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Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
troppo una vita che non ha avuto meta. /
Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

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Messaggi del 14/06/2022

 

DALLA CLAUSURA ALL’OSPITALITA’, QUESTE SONO LE SUORE CHE VOGLIAMO

Post n°2141 pubblicato il 14 Giugno 2022 da massimocoppa
 

DALLA CLAUSURA ALL’OSPITALITA’, QUESTE
SONO LE SUORE CHE VOGLIAMO

Mi è sempre stato difficile capire, specialmente al giorno d’oggi, il senso del monachesimo di clausura. La Chiesa che mi piace è quella che, da Giovanni XXIII a Papa Francesco, è schierata accanto ai poveri ed ai diseredati; quella dei missionari, che fanno una vita di merda e si sporcano le mani per aiutare i popoli del Terzo Mondo; quella che si batte contro la privatizzazione dell’acqua e contro il materialismo capitalistico. A cosa servono migliaia di frati e suore rintanati in un convento, dove (teoricamente, ma non è più come una volta) non possono uscire e non possono ricevere nessuno? Chi aiutano? Di che utilità sono? A Leopoli, città principale dell’Ucraina occidentale, da sempre sostanzialmente europea, le suore di clausura del locale monastero benedettino, senza nemmeno chiedere permesso al Vaticano, hanno aperto il convento ai profughi che scappano dall’Ucraina orientale sconvolta dall’invasione russa. Ecco, quindi, che la famosa regola di S. Benedetto, “ora et labora”, “prega e lavora”, diventa “prega, lavora ed accogli, ama ed aiuta il prossimo in difficoltà”. Questa è la Chiesa che voglio, che serve, che ha un senso! Queste benedettine di Leopoli, poi, sono veramente delle tipe toste. Il convento gli è stato restituito ed è stato ripristinato solo dopo la fine dell’Unione Sovietica, che aveva perseguitato le confessioni religiose, specialmente quella cattolica. Dal 1939 al 1942 queste suore hanno combattuto contro il comunismo di Mosca. Dal 1942 al 1945 hanno combattuto contro gli invasori nazisti ed aiutato migliaia di ebrei. Con questo retroterra, non stupisce che oggi continuino quella che dovrebbe essere la missione di ogni cristiano, come insegnataci dallo stesso Gesù e come rifulge da tutti i vangeli, ancora oggi, specialmente oggi: ama il tuo prossimo, come fosse te stesso.

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DALL’FMI ALLA BCE, LA LAGARDE PROVOCA SOLO DANNI

Post n°2140 pubblicato il 14 Giugno 2022 da massimocoppa
 

DALL’FMI ALLA BCE, LA LAGARDE PROVOCA
SOLO DANNI

Non ho nessuna simpatia per Christine Lagarde.
Quando era a capo del Fondo Monetario Internazionale, ha costretto numerosi Paesi ad impiccarsi a condizioni disastrose pur di ottenere aiuti finanziari. Chi finisce nelle mani dell’FMI passa dalla padella alla brace: dal collasso economico alla perdita della sovranità.
È una situazione davvero orribile per uno Stato: evitare il default finanziario accettando i soldi del Fondo? Forse è una scelta obbligata, ma il rimedio è peggiore del male. Da quel momento in poi non si instaura la semplice dialettica tra debitore e creditore: non si tratta solo di restituire il prestito; non si tratta solo di pagare gli interessi. Ci si consegna, in realtà, in mano ad un organismo sovranazionale, potentissimo, non retto da regole democratiche, con dirigenti non eletti dai cittadini, che costringono il Paese debitore a consegnarsi nelle loro mani, varando programmi turbocapitalistici che magnificano la libertà di mercato, distruggono i diritti dei lavoratori e bloccano ogni ipotesi di spesa pubblica rivolta al miglioramento delle condizioni di vita. Insomma, Keynes è bandito e bisogna solo pareggiare il bilancio, accettando una fragilità economica istituzionale eterna che consente poi ai big dell’economia mondiale (Stati e privati) di disporre a piacimento di quello sventurato Paese.
Insomma, per ripianare il debito, si perde la libertà.
Questa campionessa del capitalismo adesso è il capo della Banca Centrale Europea.
Con le sue dichiarazioni avventate, qualche giorno fa, relative al possibile aumento dei tassi d’interesse (il costo del denaro) superiore a quanto previsto per combattere l’inflazione, ha provocato l’ennesimo, ulteriore crollo dei mercati. Le Borse, già in crisi  da due anni a causa della pandemia ed in forte crisi da febbraio, cioè dall’inizio del conflitto in Ucraina, sono letteralmente impazzite. Oggi dalla BCE ammettono che c’è stato un errore di comunicazione e cercano di minimizzare le dichiarazioni della Lagarde.
Nella migliore delle ipotesi, dunque, ci troviamo di fronte ad un fenomeno di dilettantismo sconcertante: come fa una super-addetta ai lavori a non sapere/capire che le Borse sono estremamente sensibili verso prese di posizione terroristiche?
Keynes aveva già spiegato, sin dalla crisi del 1929, che non ci sono manovre economiche e finanziarie che tengano se non si diffonde ottimismo e serenità negli investitori: se, cioè, si contribuisce a mantenere negative le “aspettative”.
Grazie, Christine, ci stai veramente aiutando tutti...

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