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ECCO, IO VI MANDO COME PECORE IN MEZZO AI LUPI
Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi.
Siate dunque prudenti come i serpenti e
semlici come le colombe.
Però guardatevi dagli uomini, perchè
vi consegneranno ai tribunali, e vi
flagelleranno nelle loro sinagoghe,
e sarete consegnati ai governanti, per causa mia
e per rendermi testimonianza davanti a loro.
Matteo 10, 16-18.
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Post n°62 pubblicato il 24 Agosto 2013 da mauroproietti1953
"Io t'ho rimesso tutto quel debito, non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, com'ebbi anch'Io pietà di te ?" (Matteo 18: 32,33) Sebbene a quel servitore fosse stato condonato un grande debito, egli non era disposto a passar sopra a una modesta pendenza del suo conservo. Gli era proprio difficile perdonare. Nessun insegnamento cristiano è messo in risalto così spesso e così solennemente quanto questo. Nel modello di preghiera che il Signore lasciò ai Suoi discepoli, il perdono divino è strettamente collegato a quello umano: Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori. Poi Gesù aggiunse una dichiarazione, chiara e inequivocabile, per enfatizzare la lezione: Poiché se voi perdonate agli uomini i loro falli, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà i vostri falli. L'apostolo Paolo esorta: Siate invece gli uni verso gli altri benigni, misericordiosi, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo (Efesini 4:32). Questa non è che una delle molte varianti di un medesimo importante ammaestramento che viene ripetuto con insistenza, perché il Signore conosce molto bene i limiti degli affetti umani. Sappiamo ricevere benefici e ci aspettiamo il perdono dagli altri, ma spesso non sappiamo concederlo. Ebbene, il fatto che non siamo pronti a perdonare coloro che ci fanno dei piccoli torti prova che non siamo perdonati da Dio, perché ci poniamo volontariamente al di fuori della grazia divina. Nel momento in cui ci apriamo per ricevere il perdono divino, dobbiamo sviluppare nel nostro cuore un analogo spirito di indulgenza se non ci sono tracce di esso nel nostro animo, evidentemente non abbiamo sperimentato la misericordia di Dio. Se non manifestiamo benevolenza dimostriamo di non aver conosciuto la grazia, e questa ignoranza spirituale segnerà, inevitabilmente, la nostra condanna eterna. Di qualcuno fu detto: Il suo cuore era grande come il mondo, ma in esso non c'era posto per contenere il ricordo di un torto subito. A cura di: Consapevoli nella Parola http://consapevolinellaparola.blogspot.it/p/una-parola-per-oggi.html |
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