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Ray Bradbury, "Fahrenheit 451"

 

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"And all this science,
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Un uomo può perdonare
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Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
troppo una vita che non ha avuto meta. /
Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

Cazzarola!

 

 

Messaggi di Giugno 2022

 

EXPLOIT DELLA SINISTRA, MA LA MELONI VINCE COMUNQUE

Post n°2147 pubblicato il 27 Giugno 2022 da massimocoppa
 

EXPLOIT DELLA SINISTRA, MA LA MELONI VINCE COMUNQUE
L’esito dei ballottaggi nelle elezioni amministrative tenutesi in molte città italiane ha visto la vittoria pressoché totale del centrosinistra e del PD specialmente.
Tuttavia, anche se il centrodestra esce parecchio abbacchiato da questa batosta, credo che emerga un dato incontrovertibile: Giorgia Meloni consolida la sua leadership nel centrodestra.
Il dato politico è che questa compagine può avere qualche possibilità solo se unita: se si alleano nuovamente Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, c’è una forte probabilità che vincano le prossime elezioni politiche nazionali.
Ma se stiamo ai sondaggi degli ultimi dodici mesi, FdI è il primo partito nel centrodestra ed è testa a testa col PD, surclassando la Lega e con Forza Italia fortemente ridimensionata rispetto ai suoi anni migliori. Questo significa che Berlusconi deve fare un ulteriore passo indietro ma, soprattutto, deve farlo Salvini. Quest’ultimo deve rendersi conto che il suo momento è passato: ha sbagliato tutto, da quando è uscito dal governo.
Al contrario, la Meloni ha imbroccato tutte le mosse, a cominciare dal fatto che la sua è l’unica forza politica ad essere rimasta all’opposizione, circostanza morale non da poco.
Ricapitolando, è alla Meloni che la coalizione deve consegnarsi: senza “se” e senza “ma”.
Giorgia Meloni deve essere la candidata unitaria a capo del governo; lei e FdI devono essere i punti di riferimento di tutto il centrodestra.
Se in quell’area non capiscono questo, allora si rassegnino a perdere; o a vincere, ma con grosse fragilità.


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CRISI IDRICA E PUTIN, TEMPESTA PERFETTA

Post n°2146 pubblicato il 23 Giugno 2022 da massimocoppa
 

CRISI IDRICA E PUTIN, TEMPESTA PERFETTA
La siccità sta mettendo in ginocchio non solo la già mal messa agricoltura italiana, con il conseguente, inevitabile aumento dei prezzi, nonché l’approvvigionamento idrico ad uso civile e industriale, per tacere del deterioramento e della desertificazione dell’ambiente, ma anche la produzione di energia elettrica.
Il “Sole 24 Ore” informa che siccome, ormai, invece di acqua per il raffreddamento degli impianti le centrali idroelettriche aspiravano sabbia dai letti dei fiumi, si sono dovute fermare “Moncalieri (Torino, Iren), Sermide (Mantova, A2A), alcuni dei gruppi di Ostiglia (Mantova, Ep) per circa 2.400 megawatt in meno. E cominciano a tossire tosse secca Piacenza (A2A), La Casella (Piacenza, Enel), Chivasso (Torino, A2A), Turbigo (Milano, Iren), Tavazzano (Lodi, Ep) per circa 4.800 megawatt”.
Questo accade ora che ci avviamo al clou termico dell’estate, il famigerato mese di luglio il quale, tradizionalmente, comporta il maggior consumo elettrico da parte degli italiani, visto che, tra le altre cose, i condizionatori vengono messi a tutta manetta.
Non ci aiuta nemmeno l’energia importata: quella dalla Francia, per esempio. In Italia abbiamo detto “no” al nucleare dopo Chernobyl, ma gli altri Paesi attorno a noi producono energia elettrica dall’atomo a tutta forza. Se accadesse una catastrofe in Francia, danneggerebbe comunque anche noi, per cui è sciocco non avere centrali in Italia. Ma non divaghiamo. Ebbene, l’elettricità francese, che importiamo, si avvia proprio in queste settimane a diventare quasi indisponibile perché, come informa sempre il “Sole 24 Ore”, per manutenzione sta per essere sospesa l’attività di ben 28 reattori nucleari francesi su 56.
Stiamo già assistendo ai primi blackout: anche da me, nel primo pomeriggio (quando fa più caldo) di ieri, la corrente è saltata per diversi minuti in tutta l’isola d’Ischia.
Quindi, energia elettrica sempre più costosa a causa del rialzo mostruoso di petrolio e gas conseguente all’invasione ucraina da parte della Russia, ed ora anche scarsa: la tempesta perfetta per deprimere ulteriormente l’economia italiana ed il nostro già precario stile di vita.
Come se non bastasse, l’Europa deve sospendere ogni manovra di salvaguardia dell’ambiente e di prevenzione dei mutamenti climatici (dai quali questa siccità epocale che ci affligge) perché bisogna tornare alle tecnologie più inquinanti, riesumando le centrali elettriche a carbone.
Tutto questo grazie a Putin. Mi domando ogni giorno cosa stiamo aspettando per intervenire militarmente, nel quadro di una cornice NATO, contro la Russia. Non ci posso credere che stiamo accettando l’inflazione, il rialzo dei tassi d’interesse, il disastro dell’economia, delle Borse e delle nostre vite pur di non mandare qualche soldato in Ucraina: non con lo scopo di distruggere la Russia, ma solo di respingerne definitivamente l’assalto ad un Paese europeo, filo-occidentale e, oramai, martire.

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LA MESSA DEL VESCOVO E LA FINE DEI TEMPI

Post n°2145 pubblicato il 22 Giugno 2022 da massimocoppa
 

LA MESSA DEL VESCOVO E LA FINE DEI TEMPI
Ha un sapore di religiosità medievale, apocalittica, millenaristica, la notizia che sabato prossimo, in una chiesetta nelle campagne lombarde oppresse dalla siccità, l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, con una messa speciale invocherà la pioggia salvatrice supplicando Iddio di mandarla.
Nel contempo, l’arrivo del flagello delle cavallette in Sardegna conferma quest’impressione di fine dei tempi. Una piaga biblica, che nei modi di dire popolari si affianca ad altre: “fame, peste e carestia”. La “peste” l’abbiamo avuta (il Covid), la “carestia” è in corso (tra siccità, inflazione, economie depresse e Borse impazzite a causa dell’invasione russa dell’Ucraina) e la “fame”, va da sé, ne sarà una conseguenza.
Ci manca solo l’ammonimento “Peniteziagite!”, “Fate penitenza!”, con il sottinteso seguito “Perché il Regno dei Cieli è vicino”, dell’ex dolciniano frate Salvatore del “Nome della Rosa”, per essere completi.

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DI MAIO LO STATISTA: LA CRISALIDE DIVENTATA FARFALLA

Post n°2144 pubblicato il 21 Giugno 2022 da massimocoppa
 

DI MAIO LO STATISTA: LA CRISALIDE DIVENTATA FARFALLA
Luigi Di Maio ha superato tutti gli esami di maturità politica.
Non mi è mai piaciuto l’atteggiamento di chi lo attaccava rinfacciandogli di non poter fare politica ed aspirare ad incarichi di responsabilità visto che, da ragazzo, vendeva aranciate e Caffè Borghetti allo stadio S. Paolo di Napoli: certo, può dispiacere a chi magari ha studiato tanti anni e si ritrova a fare l’impiegato, ma resta sempre valido il principio che bisogna giudicare dai fatti e dai comportamenti, non in base a premesse pregiudiziali.
Ebbene, devo dire che l’ex venditore dello stadio è diventato un politico con la “P” maiuscola; anzi, uno statista.
Non era scontato e non era facile immaginare che avrebbe preso così sonoramente le distanze dal suo movimento politico di provenienza, i famigerati Grillini, per fare una scelta di civiltà: stare con l’Occidente, restare con l’Europa, parteggiare per la libertà, scegliere i diritti umani, appoggiare l’Ucraina nella sua strenua resistenza all’invasione russa. Ma lo ha fatto.
Si è messo contro il suo partito che, vergogna!, non desidera nemmeno che si inviino armi a Kiev per consentirle di difendersi. Questa del sovranismo filorusso è proprio la ciliegina sulla torta di un movimento che ha costituito un pericolo per lo Stato di diritto sin dal suo sorgere, concentrando in sé il peggio del peggio: cripto-fascismo, culto della personalità e del capo, demagogia dei clic, leonismo da tastiera. Un guazzabuglio orribile ed analfabeta che, finalmente, gli italiani hanno relegato nuovamente a percentuali che si avvicinano a quelle originali, da prefisso telefonico.
Insieme all’altro capolavoro politico degli ultimi, malatissimi anni del nostro Paese, la Lega di Salvini, il Movimento 5 Stelle si è distinto per ignoranza, superficialità, giustizialismo ed un personale politico veramente modesto innanzitutto dal punto di vista culturale.
Di Maio, sempre impeccabile, stimatissimo all’estero, è partito da quella dimensione culturalmente poverissima che è quella dei Grillini; ma, con umiltà, ha studiato, si è impegnato, ha lavorato.
Il nostro ministro degli Esteri è una crisalide che è diventata farfalla e sta facendo le scelte giuste: la famiglia civile del mondo accoglie ed aiuta l’Ucraina violentata, non la ostacola a favore dell’aggressore russo.

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CELLULARI: ATTENTI ALLE TRUFFE SUL 5G!

Post n°2143 pubblicato il 20 Giugno 2022 da massimocoppa
 

CELLULARI: ATTENTI ALLE TRUFFE SUL 5G!
Non so se capita agli utenti di telefonia mobile di tutte le compagnie o solo di alcune, ma fatto è che dall’anno scorso mi arrivano spesso telefonate di sedicenti operatori della mia compagnia che vogliono appiopparmi un nuovo contratto, ovviamente molto più oneroso di quello che ho in corso, accampando la scusa del 5G e delle magnifiche sorti e progressive della rete mobile italiana.
Sono cambiamenti epocali, è il succo del discorso, e noi li dobbiamo pagare. Per cui, ci incitano, siamo furbi ed aderiamo subito all’offerta che ci fanno. È vero, è più costosa, ma limiteremo i danni a fronte di presunti enormi aumenti futuri e, nel contempo, eviteremo anche la disattivazione dell’account, della scheda, del numero e Dio sa quali altri sfracelli.
Questi maledetti imbroglioni, ovviamente, non rappresentano chi dicono: il mio operatore, da me interpellato più volte, non ha in corso alcuna campagna terroristica. Spesso è anche facile smascherarli, perché ci si accorge che, in realtà, non conoscono nulla di te: strano, visto che dicono di essere la tua compagnia telefonica…
Si fanno forti del fatto che uno si scoccia di andarli a denunciare, anche perché certamente forze dell’ordine e magistratura non hanno molto tempo per questi ladri di polli. Il risultato è che continuano ad imperversare, e qualcuno indubbiamente ci casca, altrimenti la manovra avrebbe vita breve.
È vero che il 5G potrebbe dare dei problemi: ma solo se abbiamo cellulari di vecchissimo tipo. Io ho un 4G e continua a funzionare benissimo. Nessun problema avremo dal punto di vista amministrativo e commerciale: non ci sarà disabilitato nessun numero, nessuna scheda e così via.
Nessun operatore mobile, finora, ha fatto pagare un sovrappiù per l’implementazione della nuova tecnologia, anche perché sarebbe un suicidio commerciale.
Inoltre, sono convinto che nella realizzazione di molte infrastrutture collaterali ci sia l’intervento dello Stato, per cui già paghiamo con le tasse.
In definitiva, come difendersi? Rifiutare subito qualsiasi proposta e riattaccare. Stare anche attenti a non pronunciare la fatidica parolina “sì” per nessun motivo, perché potrebbero registrarla ed usarla montandola come assenso ad un contratto telefonico.
Se siamo interessati a migliori condizioni, dobbiamo essere noi a telefonare all’operatore, o a recarci in un negozio autorizzato o informarci sulle offerte presenti sui siti Internet delle compagnie.
Affidarsi ad una voce al telefono, oggi come oggi, è un azzardo insostenibile.

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