La riscossa del Sud

20 GIUGNO 2009


CI SIAMO RADUNATI A LARGO DI PALAZZO  PER UNA NUOVA STORIA DA SCRIVERE   Se è vero, come è vero, che questa Italia è nata male, gli studi e la     scoperta di documenti di archivio, in questo ultimo ventennio, hanno trovato largo spazio con la pubblicazione di tanti libri e la realizzazione di altrettanti convegni e interviste, che ci permettono sempre più di venire a conoscenza della vera storia del risorgimento e della cattiva riuscita di questa Nazione.
 
 
Mai come in questo tempo studiosi, giornalisti e gente comune, anche di differenti tendenze ideologiche e politiche, si ritrovano ad approfondire sulla stessa sintonia la storia del processo unitario italiano, e rifuggendo le banali mitologie risorgimentali, l'adulazione e l'insincerità di certi storici di regime, che negli ultimi 150 anni hanno fatto da padrone nella storiografia ufficiale, con sincerità stanno rivisitando la storia dandogli un volto più veritiero.Oggi ormai è da tutti risaputo che questa "rivoluzione" risorgimentale, altro non è stato che un gioco di potere della massoneria internazionale, per asservire a sé i popoli, attraverso l'abbattimento di quei valori antichi, trasmessi alla gente dalla fede cattolica, portando al potere quei fantocci corrotti e antireligiosi, che ancora, nonostante i capovolgimenti delle due guerre mondiali e la costituzione della Repubblica Italiana, si vogliono considerare padri della patria.Ma di quale Patria? Seppure è mai esistita una patria italiana.Sappiamo bene che questa "Patria" , costruita sul sangue innocente, sull'ingiustizia sociale e per dare potere a pochi privilegiati, altro non è stata per la nostra gente del sud che una tirannia, non diversa da altre tirannie di cui conosciamo l'esistenza."Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri, che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti. " (Antonio Gramsci in l' Ordine nuovo)Uno stato nato dalla corruzione e dal tradimento, e che oggi, dopo 150 anni di storia, continua sulla stessa scia. Non poche volte, tutt'oggi, ci troviamo difronte a situazioni di corruzione politica e di ingiustizia sociale, dove il sud continua ad essere vittima sacrificata, colonia di un potere nordista, che diventa sempre più forte e più ricco.Noi, che 150 anni fa, abbiamo subito una unificazione violenta e forzata, canonizzata da un falso plebiscita e dall’omertà internazionale, oggi rischiamo di subire un federalismo, che non porterà il sud alla riscossa, ma ad un peggiore decadimento.Quello stato tiranno, che per conquistarci si alleò alla mafia e alla camorra, oggi, dopo averci spemuto fino all'osso, vuole abbandonarci nelle mani di questi poteri oscuri.Questa verità amara da molti meridionali vuole essere non considerata, continuando ad asservire, nella politica e nel sociale, uno stato nemico e antimeridionalista; ma questo non deve impedire ai pochi che sanno di manifestarlo apertamente e ad ogni occas
Per questo ci siamo ritrovati il 20 giugno a Largo di Palazzo, Per questo tanti si sono ritrovati negli scorsi anni a Gaeta, a Messina, a Civitella del Tronto. Per far memoria della verità e per scrivere una nuova storia per il Sud.Non importa il numero, ciò che conta è la verità che portiamo nel cuore e sui nostri volti. Il desiderio di riportare alle nostre genti quella dignità e quella libertà, di cui sono state defraudate dal 1860 ad oggi.Tanti i giovani presenti, essi sono la voce che maggiormente si amplificherà per il futuro.Diversi amici dei tanti gruppi e movimenti meridionalisti duosiciliani, venuti da ogni dove, per confermare la loro volontà di lottare per la nostra Nazione Duosiciliana.Un segno di speranza quella graziosa bambina, apparentemente debole, ma forte e determinata, e che con amore innalza quella Bandiera delle Due Sicilie, simbolo della nostra dignità e indipendenza.Come anche quei due bambini, che corrono per la piazza, alzando in alto il vessillo della Patria Napoletana, e che già preannunciano un nuovo futuro che si sta scrivendo.
Un incontro voluto da un gruppo di giovani, e che tanti di noi abbiamo condiviso e collaborato.Sarà stato improvvisato, così spontaneo nella sua semplicità, ma proprio per questo ha un valore maggiore. Perché ad esso tutti hanno partecipato da protagonisti. Sull'antica Piazza della nostra amata Napoli Capitale, ciascuno ha fatto sentire la sua voce, dal bambino che alzava la bandiera, all'anziano e intrepido compatriota di vecchia data.Da qui, ora, è necessario partire per altre e numerose manifestazioni di piazza... per uscire ormai dalle nostre "stantie sacrestie", e andare incontro alla gente che cammina, che lavora, che piange o ride, che giosce o soffre, per stringere la mano ai tanti giovani disoccupati, ai numerosi emigrati, ai tanti emarginati, e dire loro finalmente di chi è la colpa di tutto questo.E' tempo di creare per la nostra gente una Speranza, oltre la piaga di questo momento, oltre le mafie e le camorre di un potere assurdo, oltre la paura del domani, oltre questo Stato che ci sta portando alla morte.E' tempo che tutti i movimenti meridionalisti, culturali, sociali, economici e politici, trovino il coraggio di mettere da parte i personali interessi e le proprie ambizioni, e di mettere al centro del loro interesse la nostra Nazione Meridionale, il bene della nostra gente, la nostra determinata autonomia.Per questo dobbiamo unirci, e contro una politica nemica del sud e che continua ad affossarci e a renderci colonia, dobbiamo creare un'unico comune soggetto politico, che porti alla riscossa della nostra Gente.Un grazie a tutti quelli che erano a Largo di Palazzo. Un grazie a quelli che vi erano con il cuore e la mente. Un grazie ai tanti che da anni si stanno impegnando a portare avanti la lotta, e non è necessario farne il nome, perché essi sono nel cuore di tutti; essi ogni giorno mettono cuore e volto per il recupero della nostra memoria storica e per risvegliare il desiderio di riscossa. Un grazie commosso a quegli eroi che non ci sono più, e che hanno aperto la strada anni addietro, pagando anche di persona, perché oggi giungessimo a quest’incontro.
Grazie alla nostra meravigliosa terra del Sud, che speriamo rivedere ancora rigogliosa e viva.Grazie a tutti quelli che da oggi in poi vorranno stare con noi, a viso aperto, con cuore forte, nella nostra lotta di liberazione.Noi che siamo figli della Magna Grecia, navigatori e terroni insieme, figli di uomini e donne coraggiosi che hanno saputo morire per l'indipendenza della propria Patria, figli del glorioso Regno delle Due Sicilie, non possiamo non rispondere coerentemente alla voce della coscienza.Non perdiamo l'occasione che la storia ci sta dando, oggi, in questo tempo che la crisi culturale, economica, sociale, politica e morale sta facendo crollare i falsi miti, di prendere in mano il nostro futuro.Le campane del Sud stanno suonando, e noi siamo chiamati a raccolta.... rispondiamo tutti, con fedeltà e coerenza, uniti per la nuova storia da scrivere.