La riscossa del Sud

COMMEMORAZIONE A MESSINA * SABATO 14 MARZO 2009


148° Anniversario dell’eroica difesadella Real Cittadella di Messina
Il 13 marzo del 1861 la Real Cittadella di Messina si arrendeva a discrezione alle truppe piemontesi del Gen. Cialdini. Inutilmente le reali milizie duosiciliane della 13º Direzione Artiglieria, del 2º Battaglione del Genio, del 3º, 5º e 6º Reggimento di linea avevano cercato di controbattere il micidiale fuoco dei 43 nuovissimi cannoni rigati e dei 12 mortai delle truppe savoiarde.La guarnigione della Cittadella (più di 4.000 uomini) non subì un trattamento migliore di quello del suo Comandante: venne infatti internata sotto buona scorta nei fortilizi di Scilla, Reggio Calabria e Milazzo. Alcuni suoi ufficiali come il Col. Guillamat, il Ten. Gaeta ed il Ten. Brath vennero addirittura imprigionati a Messina e quindi processati sotto l'accusa di aver fomentato la resistenza nella Cittadella, cioè di aver fatto il loro dovere di ufficiali fedeli alla Patria e al Re Francesco II. Accusa dalla quale, naturalmente, con gran vergogna per i piemontesi, vennero assolti con formula piena.Da allora ad oggi si sono sempre onorati i garibaldini conquistatori della Sicilia e gli oltre 10.000 piemontesi che espugnarono la Cittadella di Messina; mentre i poveri soldati napoletani e siciliani che la difesero eroicamente, sacrificando la loro vita in difesa della Patria, furono vilipesi da tutti come soldati della "tirannide borbonica". Perché, fu forse meno censurabile il malgoverno piemontese che segui a quello borbonico? Certamente no. Ma ormai siamo abituati sin dai banchi di scuola ad adorare questi ´eroi del "risorgimento", dimenticandoci spesso che forse tra i valorosi e non ricompensati difensori dell'ultimo baluardo patrio in Sicilia ci fu un nostro avo.A 148 anni di distanza, il ricordare quest'ultima battaglia costituisce un dovere verso la nostra radice da non dimenticare mai. Oggi i resti della Real Cittadella di Messina, abbandonati ai vandali ed alle costruzioni abusive, attendono pazientemente chi li restauri e voglio fermamente sperare che la nostra indifferenza non ci faccia perdere irrimediabilmente questo inestimabile patrimonio storico e che finalmente le autorità competenti, dopo tante belle ma inutili parole, facciano seriamente qualcosa di concreto. La Cittadella di Messina rappresentò l'estrema resistenza duosiciliana in Sicilia, dove i nostri soldati, pur sapendo della inutilità di ogni loro sforzo, cercarono di difendere la Patria, e dimostrare la loro fedeltà al Re Francesco II contro gli invasori piemontesi. Dimostrarono, infatti, con le loro gesta che il soldato duosiciliano sapeva combattere e morire per un ideale, in contrapposizione ai tanti tradimenti e vili defezioni.
                     PROGRAMMAOre 10.30, Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria Santa Messa in suffragio dei Caduti della Real Cittadellacelebrata da Mons. Mario Di Pietro, Canonico del Protometropolitano Capitolo della Basilica Cattedrale. Ore 11.30, Real Cittadella, Bastione Santo StefanoCommemorazione dei fatti d’arme e deposizione di una corona d’alloro. Ore 12.30, Monumento a Ferdinando II di BorboneOmaggio al Re per il 150° anniversario della morte. Ore 17.00, Palazzo dei Leoni, Salone degli Specchi CONVEGNO Diversità negli interventi governativi a seguito dei terremoti del 1783 e del 1908 Interventi di: Dott. Antonino Di JanniVice Delegato per la Sicilia del Sacro Ordine Costantiniano di San Giorgio Prof. Vincenzo Gulì Vice Presidente Associazione Culturale Neoborbonica Dott. Franz RiccobonoPresidente Associazione Amici del Museo di Messina Prof. Mariolina Spadaro Università degli Studi Federico II, Napoli Prof. Dario TomaselloUniversità degli Studi di MessinaTutti gli amici e i compatrioti sono inviatti a partecipare.