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Messaggi del 12/05/2025

 

PAPA LEONE VIENE DA CHICAGO. COME PAUL MARCINKUS...

Post n°2218 pubblicato il 12 Maggio 2025 da massimocoppa
 

PAPA LEONE VIENE DA CHICAGO.
COME PAUL MARCINKUS...

Ho aspettato qualche giorno per vedere se qualcuno, sui media, avesse avuto la mia stessa suggestione all’annuncio che un nordamericano, per la prima volta, era diventato Papa.
Ebbene, a quanto pare nessuno ha notato un fatto assai singolare. Premetto subito che non vi è alcun intento denigratorio verso il nuovo pontefice: è solo la constatazione di un dato, ma non ha alcun significato pratico. Semplicemente, a volte le circostanze sono così particolari da lasciare assai sorpresi.
Il cardinale Robert Francis Prevost, ora Papa Leone XIV, è nato a Chicago nel 1955 ed ha ascendenze italiane e francesi (per parte di padre), nonché spagnole (per parte di madre).
Ma un altro personaggio, nella storia del Vaticano, ebbe i suoi natali a Cicero, che è un sobborgo di Chicago, nel 1922, figlio di immigrati dalla Lituania: Paul Marcinkus.
Marcinkus, scomparso nel 2006, arcivescovo, è stato un uomo di forte carattere ed ha rappresentato una sorta di “figura nera” nella Santa Sede. Alto, fisico prestante, fu inizialmente organizzatore dei viaggi papali dal 1968 al 1981, servendo quindi Paolo VI e Giovanni Paolo II (Giovanni Paolo I visse un solo mese, dopo l’elezione: eppure si dice che vi litigò furiosamente per questioni di gestione delle finanze vaticane). La leggenda (nel senso che le versioni divergono) narra che nelle Filippine, nel 1970, intervenendo personalmente con una certa robusta fisicità, Marcinkus sventò un attentato a colpi di coltello tentato contro Paolo VI. In realtà pare che intervenne soprattutto don Macchi, il segretario personale del Papa. Secondo alcuni Marcinkus, in quel momento, neanche c’era.
Tuttavia quest’uomo indubbiamente dotato di un forte magnetismo, unito ad una ferrea volontà, ad indubbie capacità manageriali e, soprattutto, ad una morale molto elastica, cominciò l’ascesa al potere. Dal 1971 al 1989 fu presidente del potente ed opaco Ior, l’“Istituto per le Opere di Religione”, vale a dire la banca del Vaticano, implicati (lui ed essa) in numerosi episodi oscuri della storia italiana.
Il suo nome, negli anni, è stato collegato a spericolate operazioni finanziarie, al faccendiere Michele Sindona, e quindi alla loggia massonica filo-mafiosa deviata P2, nonché alla sparizione di Emanuela Orlandi, tutt’oggi rimasta misteriosa. Insieme a Sindona, al Gran Venerabile piduista Licio Gelli ed a Roberto Calvi (poi ucciso per impiccagione sotto il ponte dei Black Friars a Londra) arrivò addirittura a fondare una banca alle Bahamas, senza che in Vaticano alzassero un sopracciglio...
Nonostante queste ombre gigantesche, Papa Wojtyla lo tenne al comando fino al 1989.
Il suo passaporto diplomatico vaticano lo salvò da un mandato di arresto per il fallimento pilotato del Banco Ambrosiano Veneto (di cui era stato per anni consigliere di amministrazione). Fu anche inquisito dalla magistratura americana per vicende collegate alla mafia.
Dal punto di vista privato, amava fumare sigari e, in generale, i piaceri della vita. Era un golfista e frequentava le palestre. Era un bell’uomo e, con queste premesse, non stupirebbe che abbia avuto anche tante belle donne, dimenticando il voto di castità.
Meraviglia che, con un profilo di tale potenza, sia detto ironicamente, non sia divenuto addirittura cardinale! Dunque lo Spirito Santo esiste, con tutta evidenza.
Una frase celebre attribuita a Marcinkus recita: “You can’t run the Church on Hail Marys”. E cioè: “Non puoi far funzionare la Chiesa con le Ave Maria”, intendendo che per l’organizzazione di questo enorme organismo ci vogliono i soldi, e sottintendendo che ogni mezzo è moralmente lecito per procurarseli, se indirizzati poi a questo fine.
Ecco, tutte queste “belle” cose mi sono venute in mente quando ho sentito in diretta l’“Habemus Papam”, seguito dal nome di un cardinale americano. Di Chicago. Come Marcinkus.
Per fortuna i due sono accomunati solo dalle origini extra-americane e dal luogo di nascita. Per il resto, per fortuna, ringraziando lo Spirito Santo, non potrebbero essere più diversi.

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