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Cronaca di una morte annunciata


La scelta dell'albero di Natale è ogni anno oggetto di controversia. A me piacciono gli alberi panciuti e cicciotti, veri, con radici, da piantar e portare poi in campagna nel giardino di casa cognata.Quest'anno non sono riuscita ad andarci io, lo ha fatto marito, di sera e ha portato a casa un coso lungo e secco, che aveva un vago aspetto di albero in salute, ma non mi son sentita di dire nulla, visto che aveva fatto il favore di andarci lui...Armata di coraggio l'ho invasato e addobbato, tutto in oro e lucette chiare, tanto che alla fine aveva acquistato un aspetto guardabile. Ultimo giorno di lavoro: mi alzo e vado a guardarlo, mi pare che penda un pò da un lato, ma tutto sommato può andare: esco soddisfatta.Tornata a casa entro in sala e... orrore... albero su tappeto persiano, terra tutta a terra e luci, palle tutte scombinate...Tutto da rifare... mi armo di pazienza, lo rimetto su e lo ri-addobbo...  con il malsano pensiero che questo sarà l'ultimo anno in cui avremo un albero vero...Per tutti questi giorni ha resistito in piedi, ma sembrava che lo avesse colto una strana sindrome, la parte finale dei rami si accartocciava verso il basso ogni giorno sempre più vistosamente ... Aghi sempre a terra.Non serviva parlargli, deperiva a vista d'occhio il poverino.Stamane rito di spogliazione... ogni cosa che toglievo riducevo un mucchietto di aghi a terra che alla fine han formato una montagna... è restato su solo il suo scheletro, che ho pietosamente ricoperto di carta di giornale e portato a fianco del cassonetto.Dovessi mai occultare un cadavere ora so come si fa.:(