parole e pensieri

Post N° 13


Tu non puoi saperlo, sei troppo piccola, e quando gli anziani del villaggio lo raccontavano, tu stavi già dormendo sul tuo cuscino di paglia. E poi per certe cose ci vogliono muscoli e braccia forti. Ma io potrei amarti. Non è presto se ti dico che amo le tue labbra, quando dalle tue labbra escono silenzi o rumori strani come un lume che si insinua filtrando dall’interstizio tra il pavimento e la porta. Amo quei momenti quando le tue parole sono il modo in cui mi sfiori. Amo quella faccia buffa, quegli sguardi grandi che sanno di neve anche di fronte al mare. Amo il tuo corpo d’avorio, le tue gambe forti che saltano sul mio cuore, o corrono verso il tronco di un albero per fare un tanaliberatutti generale. Per me finisce il tempo del nascondino, ti lascio contare fino a che hai bisogno di contare, e poi mi piazzo lì in bella mostra, al centro della piazza. Potrai vedermi come mai mi hai visto. Amare è una cosa così piccola, così inerme, così coperta di cenere come una brace nascosta sulla quale soffiare parole. Così io soffio e ti percorro in silenzio, ed osservo me percorrere i tuoi spazi e le tue insenature, le tue braccia che terminano in mani sottili e nervose, il tenue confine di una coperta che sopra è gelo e silenzio, e sotto è corpi nudi a rincorrersi senza staccarsi mai. Ti amo, perchè tutta la mia vita di oceani e burrasche è servita soltanto per giungere a te.