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Il valore di un'influenza


Banale male di stagione, l'influenza o la preinfluenza come dice la tv è comunque un'occasione che impone a stare soli con se stessi.L'influenza che esercita l'influenza sulla percezione delle cose è enorme. Alettarsi (non nel senso dell'essere allettati a fare un qualcosa) e cioè essere obbligati a rimanere a letto contro la propria volontà, ad un certo punto, avrà forse i suoi lati positivi. Un paio di telefonate con tanto di raccomandazioni a rimanere "tranquilli", a non fumare, a mangiare qualcosa di caldo perchè ti fa bene sono un rituale gradito ma già visto. E' il conforto che viene da chi ti vuole bene e che tiene a te. Ma è a questo punto che la domanda nasce spontanea: Io tengo a me ? Nonostante la tosse che mi squarcia il petto non ho potuto fare a meno di fumare, poco è vero, ma davvero io tengo a me? Il letto è un luogo micidiale. Quando non dormi, quando non ci fai all'amore, quando non stai a chiacchierare con chi ami diventa una sorta di pensatoio, un recinto entro il quale i pensieri si riproducono come in una serra. Ma guarda come viaggia il cervello quando sei a letto per forza. E la domanda ritorna: Io tengo a me?Il primo concetto a cui ho tentato di dare una spiegazione è stato cosa volesse dire per me tenere a se stessi. Dal letto, devo confessare, è' un concetto vagamente tridimensionale., Tenere a se stessi fisicamente o tenere a se stessi eticamente non è la stessa cosa. Ma tenere a se stessi nel senso di operare per realizzare le proprie aspirazioni è ancora più vago. Su quanti cadaveri si dovrebbe passare per farlo e quanto di etico e di fisico bisognerebbe spalmare o trascurare per ottenerlo? Micidiale il letto vero? I pensieri scivolano via come in un torrente in piena a fai fatica a trattenerli comincio a capire cosa provi chi a letto ci deve rimanere non certo per una banale influenza, mi vengono i brividi ma non è la febbre. In una sorta di stordimento ipnotico scattano due impulsi diametralmente opposti: La voglia di riacquistare quello che hai perso per strada raccogliendo i resti e cercando di ripartire da quelli e, di contro, la voglia di lasciarsi andare, diventare sabbia su cui scivola la risacca , lenta e inesorabile.Ok mi alzo, accidenti che mal di schiena. Arrivo allo stereo scelgo Piazzolla perchè, in fondo, è tutto e il contrario di tutto. E' il tango pensante.