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Post N° 137


Leggo? Non leggo? Che faccio? Se leggo la sua conversazione rimasta sul pc, dimenticata aperta, non solo violo il suo privato, ma faccio una cosa che odiavo mia madre facesse sempre con noi; se non leggo non darò retta a quella vocina che mi dice di farlo...Dilemma.La scelta cade sulla ipotesi peggiore, mentre inizio a leggere sento salire su nettissima la sensazione che mi caricherò di un pensiero in più fra poco.E così è stato.Conversazione sul messenger con tale Erika.Le sta facendo il filo, per la prima volta nella sua vita, appena conosciuta: è gentile, carino, dolce, spiritoso ( vengo presa contemporaneamente dal piacere che lui sia quello e dal timore per lo stesso motivo, il mondo se li mangia gli uomini così ).Lei dice delle cose vantandosi di ragazzi più grandi che la corteggiano, lui replica cortese, le chiede dove abita e scherza quando lei non vuole dirglielo, lei si innervosisce, lui le chiede scusa, lei spegne, lui scrive ti prego no...Torna, ma fa l'offesa, lui le chiede ripetutamente scusa, lo perdona, ma fa la sostenuta, lui è costernato, tenta la battuta per stemperare i toni, lei fa l'elenco dei ragazzi che le fanno il filo...Spengo.Non lo farò mai più, crescere significa affrontare soli queste cose, come soli fummo noi a 15 anni. Però sarò presente, se lui vorrà saprà che per quel che posso...Posso che? Forse raccontargli di mamma, delle cose che ha vissuto, con sincerità. Degli errori, delle pene, delle sconfitte, delle vittorie.E augurargli che passi attraverso tutto questo con la consapevolezza che è da questo che si deve passare per potersi fare una idea dell'amore.Quanto è difficile però vedere proiettato un pezzo di te verso un orizzonte che non si sa cosa celi....Painting: Scott Burdick, Safe