Amore cristiano

CREDERE

Per un cristiano, credere è come respirare. Credere, non come fa questo mondo, ma grazie a Dio. Si, quella fede che viene dal Creatore proprio mediante la sua Parola. Quella Parola fonte di vita, che si è incarnata in Gesù Cristo. Io quando per la sua immeritata misericordia ho incominciato a credere, in quello stesso momento ho incominciato a respirare. Respirare quella vita che fino a quel momento non avevo mai provato. Non avevo mai sentito. La fede, il principio e la fine della mia esistenza. In quella fede ho trovato il Cristo. In quella fede ho trovato la pace, quella vera e autentica. In quella fede trovo sempre Lui in qualsiasi momento della mia vita. Da dove andrò Signore, solo tu hai parole di vita eterna. Questo diceva Pietro e noi tutti con lui, tuoi figliuoli, ti diciamo all'unisono. In quella fede ci hai donato ogni cosa e continui a guidarci e a benedirci ogni giorno della nostra vita. di Gaetano Rizzo

LA VERA PACE

Giovanni 16:30-33 “Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che qualcuno ti interroghi; per questo crediamo che sei proceduto da Dio». Gesù rispose loro: «Credete ora? Ecco l'ora viene, anzi è già venuta, in cui sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo» Molte volte il Sig nella sua Parola ci dona parole di fiducia, sicurezza e di incoraggiamento. Questa appena letta è una di queste volte. La nostra “vera pace” non è di questo mondo: ne quando abbiamo successo, ne se gli affari vanno a gonfie vele, ne nel lavoro, ne nelle gare sportive, ne se godiamo di ottima salute fisica e neanche nel web. Certo sono tutte cose che ci possono appagare e magari anche renderci felici, ma... durano poco. La “vera Pace” che dura e che ristora oltre al nostro corpo anche il nostro spirito è la Pace del Signore. Gesù ci ha avvisato: nel mondo avremo tribolazioni, afflizioni... ma ci siamo domandati perché? Semplicemente perché quello che regna in questo mondo è l'egoismo, la competizione, il peccato, la menzogna; e quello che mi rattrista di più che queste cose avvengono, a volte, anche tra “cristiani”. A questo punto , non so a voi, ma a me viene spontanea una domanda: “c'è ancora speranza per chi vive in questo mondo?” Si! C'è ancora speranza, ma è solo grazie a Dio. Infatti Gesù ha detto: “fatevi coraggio, io ho vinto il mondo”. Il mondo ci porta tribolazioni, afflizioni ma Gesù ci vuole donare la Sua Pace, la vittoria di Gesù è più forte di qualunque afflizione o attacco che il mondo ci può portare, ma... E si, purtroppo c'è un ma tra noi e la pace di Gesù. ...Ma dobbiamo avere piena fiducia in Gesù, piena fiducia nella Sua Parola, ascoltarla, meditarla e metterla al primo posto nella nostra vita, come? Obbedendo alla Parola di Dio a qualunque costo, rinunciando al nostro Ego, allora e solo allora avremo la Pace di Gesù, che ci permetterà anche di portare una buona testimonianza al suo nome. Ringraziamo il Signore per questa Sua Pace e preghiamo che ci aiuti a mettere il rapporto con la Sua Persona, attraverso la Sua Parola, al primo posto nella nostra vita, così che possiamo ricevere e gustare questa sua pace. di Sandro Carini

PERDONA AI TUOI DEBITORI

"Io t'ho rimesso tutto quel debito, non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, com'ebbi anch'Io pietà di te ?" (Matteo 18: 32,33) Sebbene a quel servitore fosse stato condonato un grande debito, egli non era disposto a passar sopra a una modesta pendenza del suo conservo. Gli era proprio difficile perdonare. Nessun insegnamento cristiano è messo in risalto così spesso e così solennemente quanto questo. Nel modello di preghiera che il Signore lasciò ai Suoi discepoli, il perdono divino è strettamente collegato a quello umano: Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori. Poi Gesù aggiunse una dichiarazione, chiara e inequivocabile, per enfatizzare la lezione: Poiché se voi perdonate agli uomini i loro falli, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà i vostri falli. L'apostolo Paolo esorta: Siate invece gli uni verso gli altri benigni, misericordiosi, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo (Efesini 4:32). Questa non è che una delle molte varianti di un medesimo importante ammaestramento che viene ripetuto con insistenza, perché il Signore conosce molto bene i limiti degli affetti umani. Sappiamo ricevere benefici e ci aspettiamo il perdono dagli altri, ma spesso non sappiamo concederlo. Ebbene, il fatto che non siamo pronti a perdonare coloro che ci fanno dei piccoli torti prova che non siamo perdonati da Dio, perché ci poniamo volontariamente al di fuori della grazia divina. Nel momento in cui ci apriamo per ricevere il perdono divino, dobbiamo sviluppare nel nostro cuore un analogo spirito di indulgenza se non ci sono tracce di esso nel nostro animo, evidentemente non abbiamo sperimentato la misericordia di Dio. Se non manifestiamo benevolenza dimostriamo di non aver conosciuto la grazia, e questa ignoranza spirituale segnerà, inevitabilmente, la nostra condanna eterna. Di qualcuno fu detto: Il suo cuore era grande come il mondo, ma in esso non c'era posto per contenere il ricordo di un torto subito. A cura di: Consapevoli nella Parola http://consapevolinellaparola.blogspot.it/p/una-parola-per-oggi.html

BEATO L'UOMO CHE HA TROVATO LA SAPIENZA

" Beato l'uomo che ha trovato la sapienza, e l'uomo che ottiene l'intelligenza!" (Proverbi 3:13) Vale la pena studiare ciò che la Bibbia dice sulla felicità e sul modo di ottenerla. Tutti vogliono essere felici, ma moltissimi mancano il bersaglio. Chi segue le regole bibliche per ottenere la vera felicità non sarà mai deluso. Beato l'uomo che ha trovato la sapienza. Sapienza è una parola carica di significati. Non può essere circoscritta alla mera conoscenza. Una persona può conoscere tante cose ed essere come un'enciclopedia ambulante e, tuttavia, non essere felice. Può perseguire la conoscenza in ogni angolo e inseguirla in ogni nascondiglio, estrarla dalle rocce, dai fiori o dalle piante, attingerla dalle stelle o dal mare, e tuttavia non trovare alcuna felicità. Sapere molte cose, di per sé, non rende una persona saggia. La sapienza è la conoscenza applicata alla vita. Ha trovato la vera sapienza chi ha imparato a vivere bene, ossia secondo le leggi di Dio, che sono riassunte in un'unica parola: amore, per il Signore e per l'uomo. L'uomo non può dimenticare di essere stato creato da Dio e guastato dalle conseguenze del peccato. L'animo del credente deve tendere a migliorarsi amando Dio e tutte le Sue creature. La dissacrazione praticata dal mondo rivela un'infelicità crescente, che potrà essere arginata solamente dall'uomo che si dispone a seguire gli ordinamenti di Dio e a ricevere i Suoi interventi. Siamo esseri promessi alla morte, e la barca della nostra vita è in costante pericolo a causa delle tempeste in cui c'imbattiamo. Solamente la Parola di Dio, costellata di richiami alla salvezza, può rappresentare un sapiente rifugio contro la follia devastatrice degli uomini. Non si può essere felici se non si riconosce Dio e non si compie la Sua volontà. Il timore dell'Eterno è il principio della sapienza. Non si può essere veramente appagati se non si amano i propri simili. La felicità non si trova mai nell'egoismo. Coloro che la cercano pensando, lavorando e agendo soltanto per sé stessi svolgeranno una ricerca del tutto vana: la felicità, infatti, non percorre quelle vie. Soltanto chi ha trovato riposo in Cristo ha trovato la vera sapienza. A cura di: Consapevoli nella Parola http://consapevolinellaparola.blogspot.it/p/una-parola-per-oggi.html

CHIAMATI ALLA SANTIFICAZIONE

Per il resto dunque, fratelli, vi preghiamo ed esortiamo nel Signore Gesù che, come avete ricevuto da noi in quale modo vi conviene camminare per piacere a Dio, abbondiate molto più in questo. Voi conoscete infatti quali comandamenti vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. Poiché questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione; che vi asteniate dalla fornicazione; che ciascuno di voi sappia possedere il suo vaso (corpo) in santità ed onore, non con passioni disordinate, come i gentili che non conoscono Dio, e che nessuno inganni e frodi negli affari il proprio fratello, perché il Signore è il vendicatore di tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e attestato prima. Dio infatti non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio che vi ha anche dato il suo Spirito Santo. (I Filippesi 4:1-8). …………………. Questa Parola penetra profondamente nel nostro cuore e ci esorta a vigilare e ad esaminare attentamente la nostra vita. Il cammino di santificazione deve seguire il sentiero tracciato da Cristo Gesù e non può essere interrotto per la voragine che apre su di esso il peccato. Per passare oltre c’è solo un rimedio, pregare il Signore perché Egli abbia pietà di noi e stenda su di essa … il legno della Sua croce. Dio ci protegga e ci liberi dal male. commento di A. Strigati