la stronza di turno

Il muretto


Così è successo, doveva succedere prima o poi.  Prima ho gurdato oltre il muro di cinta, furtiva come una ladra. Attenta che nessuno vedesse. Poi ho scavalcato il muro. Non è stato facile non ho più l'elasticità di una volta,  ma ci sono riuscita. Il giardino ombroso e fresco mi ha dato riparo. Macchia non c'era. Meglio così mi avrebbe scoperta abbaiando festoso.  La porta e le persiane sbarrate. Tu??? Assente. Nel caldo silenzio del primo pomeriggio ho abbracciato gli alberi odorato le rose.  Poi ti ho visto abbandonato sulla panchina.  Dormivi o stavi esalando l'ultimo respiro. la barba incolta la camicia sbottonata le mani in grembo la testa ciondolante . Sono andata via per dove ero venuta lasciandoti li a morire tra le sterpaglie provando una gran pena.