conflitto

BOSSI E LA RIVOLUZIONE.


Vorrei dire qualcosa sull'uscita di ieri di Bossi circa la rivoluzione e le armi.......perchè non si sminuisca la gravità del momento, strumentalizzando le parole e credendo che siano solo proferite da un pazzo, ma per analizzarle in profondità.La dialettica utilizzata da Bossi è certamente d'impatto e lascia spazio ad interpretazioni che vanno dal sorridere, alla condanna, alla derisione.Ma la storia si ripete e le rivoluzioni minacciate, poi, sono sempre state attuate.La Rivoluzione Francese avvenne in un clima molto simile a quello attuale italiano ; Strapotere di una certa classe politica; Crisi economica dilagante; Pressione fiscale esorbitante;Debito pubblico alle stelle;Illegalità della classe politica e mancate riforme.Queste condizioni sono il comune denominatore delle due situazioni storiche che, sebbene distanti oltre 200 anni, accomunano i due paesi.Sentire parlare Bossi di rivoluzione armata, dopo un iniziale sorridere, dovrebbe far meglio pensare alla reazione che questo sistema di antipolitica sta innescando nella gente.La gente è stanca di sentire chiacchiere e nulla viene fatto.La pazienza del popolo viene messa a dura prova, su questo credo nessuno abbia dubbi e la strada diventa sempre più in salita.Il paradosso di questa classe politica è che, tassa il popolo ma aumenta i propri privilegi.Ma questo è anche ciò che avvenne ai tempi della Rivoluzione Francese.L'Italia è un paese democratico o almeno ci proclamiamo tale, ma la gente non è disposta a vedere quello che si vede.L'evocazione di scenari da guerriglia civile non devono essere sottovalutati perchè, al di là delle pittoriche interpretazioni, sono il termometro della insoddisfazione popolare.Anche in Francia il Re non credeva che i francesi arrivassero a tanto....ma poi ci fù la Rivoluzione e se nè dovette prendere atto.Non dobbiamo credere che l'Italia sia esente da sciagure del genere e che queste azioni siano solo cose da vedere in TV in paesi africani o mussulmani o asiatici.Si inizia col dirlo........poi qualcuno può passare ai fatti.Io non mi preoccupo di questo ma delle ragioni che potrebbero spingere ad un azione di forza che, sebbene deprecabile e non accettabile, potrebbe essere l'epilogo rinnovativo di un momento veramente triste per il nostro paese.Napoli e la questione rifiuti sono un accenno di rivolta verso quelle istituzioni sorde e mangerecce che spremono il popolo senza nulla dare.Democrazia è prendere atto ed accettare la propria sconfitta.Prodi ha fallito.Vada via con dignità e senza esasperare la gente che non lo vuole. Il popolo deve essere sovrano...... se nò la rivoluzione potrebbe essere più vicina di quanto possa sembrare.