LA TRAGEDIA DI UN UOMO RIDICOLO
Proprio non riesco a capire tutta questa vicenda assurda che ha visto protagonista un professore di liceo campano il quale, sui social, ha augurato alla piccola Ginevra, la figlia della premier Giorgia Meloni, di fare la fine di Martina Carbonaro, la quattordicenne uccisa brutalmente ad Afragola dal fidanzato che non voleva rassegnarsi all’abbandono.
Non sono riuscito a leggere il contenuto integrale del post di questo pseudo-docente perché l’ha poi rimosso, benché (pare) sia diventato virale. Vorrei capire attraverso quale perverso ma strabiliante salto logico abbia potuto collegare quella mostruosa vicenda di femminicidio alla figlia del capo del governo. E, soprattutto, vorrei capire perché l’ha fatto. “Che ci azzecca?”, avrebbe detto, con saggezza e intercalare contadino, l’ex Pm di “Mani Pulite” Antonio Di Pietro.
Ammesso che il professore sia un fervente militante di sinistra, di quella vera, ovviamente, non quella imborghesita del Pd, e che quindi abbia logicamente sulle scatole Fratelli d’Italia e la sua leader, in che modo è configurabile come legittima espressione del pensiero e posizione politica l’augurio di una disgrazia simile?
Cosa ne guadagnerebbero l’Italia, la sinistra, la democrazia, la libertà ed il buon governo dalla morte di una bambina? In che maniera quest’orribile evento migliorerebbe la sanità pubblica, abbasserebbe le tasse, renderebbe più efficienti i servizi, rilancerebbe l’economia, diminuirebbe la disoccupazione ed i lavori precari, abbasserebbe il prezzo della benzina ed innalzerebbe i nostri stipendi?
Ma quello che mi ha sconvolto ancor di più è sentire che questo personaggio avrebbe rischiato tutt’al più la denuncia penale (e vorrei vedere il contrario!), ma non avrebbe perso il posto di lavoro. Insomma, gli sarebbero stati ancora affidati, e per molti anni, generazioni di studenti che avrebbe dovuto… “educare”! Un po’ come quei preti per i quali la Chiesa, fino a pochi anni fa, di fronte ad accuse di pedofilia, anche documentate, risolveva spostandoli da una parrocchia all’altra, così da mettergli a disposizione, in definitiva, nuovi bambini da molestare!
Una persona di questo tipo, che così sonoramente disonora il proprio ruolo di docente, deve essere licenziata. Deve, cioè, andare a lavorare, magari in un campo di lavoro maoista (ce ne sono ancora, in Cina).
Gli sviluppi, poi, sono ancora più assurdi. Egli si è difeso sostenendo che il post è stato scritto dall’intelligenza artificiale: stratosferica fesseria, perché chiunque abbia testato, anche per pochi minuti, una qualsiasi piattaforma AI si è reso conto che questi paventati pericoli per l’umanità sono ignoranti, stupidi ma, soprattutto, più noiosi e petulanti di una vecchia bigotta. Nessuna intelligenza artificiale ti segue se appena fiuta il vicolo cieco in cui vuoi farla infilare. Inoltre, ammesso pure che il testo sia stato fabbricato da altri, perché mai postarlo in rete?!
Poi è notizia di poco fa che, apparentemente preso dal rimorso, o piuttosto alla disperata ricerca di una via d’uscita e di un modo per guadagnare almeno un po’ di compassione, il professore ha ingerito dei farmaci ed è finito in ospedale. I media stanno subito rubricando la cosa come “tentativo di suicidio”: ma è un tentativo ben goffo ed anche abbastanza sospetto visto che, guarda caso, egli ha notiziato la preside del suo liceo subito dopo aver effettuato l’insano gesto. Ovviamente la preside ha avvisato subito le forze dell’ordine e così il nostro eroe si è salvato.
La tragedia di un uomo ridicolo.
Concludo con due considerazioni: quanto accaduto la dice lunga sulla qualità della classe docente e della scuola di oggi. Quando ci lamentiamo della condizione dei giovanissimi e dei loro comportamenti non dimentichiamo mai che, oltre alla responsabilità delle famiglie, c’è quella della scuola, la quale ha abdicato completamente al proprio ruolo, e non da oggi.
Poi avrei voluto vedere se questo brillante intellettuale fosse stato un cittadino russo che viveva in Russia. Immaginiamolo, questo Ivan della periferia di Mosca, mentre posta un testo contro la figlia di Putin… Immaginiamo cosa sarebbe successo dopo e compariamolo a come viene trattato questo caso in Italia… Ecco, da questo si capisce che, nonostante tutto e ringraziando il Cielo, il nostro Paese (ed oggi è la Festa della Repubblica) è ancora una democrazia dove i diritti di libertà sono garantiti seppur, come in questo caso, ci può sembrare che lo siano anche troppo.
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