La riscossa del Sud

LA VERA IMMONDIZIA


A munnezza overa, vo’ dich’io,nunn’è sula chella ca vedimmo mjezzo a’ via,‘nce stà nà munnezza annascunnuta,chella è a primma e nunn’è nata ogge, chellamunnezza è a peggia fetenzia,cu l’uocchje n’à vedimmo,è mascarata, pecchè ‘nfacciastra scritto “galantommo”,ma dinto all’anema, ojné ché purcaria,vjerme, zuzzimma e lutamma,e nunn’è fantasia.Chesta munnezza ca ‘nce sta cuprenno,ate nunn’è chè a figlia e’ chesta primma,essa l’ha partorita, senza scuorno,pe ‘nce fa stà ancora ‘nschiavitù.,pe ‘nce spuglià ancora d’ogni diritto,pe ‘nce levà pe sempe a dignità.Chesta munnezza è a cchiù ‘nfama ca ‘ncé,pecché é fatta  e’ carne e tradimento,è fatta e’ gente ca core  cchiù nu tene,ca pensa sulo o dinaro e a putestà.E chella e’ ogge è figlia e’ chella d’ajera,songhe cientocinquantanne e’ fetenzia,a quanno Garrubaldo e auti fetientivenettero a ruvinà stà civiltà,e doppo a isso venetto o Rre Savoja,e ‘cià purtata tutt ‘a’ munnezza ‘ccà.  (Massimo 2008)Da diversi mesi sentiamo parlare insistentemente del problema spazzatura al sud, anche se da anni ormai questa nostra meravigliosa terra è sommersa dalla “munnezza”, regalo di una politica qualunquista e clientelare. Si discute, si parla, si scrive, tanto che le “chiacchiere” diventano ancora più alte della stessa “munnezza”. Proposte, opposizioni, contrapposizioni, mille contraddizioni, ma si continua  a giocare  sulla pelle delle persone  e sulla dignità di un popolo, quello meridionale, mentre i politici continuano la loro corsa al potere.Non è stato difficile ascoltare nei mesi scorsi anche lo sproloquio di qualcuno che vuole addossare tale scempio al popolo napoletano e meridionale, sul quale si vuole continuare ad addossare l’antico marchio di brigante o ancor peggio di camorrista, dimenticando che i veri camorristi sin dal 1860 sono andati a braccetto con il nuovo potere liberal-massone, che si veniva a costituire al sud, e si vogliono volutamente nascondere e tralasciare le vere cause. Si continuano ad addossare responsabilità a chicchessia, ma il problema resta…. E chissà se si riuscirà a risolvere. Oggi questo nuovo governo sembra deciso a fare pulizia, e addirittura sembra che i nordisti, che in questi scorsi anni hanno riempito Napoli e il sud della loro immondizia e delle loro scorie tossiche, grazie alle loro collusioni camorriste, e che fino all’altro giorno si sono opposti violentemente a qualsiasi trasferimento dei rifiuti di Napoli al nord, oggi accettano di smaltire i nostri rifiuti.  Pur ammettendo la buona volontà di questi “fratelli d’Italia”, qui gatta ci cova. Questa conversione di rotta non convince, e chissà che dietro non si nascondano altre manovre. Ogni volta che il nord e chi comanda ci hanno teso la mano, è stato sempre per affondarci di più. In fin dei conti conosciamo come la pensano questi signori. Addirittura il signor Roberto Calderoni della Lega Nord, che oggi si fregia di chiamarsi Ministro della Repubblica Italiana, nel novembre scorso ha affermato “I napoletani sono topi che votano da eliminare con qualsiasi strumento. E Napoli è una fogna da bonificare“.  [La Repubblica 2 novembre pag 3]. Forse stanno tramando qualche cosa per eliminarci completamente, visto che non ci sono riusciti nell’occupazione del 1860, e neppure con la legge Pica, la diaspora meridionale e le due guerre mondiali.Ancora non è difficile sentire parlare di rieducazione del popolo meridionale nella raccolta differenziata, tanto è vero che il Primo Ministro Berlusconi,  addirittura vuole iniziare dalle scuole napoletane, e si parla di educatori del nord che vengono ad insegnarci come si fa la raccolta differenziata, come se il problema nascesse da questa difficoltà. Forse Berlusconi e Company non sanno che in molti comuni campani, e nella stessa Napoli, pur facendosi la raccolta differenziata, e da parte del popolo con grande solerzia, non è servito  a nulla, perché poi i diversi carichi d’immondizia, lasciati in  strada, o portati altrove, diventavano un solo cumulo. Il popolo meridionale in quanto ad organizzazione ed educazione civica, credo che possa darne lezione a chicchessia. Perché mentre nel Piemonte dei Savoia, probabilmente l’immondizia c’è l’avevano proprio al  Palazzo Reale e nel loro Parlamento, a Napoli e nel sud esisteva già la raccolta differenziata, grazie ad un decreto dei Borbone di Napoli del 3 maggio 1832, notizia che i nostri bravi governanti possono andare a trovarsi su Panorama del 2 febbraio 2008. Quanta differenza di civiltà ed illuminismo tra i nostri Borbone, e quegli sciacalli, che con violenza e sorpruso nel 1860 scesero sul sud come cavallette, per distruggere, conquistare, rubare. E purtroppo i politici di oggi, di destra, centro o sinistra che siano, sono figli della rivoluzione risorgimentale, alias confusione generale, e degli usurpatori piemontesi e dei loro manutengoli massoni e liberali del  sud.Chissà che questa “munnezza” di oggi, non ci faccia  aprire gli occhi su quella che da quasi 150 anni stiamo subendo. Quella “munnezza” che siamo costretti ancora a sopportare, nei monumenti innalzati ai criminali occupanti, Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II, Mazzini,  alle strade loro dedicate, alle leggi “munnezza”, che da allora stanno opprimendo e defraudando il popolo meridionale. La “munnezza” di dover ancora sopportare la presenza dei Savoia nelle nostre città,  coscienti che questi due di oggi non sono diversi di quelli di ieri, e vedere certi nostri politici, di qualsiasi estrazione, accoglierli con deferenza e ipocrisia. La “munnezza” di politicozzi da  strapazzo, di qualsiasi lista politica,  che ci vengono proposti dall’alto, e che a tutto aspirano, fuorché al benessere della nostra gente. La “munnezza” della disoccupazione, dello sfruttamento, dell’emarginazione, dell’emigrazione, della calunnia, che oggi come ieri, vuole distruggere la nostra memoria storica e il nostro valore di uomini liberi. La “munnezza” di una classe politica, anche meridionale, che continua a remare verso un solo lido, e che oggi vuole ancora soffocarci di più, approvando il  federalismo fiscale, dimenticando che al sud è stato tolto tutto, che siamo stati spogliati di capitali, di industrie, di mano d’opera, e che molte regioni del sud, si troveranno ad affrontare crisi economiche molto gravi, vedendosi aumentare debiti, povertà e disoccupazione.Chissà, che prima di farci sotterrare completamente dalla vera immondizia, questo “buon popolo duosiciliano”,  non decida di dare un calcio nel sedere ai vecchi e nuovi “padri della patria”.    
                      IL TRIO "MUNNEZZA"