Match point

Odette Toulemonde - Lezioni di felicità


Domenica pomeriggio al cinema, sempre in quello antico in centro con i sedili di quel velluto antico che odora di muffa, una vera delizia per gli estimatori. Entriamo e studiamo la postazione. Di solito cerchiamo di allontanarci da ragazzi che hanno in mano patatine e pacchi rumorosi di plastica, signore anziane terribili commentatrici a voce alta ( indimenticabile il "Che bei posti eh?"  nella scena più cruda di "Il vento che accarezza l'erba" durante la quale un prigioniero veniva torturato con strappo delle unghie... ). Ci sistemiamo, guardiamo un pò di pubblicità, due chiacchiere e poi.. silenzio, inizia.Un crescendo di puro surrealismo, momenti grotteschi e terribilmente kitsch, altri di un romanticismo così smielato da imbarazzarti, il tutto eccessivo a tal punto che un film così o lo adori o lo odi, ma soprattutto ... che dire di Odette?Ha fatto volare la mia mente a Vianne alle prese con i suoi dolci al cioccolato e alla gioia pura nella tristezza di Amelie Pulaine e al senso pratico di Mary Poppins che vola come lei, ma anche a Renèe Michel per quel messaggio di fondo contro le intolleranze culturali.E alle mie gonne.E a come mi muovo al ritmo di musica nei gesti quotidiani.E al mio sorridere sempre e svolacchiare.Calmati P, calmati.Così è che all'ennesimo balletto, questa volta corale, con tanto di figlio vestito con gonnellino di banane, non ce l'abbiamo più fatta, abbiamo cominciato a ridere come due ragazzine, ma di quel riso che viene dalla pancia e ti fa dolere i muscoli. Erano secoli che non mi succedeva.Ci siam beccate un "Shhhhh" dalle vegliarde. Lezioni di leggerezza.