Creato da franztango il 07/09/2007

matantotango

Passione, forti emozioni, grandi illusioni, magica atmosfera, la memoria del corpo, il gioco dei ruoli. Tutto questo in una sola parola, Tango.

 

 

La Cura... e niente parole in prestito

Post n°51 pubblicato il 08 Giugno 2009 da franztango

Alla mia età accadono cose incredibili, spesso prive di apparente significato.

Io non mi sarei mai aspettato di parlarne qui, ma ora, a cose fatte, penso che mai luogo sia stato cosi adatto. Io qui c'ho messo i miei pensieri, le mie ansie, la rabbia e il fastidio per le cose poco piacevoli che la vita mi ha riservato, gli affetti privati. Ma anche emozioni, preoccupazioni, cazzeggi come d’altronde spesso accade in ogni blog che si rispetti.

Si l'ho fatto, poichè ho sempre pensato che il silenzio (alla faccia di tutte le dotte citazioni che scrittori e poeti hanno partorito al riguardo) fosse un modo per scappare, per non scegliere, per prendere tempo.

Ne ho parlato, senza mai stancarmi. Poi, a un certo punto, ho avuto paura, paura di guastare il letto appena fatto, cosi bello teso e frutto di un meticoloso lavoro di composizione.

Mi sono quindi avviato  sulla via del silenzio. Quel silenzio che mi uccide trapanandomi il cervello e che infila in quei buchi le mie ansie, le mie paure, le mie insicurezze. Un po’ come le mitiche siringhe di Zamberletti, tristemente note per l’effetto devastante sugli edifici lesionati del terremoto dell’80. Iniezioni di cemento che avevano lo scopo di rinforzare e invece hanno appesantito pericolosamente le già fragili strutture dei palazzi.

Per mesi ho pesato i silenzi, li ho addolciti con futili parole, li ho spalmati sulla mia vita accettando anche quelli altrui, convinto anch’io, come Guevara, che il silenzio potesse essere una discussione che continua con altre modalità.

Niente di più sbagliato ! Ahimè, ahinoi, ahiloro. E’ nella discussione che ci si confronta. Si può non essere d’accordo, ci si può accalorare ma alla fine, se c’è correttezza e rispetto, ognuno ha detto la sua, lontano da qualsiasi falsa interpretazione e fraintendimento.  E vivaddio! Finalmente si sa come la pensi e se la pensi sbagliata ci rifletti, perché parlare è coraggio di comunicare ma anche strumento di elaborazione per rivedere i propri punti di vista, correggerli o mantenerli, per crescere e maturare, poiché solo gli stolti non cambiano idea.

La parola cura . Ed io ho bisogno di cure così come ho bisogno di somministrarle, è un equilibrio affatto enfatico. Il 50 e 50 del “do ut des”, l’effetto moltiplicatore che permette non di creare o distruggere energia vitale ma di trasformarla.

L’Energia positiva del guardarsi negli occhi ed esprimersi.

Altrimenti come si fa a chiedere scusa ?

 

 
 
 

L'elefante distratto

Post n°50 pubblicato il 08 Giugno 2009 da franztango
 
Foto di franztango

C'era un buco così in quella nuvoletta soffice ed accogliente ed io, elefante distratto come pochi, non me ne sono accorto. E' come lo scherzo del buco sullo spiaggione, ben nascosto all'apparenza,  poi ci metti un piede su (già di per se acciaccato  ) e patatum ci sei dentro.

Ironia della sorte, ti accorgi in un attimo che il buco nella sabbia, diversamente da quanto credi in un primo momento, ha del portentoso. La mente ti si apre, ne parli con qualcuno per verificare se non ti sei giocato gli ultimi spiccioli di lume e,infine,  ti dai conferma: tutto diventa più chiaro.

Urge intervenire, su te stesso.

Devi riequilibrarti, mi dice, prendere il toro per le corna e, cercando di non farti male, affrontarlo.

Beh grazie, mi ci voleva. Non so capire quanto sia stato voluto o avvenuto per caso o per ripicca o perchè necessario ma lo scivolone giova.

Riposati, mi ha ribadito, prendi le misure con te stesso, è necessario.

Ok lo faccio perchè un giorno in più non mi basta, voglio una vita di giorni in più.

 
 
 

.... Ancora parole in prestito, perchè il silenzio mi uccide

Post n°49 pubblicato il 21 Maggio 2009 da franztango
 
Foto di franztango

Non voglio sapere se la storia che stai raccontando è vera.

Voglio sapere se puoi deludere gli altri per essere vera con te stessa,

se puoi sopportare l'accusa di tradimento e non tradire la tua anima.

Voglio sapere se puoi essere fedele alla tua fede silente,

se sai vedere la bellezza anche nell’orrore di ogni giorno,

e se sai nutrire la tua vita della Sua presenza.

Voglio sapere se puoi vivere con il fallimento, il tuo e il mio,

e ancora ergerti sulla riva di un lago e gridare all'argento della luna piena, “SÌ!”

Non voglio sapere dove o come o perché vivi .

Voglio sapere se puoi continuare a vivere dopo un giorno di pena e disperazione

addolorata e ferita fino alle ossa, e fare ciò che c'è da fare...

Non voglio sapere se sei felice o no, se lo sono o no.

Voglio sapere se sai stare al centro del fuoco insieme a me e non ti ritirerai.

Non voglio sapere dove o cosa o con chi hai vissuto e vivi.

Voglio sapere che cosa ti sostiene quando tutto il resto cade giù.

Voglio sapere se puoi stare sola con te stessa,

e se veramente ti piace la compagnia che ti dai nei momenti vuoti

di ogni presenza.

 

 

... ho bisogno di crescere

 
 
 

Parole in Prestito

Post n°48 pubblicato il 09 Gennaio 2009 da franztango
 

...... Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è,  tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela,  io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.
Alessandro Baricco, Oceano Mare

Commentare forse non serve, in fondo è un inno alla voglia di vivere dove traspare la paura, spesso,  irrazionale di non essere in grado di farlo.

Accade che questa voglia di vivere sia spesso frenata  dagli eventi stessi. Nel romanzo di Baricco troviamo concetti quali il nonluogo e il nontempo utilizzati abilmente per raccontare le emozioni. E quante "parole in prestito" abbiamo adoperato per raccontare le nostre. "Dillo a parole tue", mi direbbe qualcuno per togliermi dall'imbarazzo della ricerca delle espressioni più consone. In realtà la letteratura ci aiuta a concretizzare la concettualizzazione delle nostre visioni che, inevitabilmente, frenano la nostra voglia di dire e quindi di vivere.

Leggere ci aiuta a spiegarci, scrivere a far capire che il problema lo conosciamo, ma parlarne salva. Salva dal rischio di non essere correttamente interpretati, ma poi, Vi pare che sia cosi importante? In fondo in quel punto la vita, falsa o vera che sia, è sempre tempo.

... Sai cos'è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia
e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. E' come se non fosse mai passato nessuno.
E' come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è qui.
Non è più terra, non è ancora mare. Non è
vita falsa, non è vita vera.
E' tempo. Tempo che passa. E basta...

 
 
 

Natale.....

Post n°47 pubblicato il 24 Dicembre 2008 da franztango
 
Foto di franztango

Alleluja, avevo promesso a me stesso di scrivere qualcosa, qualsiasi cosa, prima che arrivasse Natale. Ora che ho la tastiera sotto le dita mi accorgo di improvvisare, come solito. Che scrivo? Scrivo del Natale, del mio Natale. Quello che sono "costretto" a fare a casa di Mamma. Non che ci vada malvolentieri, ma avrei voluto spenderlo diversamente. Và cosi, mille progetti, molte idee, poche occasioni. Le occasioni bisogna coglierle a volo perchè filano via veloci, troppo veloci ed io mi accorgo di essere meno bravo che in passato a coglierle. Mi domandavo perchè: Bradipismo da età o minore entusiasmo?  Minore attitudine al rischio o stanchezza cronica?

Ai posteri il difficile compito di analizzare le cause. Quanto lavoro ai posteri, poverini  .

Allo stato si prospetta la solita abbuffata, ho scelto il vino, bianco toscano visto il menù. Un pò di prosecco per l'overture e un buon Asti DOCG in abbinamento alla cassata che mi sono fatto preparare dalla "mia" pasticceria di Avellino. E poi un panettone alla grappa di Poli (rimanenza di magazzino ) . Mamma mi ha raccomandato di non fare molto tardi, gliel'ho promesso.

I miei pargoli li ho sentiti al telefono, probabile un "meeting" per il 26, ma, siccome ho casa sottosopra, sto seriamente pensando di tassarmi e portarli a pranzo fuori. Vorrei riposare, riprendere fiato e allo stesso tempo non sprecare un Natale. In fondo arriva una volta all'anno ed ogni "lasciata è persa".

Ai miei affezzionati lettori voglio augurare migliore sorte.

Auguri di buon Natale, gente.

Franz 

 
 
 

BENVENUTI

Le struggenti e corpose sonorità di un bandoneon, lo strumento simbolo del tango argentino (insieme alla chitarra ed al violino), emozionano chi ascolta e pratica tango. E' per questo motivo che ho voluto utilizzare questa immagine emblematica per il mio blog. Il bandoneon Alfred Arnold, in particolare (quello raffigurato nella foto), è per me ancor più che un simbolico emblema, è il mio bandoneon che espongo in bella mostra nel living di casa mia e che accarezzo con passione e dolcezza nella speranza di poter imparare a suonarlo. Questo blog vuole accompagnare il mio vivere il tango ma sopratutto vuole essere uno spazio di accoglienza e di discussione dove amici, vecchi e nuovi, appassionati o curiosi del tango possano esprimere le loro opinioni e raccontare le loro esperienze sulle rive del tango argentino. Franz
 

IL TANGO IN CAMPANIA -

Questo non è un blog di servizio.
Ma da più parti, specie dagli amici tangueros che sono qui sporadicamente, mi è stata sollecitata una lista delle miloghe con appuntamento fisso della Campania.
La lista la sto preparando, prego tutti quelli che sono nel "settore" di segnalarmi gli appuntamenti fissi e le eventuali serate. Sarà mia cura provvedere ad inserirle in questo spazio.
Franz
 
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