ha niente da dire su questa vergognosa circostanza che vede degli operatori mortificati gratuitamente?

Nel filmato si vede l’immagine di un giovane, probabilmente un poliziotto in borghese, evidentemente amareggiato per il boccone amaro che ha dovuto subire; il linguaggio del corpo sembra voler dire: “che si deve fare, per campare”…

Alla fine l’ex Bluvertigo ne ha avute anche per quelli che ha definito falsi amici: Vasco Rossi, Jovanotti e Ligabue, forse colpevoli di non essersi voluti svenare per le sue pazzie. Secondo lui, essi pensano solo al loro ultimo disco, come se tutto il mondo aspettasse questo, neanche se fossero Stockhausen o Stravinskij”...

Ebbene, caro Morgan, ho una brutta notizia per te: il mondo aspetta effettivamente i dischi di Vasco, Jova e Ligabue: semmai sono i tuoi dischi che non sono attesi da nessuno. Fai un bagno di umiltà e di realismo.

 
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L’“AMICA GENIALE” E QUELL’ITALIA IMMAGINARIA...

Post n°2067 pubblicato il 17 Giugno 2019 da massimocoppa
 

 

L’“AMICA GENIALE” E QUELL’ITALIA IMMAGINARIA...

In queste settimane si sta girando, anche sull’isola d’Ischia, la fiction televisiva “L’amica immaginaria”, tratta dai romanzi della misteriosa Elena Ferrante.

Tra gli ingredienti del successo riscosso dalla serie anche negli Stati Uniti c’è pure che, all’estero, guardano al Meridione d’Italia immaginandolo come era negli anni Cinquanta del Novecento: una cartolina che non esiste più, nella realtà, ammesso che sia mai esistita.

Nei Comuni ischitani di Ischia, Lacco Ameno e Forio sono state ricostruite le location per le riprese, in puro stile anni Cinquanta. Specialmente il corso principale di Forio si è trasformato: i negozi hanno cambiato fisionomia esterna e sono state installate insegne d’epoca; l’arredo urbano (lampioni, infissi, fioriere ecc.) è stato modificato in stile rétro.

L’effetto complessivo è stato, a detta di tutti, bellissimo.

Naturalmente nessuno (né le amministrazioni comunali, né i commercianti) ha pensato di proporre di lasciare tutto così: eppure questa potrebbe essere un’idea vincente.

Se i privati sono così ottusi da non capire quanto sia orribile una insegna di plastica e neon in un centro storico antico, dovrebbero allora essere i Comuni, con un regolamento apposito, ad imporre l’utilizzo di materiali naturali (come il legno), artisticamente abbelliti. Che fascino quelle porte di una volta, quelle insegne dipinte a mano, quegli espositori in legno e vetro, quelle fioriere in ferro battuto… Stop alla plastica, ai materiali dozzinali, alla volgarità!

Ai turisti piace questa idea di Italia e, perbacco!, dovremmo dargliela. Ci ritroveremmo con dei centri storici ridisegnati e dotati di un nuovo fascino. Non è complicato e non comporta chissà quali spese: basterebbe volerlo. E non è nemmeno questa grande idea geniale: ci sono numerosi posti, in tutta Italia, che sono stati conservati così.

 
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