Amore cristiano

riflessioni e meditazioni sulla Parola di Dio

 
 

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ECCO, IO VI MANDO COME PECORE IN MEZZO AI LUPI

Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi.

Siate dunque prudenti come i serpenti e

semlici come le colombe.

Però guardatevi dagli uomini, perchè

vi consegneranno ai tribunali, e vi 

flagelleranno nelle loro sinagoghe,

e sarete consegnati ai governanti, per causa mia

e per rendermi testimonianza davanti a loro.

Matteo 10, 16-18.

 

 

Gesù non gli diede alcuna risposta

Post n°74 pubblicato il 16 Novembre 2013 da mauroproietti1953
 

“Ma Gesù non gli diede alcuna risposta .” (Giovanni 19:9) I silenzi di Gesù sono significativi quanto le Sue parole. Egli rimase in silenzio davanti a Pilato. Gesù comprese la miserabile ipocrisia del governatore. Pilato aveva avuto diverse opportunità di scegliere l'azione giusta, ma le aveva sprecate. Il Signore non avrebbe risposto a nessun'altra domanda. Non ne valeva la pena. Ogni ulteriore puntualizzazione sarebbe stata superflua. Il Suo messaggio e la Sua persona non erano soggetti a una comprensione razionale, e la scarsa disposizione spirituale di quell'uomo precludeva ogni reale possibilità di afferrare il senso delle cose di Dio. Quel procuratore avrebbe potuto introdurre un glorioso avvenire nel suo presente, ma si lasciò sfuggire l'occasione di conoscere la verità. La lezione che traiamo dal silenzio di Gesù è che se rifiutiamo ripetutamente la Sua offerta di grazia verrà il tempo in cui Egli resterà silenzioso anche davanti a noi. Di tutte le calamità che possono colpire un uomo, questa è la peggiore. Arriva il tempo in cui è impossibile risuscitare la vita in coloro che sono morti spiritualmente. Un altro insegnamento che ci fornisce l'esempio lasciatoci da Gesù è che ci sono momenti nei quali il silenzio vale meglio delle parole. Spesso, davanti agli insulti, il silenzio rappresenta l'unica vera risposta. Di fronte a certi attacchi perpetrati a danno della nostra fede a volte è meglio non rispondere. C'è un tempo per parlare con franchezza alla presenza dei diffamatori di Cristo, ma ci sono occasioni nelle quali dovremmo tacere, senza cercare di replicare a ogni costo per imporre le nostre opinioni e convinzioni. Il nostro silenzio rivelerà l'inutilità e la mediocrità di certe contrapposizioni e affannose disquisizioni contro l'Evangelo o la nostra persona. A cura di: Consapevoli nella Parola http://consapevolinellaparola.blogspot.it/p/una-parola-per-oggi.html

 
 
 

AMORE GLI UNI PER GLI ALTRI

Post n°73 pubblicato il 12 Novembre 2013 da mauroproietti1953
 

“Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri.” (Giovanni 13:35) Nel cordame della Marina britannica c'è un filo rosso ritorto che non può essere tolto senza sciogliere tutto l'insieme delle funi. Allo stesso modo c'è un segno immancabile che identifica in modo inconfutabile il carattere cristiano. E' il suggello dell'amore. Qualunque altro tratto possa figurare nella nuova vita del cristiano, il filo scarlatto dell'amore è sempre profondamente intrecciato nell'intimo del suo animo. Nella Parola di Dio l'esortazione all'amore è coniugata costantemente al presente, e la corda dell'affetto fraterno lega i credenti di ogni epoca e di qualsiasi luogo. Dio è amore, e il credente in Cristo assimila ed esprime il connotato essenziale della personalità divina. Essere cristiano significa avere Cristo nel cuore, e Cristo è essenzialmente e per definizione un Dio d'amore. Non avere amore significa non essere cristiano. Sull'amore si possono elaborare dottrine sublimi, ma chi, non esprime questo sentimento concretamente, esibisce l'ampollosa inutilità di una bella teoria. Tutte le esperienze della vita cristiana sono legate a questa esigenza primaria.Il primo effetto della fede in Cristo è lo scaturire dell'amore nel cuore di colui che crede. Esso non giace nascosto, ma è rivelato nelle occorrenze della vita. Si dimostra prima nell'amore per il Signore, ma non c'è affetto per il Signore che non riscaldi anche il cuore del prossimo. Chi non ama il proprio fratello,che ha veduto, non può amare Dio, che non ha avuto modo di vedere. L'amore cristiano non è soltanto un sentimento buono, che risplende come una visione radiosa dell'anima, ma che svanisce nel momento in cui incontriamo i fratelli nella vita pratica è, piuttosto, la fonte principale di ogni gesto, il cuore ardente di ogni ambizione, che ci rende pietosi nei confronti del dolore umano, tolleranti davanti alle debolezze altrui, pazienti di fronte alle offese e pronti ad ogni chiamata all'azione, alla sofferenza e al sacrificio. A cura di: Consapevoli nella Parola http://consapevolinellaparola.blogspot.it/p/una-parola-per-oggi.html

 
 
 

ALLORA IL RE DAVID ANDO' A PRESENTARSI DAVANTI ALL'ETERNO

“Allora il re Davide andò a presentarsi davanti all'Eterno.” (II Samuele 7:18) Presentarci davanti al Signore è sempre la cosa più giusta da fare, chiudendo gli occhi al mondo e alzando il capo, fissando il nostro sguardo spirituale sul volto del Padre. Persino in mezzo a una folla possiamo essere soli con Dio. Possiamo avere comunione con Lui anche riflettendo sulle Sue opere. I fiori del campo ci suggeriscono la cura di Dio, il mare ci sussurra la Sua potenza, il cielo ci rammenta la Sua pace, e le montagne ci parlano della Sua fermezza e della Sua immutabilità. Ma c'è un altro modo per presentarsi davanti a Dio. Quando entriamo nella nostra camera e chiudiamo la porta siamo alla Sua presenza intimamente. Apriamo la Bibbia e contempliamo le sue pagine con cuore riverente e con orecchi aperti, e mentre leggiamo le sue sante parole, Dio ci parla. Ci inginocchiamo in preghiera rimanendo ai piedi di Cristo, tanto vicini da sfiorare il lembo della Sua veste e al punto di sentire il tocco della Sua mano sul nostro cuore desideroso. Soltanto accorciando le distanze con il Signore potremo focalizzare la figura di Cristo soltanto standoGli vicino. Il fervore di certi sermoni ravviva il nostro zelo, ma nulla può sostituire l'intensità di una relazione intima e profonda con Dio. Nell'intrattenerci con il nostro Signore, nell'attardarci in preghiera con Lui, nello stabilire un legame confidenziale risiede il segreto di una vita spiritualmente forte. Al credente, quindi, non si addice la fretta, l'abboccamento distratto e il contatto fugace con il proprio Maestro. L'incisività della nostra vita cristiana pubblica dipende, in larga misura, dall'impegno discreto, privato, svolto sulle nostre ginocchia, quanto ci avviciniamo al Signore in quei momenti benedetti, e come ci avvince il Suo tocco! A cura di: Consapevoli nella Parola http://consapevolinellaparola.blogspot.it/p/una-parola-per-oggi.html

 
 
 

I MIEI ELETTI POSSEDERANNO IL PAESE E I MIEI SERVI VI ABITERANNO

"Sono stato ricercato da quelli che non chiedevano di me, sono stato trovato da quelli che non mi cercavano. Ho detto: «Eccomi, eccomi», a una nazione che non invocava il mio nome. Ho steso tutto il giorno le mie mani verso un popolo ribelle che cammina per una via non buona, seguendo i propri pensieri, un popolo che mi provoca continuamente ad ira con sfrontataggine, che offre sacrifici nei giardini e brucia incenso su altari di mattoni, che sta fra i sepolcri e passa le notti in luoghi segreti, che mangia carne di porco e ha nei suoi vasi brodo di cose abominevoli, che dice: «Sta' per conto tuo, non avvicinarti, perché sono piú santo di te». Queste cose sono per me un fumo nel naso, un fuoco che arde tutto il giorno. «Ecco, tutto questo sta scritto davanti a me; io non tacerò, ma ripagherò, sì, ripagherò nel loro grembo le vostre iniquità e le iniquità dei vostri padri tutte insieme», dice l'Eterno. «Essi hanno bruciato incenso sui monti e mi hanno oltraggiato sui colli, perciò misurerò nel loro grembo il salario della loro condotta passata». Cosí dice l'Eterno: «Come quando si trova succo nel grappolo, si dice: "Non distruggetelo, perché in esso c'è una benedizione" cosí farò io per amor dei miei servi, e non distruggerò ogni cosa. Io farò uscire da Giacobbe una progenie e da Giuda un erede dei miei monti; i miei eletti possederanno il paese e i miei servi vi abiteranno. Sharon diventerà un ovile di greggi e la valle di Akor, un luogo di riposo per armenti, per il mio popolo che mi cercherà. Ma voi che abbandonate l'Eterno, che dimenticate il mio santo monte, che preparate una mensa per Gad, e riempite la coppa di vino drogato per Meni, vi destino alla spada, cadrete tutti per la strage, perché quando ho chiamato non avete risposto, quando ho parlato non avete dato ascolto, ma avete fatto ciò che è male ai miei occhi e avete scelto ciò che mi dispiace». Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: «Ecco, i miei servi mangeranno, ma voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete; ecco, i miei servi si rallegreranno, ma voi sarete confusi ecco, i miei servi canteranno per la gioia del loro cuore, ma voi griderete per l'angoscia del cuore e urlerete per l'afflizione di spirito. Voi lascerete il vostro nome come esecrazione ai miei eletti. Il Signore, l'Eterno, ti farà morire, ma darà ai suoi servi un altro nome. Cosí chi invocherà su di sé una benedizione nel paese, lo farà per il DIO di verità, e chi giurerà nel paese giurerà per il DIO di verità perché le sventure passate saranno dimenticate e saranno nascoste ai miei occhi». «Poiché ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra, e le cose di prima non si ricorderanno piú e non verranno piú in mente. Ma voi gioite ed esultate per sempre in ciò che creo, perché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio e il suo popolo per la gioia Mi rallegrerò di Gerusalemme e gioirò del mio popolo; in essa non si udrà piú alcuna voce di pianto né voce di grida, Non vi sarà piú in essa alcun bimbo che viva solo pochi giorni, né vecchio che non compia i suoi giorni, poiché il giovane morirà a cento anni e il peccatore che non giunge ai cento anni, sarà considerato maledetto. Costruiranno case e le abiteranno pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non costruiranno piú perché un altro vi abiti, non pianteranno piú perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi; e i miei eletti godranno a lungo dell'opera delle loro mani. Non faticheranno invano né daranno alla luce figli per una improvvisa distruzione, perché saranno la progenie dei benedetti dall'Eterno e i loro discendenti con essi. E avverrà che prima che mi invochino io risponderò, staranno ancora parlando che io li esaudirò. Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come il bue e il serpente si nutrirà di polvere. Non faranno piú alcun danno né distruzione su tutto il mio santo monte», dice l'Eterno." da. Consapevoli nella Parola

 
 
 

L'ETERNO SIA GIUDICE TRA ME E TE!

“L'Eterno sia giudice fra me e te.” (I Samuele 24:13) Ci sono punti di vista errati riguardo la necessità di sopportare le offese. La gente chiede: Non c'è giustizia in situazioni come quelle di Davide? Bisogna sempre sopportare i torti? Chi compie il male non deve aspettarsi il castigo? Il nostro senso di giustizia qualche volta è così vilipeso che la nostra anima esplode in rimostranze quando ci dicono che non dobbiamo reagire né risentirci, ma porgere l'altra guancia a chi ci ha colpito. Eppure, l'insegnamento biblico suggerisce una condotta inequivocabile: non spetta a noi punire quanti ci fanno del male. Le nostre mani non sono adatte a compiti tanto delicati. Non ci viene richiesto di approvare il trattamento riservatoci quando esso è stato palesemente ingiusto, ma siamo tenuti a ricordare che ogni giustizia è affare di Dio, non nostro. La parte che spetta a noi è quella di essere miti e pazienti e di lasciare nelle mani del Signore ogni cosa, nominando Lui arbitro di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Ci sono due passi biblici che aiutano a far luce su questo argomento, che può riassumersi in poche parole: "Non fate le vostre vendette, cari miei, ma cedete il posto all'ira di Dio poiché sta scritto: A me la vendetta io darò la retribuzione, dice il Signore" (Romani 12:19) di Gesù è scritto che, "oltraggiato, non rendeva gli oltraggi che, soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente" (I Pietro 2:23). Impariamo a sopportare ogni ingiustizia subita con pazienza e a rimettere tutto nelle mani di Dio. A cura di: Consapevoli nella Parola http://consapevolinellaparola.blogspot.it/p/una-parola-per-oggi.html

 
 
 
 
 

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Un blog di: mauroproietti1953
Data di creazione: 30/10/2011
 

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