Amore cristiano

L'ETERNO SIA GIUDICE TRA ME E TE!


“L'Eterno sia giudice fra me e te.” (I Samuele 24:13) Ci sono punti di vista errati riguardo la necessità di sopportare le offese. La gente chiede: Non c'è giustizia in situazioni come quelle di Davide? Bisogna sempre sopportare i torti? Chi compie il male non deve aspettarsi il castigo? Il nostro senso di giustizia qualche volta è così vilipeso che la nostra anima esplode in rimostranze quando ci dicono che non dobbiamo reagire né risentirci, ma porgere l'altra guancia a chi ci ha colpito. Eppure, l'insegnamento biblico suggerisce una condotta inequivocabile: non spetta a noi punire quanti ci fanno del male. Le nostre mani non sono adatte a compiti tanto delicati. Non ci viene richiesto di approvare il trattamento riservatoci quando esso è stato palesemente ingiusto, ma siamo tenuti a ricordare che ogni giustizia è affare di Dio, non nostro. La parte che spetta a noi è quella di essere miti e pazienti e di lasciare nelle mani del Signore ogni cosa, nominando Lui arbitro di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Ci sono due passi biblici che aiutano a far luce su questo argomento, che può riassumersi in poche parole: "Non fate le vostre vendette, cari miei, ma cedete il posto all'ira di Dio poiché sta scritto: A me la vendetta io darò la retribuzione, dice il Signore" (Romani 12:19) di Gesù è scritto che, "oltraggiato, non rendeva gli oltraggi che, soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente" (I Pietro 2:23). Impariamo a sopportare ogni ingiustizia subita con pazienza e a rimettere tutto nelle mani di Dio. A cura di: Consapevoli nella Parola http://consapevolinellaparola.blogspot.it/p/una-parola-per-oggi.html