La riscossa del Sud

QUESTA VOLTA SCEGLIAMO LA NOSTRA TERRA


 
Eccoci ancora una volta alle nuove elezioni, per decidere non solo quelli da mandare a prendere il sole al parlamento, e ai quali passiamo una lauta ricompensa per il solo piacere di non far nulla, ma anche per scegliere il nuovo governo di questa Italiella.Chissà quando i meridionali prenderanno coscienza che il loro voto non è solamente importante, ma essenziale, per il mantenimento di questo potere politico, che da ben 152 anni continua a sfruttare il Sud e a calpestare la dignità dei meridionali.Ci hanno fatto sempre credere che noi abbiamo bisogno di loro, dopo che ci hanno depredati e sfruttati, nonchè venduti a mafia e camorra, e oggi continuano a chiederci il voto promettendoci paradisi che non vorranno mai darci.Ci hanno fatto credere che l'assistenzialismo e il clientelismo, fosse una nostra identità... nulla di più falso. L'uomo e la donna del Sud si è fatto sempre valere, ovunque e dovunque, portando sempre alto il suo onore, la sua dignità, la sua forza, il suo coraggio, la sua determinatezza. Lo hanno fatto per calpestarci di più e pretendere il nostro voto, la nostra libertà, la nostra stessa vita. Ci hanno fatti schiavi e costretti a portare sulle nostre spalle "la carrozza" che toglieva a noi e arricchiva loro.Ci hanno fatti credere che la delinquenza, il brigantaggio, la camorra e la mafia, fossero una nostra identità atavica, e che, purtroppo, ci portiamo dietro volente o dolente. Nulla di più falso. Noi abbiamo fatto la storia, e la nostra cultura, come il nostro vivere, è stato sempre contraddistinto dall'onestà, dalla generosità, dalla disponibilità, dalla giustizia. La mafia e la camorra, furono complici della loro conquista, e mentre prima erano semplicemente delle realtà delinquenziali molto represse, dopo l'unità sono diventate dei veri poteri di controllo, di comando e di ricchezza.Ci hanno fatto credere che ignoranza e malessere fossero di casa nella nostra terra. Anche questa una bugia. Sin dall'antichità nel nostro territorio esistevano scuole e università. Arte, poesia, canto, musica, danza, erano una caratteristica di ogni meridionale. Mentre nel Piemonte savoiardo, i piccoli vivevano nella strada, scalzi e succubi della delinquenza, i nostri bambini vivevano felici nel grembo della loro famiglia, e, seppure con sacrificio, non mancava il pane quotidiano. Il lavoro c'era, così come l'istruzione, e c'era un dono ancora più straordinario, quella della propria indipendenza. Allora non eravamo colonia di nessuno.Per quanto ancora vorranno raccontarci bugie?E per quanto ancora noi siamo disposti ad ascoltarli e credergli?Questa volta diciamo di NO... non sprechiamo il nostro voto.QUESTA VOLTA SCEGLIAMO LA NOSTRA TERRA!