Amore cristiano

Licenziala perché ci grida dietro


"E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano dicendo: Licenziala, perché ci grida dietro." (Matteo 15:23) Gesù non è così fragile né così delicato da non sopportare di vederci soffrire quando un'esperienza dolorosa rappresenta per noi la soluzione migliore. Egli non solleva subito i pesi dalle nostre spalle quando, per la nostra crescita, è opportuno che li portiamo ancora per un po'. C'è un sentimentalismo stucchevole nell'idea che troppe persone hanno di Cristo. Molti pensano che Egli sia troppo tenero per sopportare la vista della sofferenza. Si può essere cedevoli nei confronti del dolore questo accade anche a genitori emotivamente troppo deboli nei confronti dei loro figli. Una pietà incontrollata è una debolezza, e spesso rappresenta un'insidia molto pericolosa. L'amore di Cristo non è mai tenero e affettuoso al punto di non essere anche saggio. C'è sempre il pericolo di sviluppare questi temi nella direzione di un'emotività estranea alla personalità di Dio. Di fronte a situazioni dolorose a volte si usano giri di parole riguardevoli, per timore di ricondurre direttamente a Dio la sofferenza umana. Eppure il Signore non fa mai l'errore di cedere alle suppliche di qualcuno, quando il rifiuto si rivela più opportuno della condiscendenza. Non dobbiamo credere di ottenere sempre ciò che vogliamo, sicuri che Dio non riesce a dire di no alle nostre lacrime. Egli non è troppo buono da permettere ai Suoi figlioli di allontanarsi senza ricevere una punizione, quando mediante la disciplina può incoraggiare la loro crescita. Non dobbiamo dimenticare una cosa: è sempre l'amore che muove la Sua fermezza. In quell'occasione Gesù non acconsentì alla richiesta dei discepoli, per dare a quella donna la completa e abbondante benedizione che Egli desiderava concederle, ma che ella non poteva ricevere immediatamente. Egli a volte ci dice di no e rimane in silenzio davanti ai nostri gemiti perché la nostra fede sia stimolata e per concederci le Sue benedizioni migliori solo in seguito. A cura di: Consapevoli nella Parola