La riscossa del Sud

6 luglio 2008: A FENESTRELLE ONORE AI CADUTI


 Fortezza di FenestrelleUno degli eroici prigionieri del glorioso esercito borbonico, il sergente De Federicis, deportato a Fenestrelle dopo la resa di Gaeta, scriveva in una lettera ai suoi parenti: "Richiesto replicate più volte dai nemici a servire sotto quella bandiera, rigettai sempre costantemente gli astuti raggiri e gli empi consigli di costoro, esternando a chiare lettere la mia fedeltà al re Francesco fino alla effusione del mio sangue. Fui odiato ed assoggettato a gravi sofferenze, anche per avere sempre più rinvigorito quei prigionieri miei subalterni. Quelle sofferenze per me furono un incredibile consolazione".Molti altri eroi del Regno delle Due Sicilie si comportarono con valore ed abnegazione, accettando umiliazione, sofferenze inaudite, la morte, pur di non venire meno al giuramento prestato. La storia dei vincitori omette ogni gesto di valore dei vinti, obliandone nomi e azioni. In molti preferirono immolarsi pur di non tradire la Patria. Onore ai nostri eroi.Per oltre un secolo questi eroi sono stati dimenticati dalla storia, e tanti di loro chiamati briganti e assassini, ma furono valorosi patrioti, che a costo della vita lottarono per l'indipendenza e la libertà della loro Nazione Napoletana. Fedeli al giuramento fatto al loro Re, alla loro Patria.
Migliai di loro furono deportati nella fortezza piemontese di Fenestrelle, luogo lugubre, dove soffrirono la fame, il freddo, e ogni patimento. Durante la deportazione furono malmenati, ingiuriati, e come vili delinquenti offesi dalla marmaglia nordista, solamente perchè avevano lottato per la loro terra e difeso il loro onore. Quasi nessuno ritornò da quell'orrendo viaggio, e per essi non ci furono le solenni esequie che meritano gli eroi, e tanto meno una sepoltura degna, ma i loro corpi furono distrutti nella calce viva.Questo aveva deciso per loro il conquistatore piemontese, lasciando che la storia cancellasse per sempre quei volti, quei nomi, quelle gesta, che fecero onore alla nostra Patria conquistata.Ma il tempo non ha cancellato quella memoria, e quasi portata dal vento, essa è giunta fino a noi.
Mi raccontava un amico, che aveva sentito raccontare da alcuni amici piemontesi un aneddoto, risalente ai loro avi. Essi raccontavano che i loro nonni, che abitavano al paese sottostante la fortezza, vedevano tante volte quei poveri prigionieri affamati e denutriti, infreddoliti, perchè non abituati a quella temperatura gelida, cercare un poco di sollievo in un tiepido raggio di sole. Essi stessi, dinanzi a quella scena triste, si commuovevano, e dicevano ai figli prima, e ai nipoti poi, chissà quando vedremo venire qui i posteri di questi uomini. Avevano visto giusto, perchè dopo anni,  la dove i nostri grandi eroi duosiciliani, gli irriducibili innamorati della Patria Napoletana hanno donato la vita,  si è finalmente dato voce e onore alla loro memoria  grazie all’impegno dei novelli “briganti” delle Due Sicilie con in testa l’ingegner Ferdinando Mallamaci e da alcuni dirigenti del movimento dei Comitati Due Sicilie presenti cospicuamente nel tristo sito sabaudo con a capo il segretario nazionale Fiore Marro ed i responsabili delle sezioni CDS Lombardia Mario Bellotti e Emilio Zangari, Sicilia Davide Cristaldi, Emilia Marco Fortunato e Luigi Costantino ed il coordinatore di Napoli Pasquale Pollio .
Infatti lo scorso 6 luglio, durante l'annuale celebrazione di memoria dei caduti di Fenestrelle, grazie ai compatrioti summenzionati, in questo luogo di dolore e di memoria,  è stata affissa una targa commemorativa dei Soldati Duosiciliani, tra cui tantissimi Napoletani, prigionieri nel 1861 e morti nella Fortezza di Fenestrelle, ed è stato un momento alto e misto di commozione e orgoglio per il popolo duosiciliano, che ha cercato di dare di nuovo voce ai nostri cari amati Eroi.  Gli stessi piemontesi di oggi hanno dimostrato di avere maturato una coscienza civile sicuramente migliore di quella del passato, permettendo di affiggere  questa lapide e prendendo l'iniziativa,  a loro spese, di riparare perfettamente la lapide pervenuta loro inopinatamente spezzata; si sono incaricati di affiggere la nostra lapide duosiciliana e specificatamente napoletana nel punto più visibile della Piazza d'Armi della Fortezza di Fenestrelle, e durante la manifestazione   hanno schierato due Reparti Storici Piemontesi a fare il presentat'arm in onore dei nostri Morti Duosiciliani al passare dei Soldati Napoletani del 1° Reggimento Reale che portavano una corona votiva durante la cerimonia dello scoprimento e benedizione della lapide commemorativa.Tempo è, ormai, che sia fatta piena luce su quella storia dimenticata, che per anni è stata sepolta negli archivi dei vincitori, e che quei vinti umiliati e uccisi abbiano finalmente giustizia, mentre i criminali, che, nascondendosi dietro il paravento di un falso patriottismo, hanno usurpato, derubato, ucciso e stuprato, siano finalmente giudicati dalla storia e condannati. Perchè solo dalla giustizia può finalmente nascere una nuova coscienza e si può costruire una nuova Patria.       
                             Targa in memoria dei caduti di FenestrelleFenestrelle 6 luglio 2008 - affissione lapide in memoria