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Omicidio Palermo, Lucia perseguitata da mesi il primario ferita in modo chirurgico

Post n°1553 pubblicato il 20 Ottobre 2012 da massy.mp

La ragazza ferita era da tempo minacciata dal suo ex Samuele. La 18enne è stata colpita "in modo barbaro" con 20 coltellate anche sulle guance e sul mento. Ancora non sa della morte di Carmela. Gli investigatori: il giovane pensava che lei avesse un'altra relazione. Si esclude il raptus di follia

 

 Da mesi Samuele Caruso perseguitava la sua ex, Lucia Petrucci, sorella di Carmela, uccisa a Palermo dal 22enne per aver cercato di difendere la sorella al culmine di una lite. Lasciato dalla ragazza, il giovane, che su Facebook si faceva chiamare "Tigrotto", non si dava pace: "Cenere sei e ceneri ritornerai" le aveva scritto in un sms inviatole alcuni giorni prima della tragedia. "Basta che cambi numero" le avrebbero detto i carabinieri dopo una denuncia. Escluso raptus di follia: killer è uscito di casa armato
Il ragazzo temeva che la sua ex avesse un'altra relazione. Lo avrebbe detto lui stesso nel corso dell'interrogatorio con gli inquirenti. Per questo motivo, secondo gli investigatori, il 22enne sarebbe uscito di casa armato di coltello: ciò quindi escluderebbe il raptus di follia. Il pm di Palermo Caterina Malagoli, che coordina l'inchiesta sull'omicidio di Carmela, contesterà a Caruso il reato di omicidio volontario premeditato e di tentato omicidio per la sorella rimasta viva.

I due si erano conosciuti su Facebook
Lucia e Samuele si erano conosciuti su Facebook e proprio sul social network Lucia aveva cominciato a notare alcune anomalie poco dopo la loro storia: qualcuno infatti entrava nel suo profilo, lasciandole inquietanti messaggi. Numerosi e sempre più inquietanti anche gli sms, per lo più anonimi, che la 18enne riceveva: "Ti sto osservando, stai studiando Kant", è uno dei messaggi arrivati qualche giorno dopo l'inizio della scuola.

Un compagno di scuola: "La sua denuncia ignorata"
I genitori di Lucia e Carmela non erano a conoscenza di quello che stava succedendo alla figlia maggiore: qualcosa di più invece sapevano i compagni di scuola, anche se le due sorelle erano "molto riservate". Un amico ha raccontato infatti che Lucia, sempre più preoccupata, si era rivolta ai carabinieri: "Aveva raccontato quello che le succedeva, ma le avevano consigliato solo di cambiare numero".

L'addio della scuola a Carmela
"Ciao, Carmela. Ti ricorderemo sempre così. I tuoi compagni e docenti dell'Umberto". La scritta campeggia grande sul sito del Liceo classico Umberto Primo di Palermo, la scuola frequentata da Carmela Petrucci, la studentessa di 17 anni uccisa ieri a coltellate da Samuele Caruso, 23 anni, l'ex fidanzato della sorella Lucia, gravemente ferita. Accanto alla scritta c'è una foto di Carmela sorridente, che passeggia in riva al mare. Oggi giornata di lutto al Liceo Umberto, uno dei più prestigiosi di Palermo. Le due sorelle frequentavano la terza L, la stessa classe, perché Carmela, di un anno più piccola di Lucia, era andata a scuola ad appena cinque anni.

Lucia non sa ancora della morte della sorella
Lucia non sa ancora dell'atroce fine della sorella: da quando non è più intubata, non fa che chiedere notizie della sorella Carmela, ma nessuno, neppure i genitori che l'hanno vista per qualche minuto soltanto, ha avuto il coraggio di dirle la verità. Carmela e Lucia frequentano la stessa classe fin dalla prima elementare. Chi le conosce le descrive come due ragazze particolarmente unite, sempre insieme.

Il primario: "Aggressione barbara con 20 coltellate"
Almeno venti le coltellate inferte a Lucia Petrucci dall'ex fidanzato, ieri a Palermo, nel corso dell'aggressione nella quale è morta la sorella della vittima, Carmela, di 17 anni, intervenuta per difenderla. Lo ha detto Giuseppe Termine, il primario di chirurgia dell'ospedale "Cervello". Le condizioni della ragazza di 18 anni "sono buone", ha spiegato. Per colpire Lucia il giovane ha usato un'arma affilata, assimilabile a un bisturi.

Recuperata l'arma del delitto
Gli investigatori della polizia hanno recuperato un coltello nascosto in un motorino lasciato in piazzale Giotto, a Palermo, che potrebbe essere quello utilizzato da Samuele Caruso per uccidere Carmela e ferire la sorella Lucia. Potrebbe essere stato lo stesso giovane a dare ai poliziotti indicazioni per trovare l'arma. Il coltello, molto tagliente, sarebbe di tipo "butterfly". La polizia inoltre sta indagando per sapere se qualcuno ha aiutato l'assassino che è stato trovato con la mano fasciata e con abiti diversi da quelli che indossava al momento dell'omicidio

 
Rispondi al commento:
maghetta2008
maghetta2008 il 08/11/12 alle 10:38 via WEB
BUONA GIORNATA MASSIMO E SIA UN GIORNO DI SOLE CIAO PAOLA
 
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