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Tango e Vino: due emozioni diverse ma unite da medesima intensità


Chi mi conosce sa quanta passione metto nelle mie cose.Una delle cose che ho imparato, nel corso degli anni, è che il pensiero "lento" cioè la capacità di riflettere sulle cose assaporandone i contenuti, vederle crescere e raffozzarsi e gustarne il piacere che restituiscono, è fondamentale.La mia passione per il tango è nota. E' una passione, come ogni passione, sanguigna e quindi spesso contraddittoria nel suo vissuto. E' un pò di tempo che il mio rapporto con il tango, che attualmente definirei "border line", presenta degli aspetti di grande disagio. Mi sento come un amante appassionato che "teme" un tradimento e vivo per questo un disagio profondo che non riesco ad esprimere. Vorrei che il tango mi "cercasse", che mi rassicurasse che mi fosse fedele, che mi coccolasse e che questa sensazione non fosse altro che una mia fissa: una profonda e ingiustificabile gelosia. Il Tango, dicevo .... proprio qualche giorno fà, davanti ad un calice di un sublime rosso italiano, mi sono accorto quantà affinità abbiano queste due emozioni. All'apertura la bottiglia promette dall'etichetta sensazioni eccelse. E' come quando entri in milonga e al botteghino senti di lontano le note di un Di Sarli che giungono soffuse. Tiri via il tappo che osservi e annusi per provare a prevedere cosa incontrerai in quella bottiglia. Proprio quando, in milonga, dal botteghino passi al foyer e incroci quelli che vengono dalla sala provando a capire che aria tira dentro. Versi, finalmente, il vino nel bicchiere. Bicchiere che hai scelto con cura per carpire ogni segreto del prezioso liquido. E' il rito dell'indossare le scarpe, prima scegli quali mettere - cercando di indovinare le condizioni del pavimento - e poi le calzi. Il bicchiere è all'altezza degli occhi: il colore, i riflessi, la trasparenza, la brillantezza ti cominciano a raccontare una storia e tu ascolti, con religiosa attenzione. I piedi si stendono nelle scarpe occupano tutti gli spazi fino alla sensazione di comodità che ti invoglia al passo a quel punto alzi la testa e guardi la sala provi ad incrociare gli occhi con chi conosci, qualche cenno di saluto ma è la musica che attira la tua attenzione che ti dice a che punto, nel crescendo della serata, sei arrivato. Infili il naso nel bicchiere, prima velocemente per cogliere le prime sensazioni, poi lo sciabotti, gli dai aria prima di rinfilare il naso, questa volta profondamente quasi a volerti tuffare dentro, più a lungo ora. Fiori, frutti rossi, spezie, calde sensazioni olfattive che ti aprono cuore e mente. La musica è padrona, intensa o allegra, coinvolgente o giocosa, ci sei dentro, sei nel tango. Incroci chi conosci bene, caldi saluti e scambio di baci e abbracci. Ora ti guardi intorno, cerchi chi invitare per il tuo primo tango. Tutte la promesse all'olfatto vanno ora confermate, il piacere ora passa in bocca. Avvini con un primo piccolo sorso, poi la "dose" aumenta. Il liquido, una volta in bocca è curioso. Lambisce e poi pervade ogni angolo, scivola tra le guance e sotto la lingua fino ritornare su di essa. La lingua schiaccia il palato, la sensazione tattile è intensa, infine deglutisci ed espiri a bocca chiusa. L'aroma di bocca completa e arricchisce le sensazioni. In quell'istante sai quasi tutto di quello che hai bevuto. E' Lei, quella brava, cerchi i suoi occhi, l'incroci e parte l'invito. Lei sorride e accetta. Ci si incontra a bordo pista, parte l'abbaccio. Il caldo contatto ti introduce all'emozione senti il suo petto sul tuo, ne avverti le vibrazioni, il trasporto, l'ascolto, l'attesa dell'intenzione. Aspetti che il tutto si ammalgami in un unico respiro e al tempo apri al passo. Una "salida" per capire, mezzo "ghiro" e poi marchi un "ocho milonghero".Lei c'è ed anche tu.