maxboradin

comunicato


CI RISSIAMO   Riguardo ai fatti svoltisi sabato 15 ottobre 2011 a Roma, è mio dovere, anzi nostro dovere come movimento anarchico, denunciare la disinformazione dei giornalisti riguardo agli indignati, non è stato dato spazio in nessun tg, alla parte della manifestazione pacifica, dando invece troppo spazio a due teppisti che noistessi ripudiamo, la frase seguente indica senza indugi la nostra lineariguardo alla violenza; “[1]Qualunque sia labarbarie degli al­tri, spetta a noi anarchici, a noi tutti uomini di progresso,il mantenere la lotta nei limiti dell’umanità, vale a dire non fare mai, inmateria di violenza, più di quello che è strettamente ne­cessario per difenderela nostra libertà e per assicurare la vit­toria della causa nostra, che è lacausa del bene di tutti” Errico Malatesta Voglio far presente ai giornalisti[2], chequella che voi date non è un’informazione completa e sopratutto quello che mipreoccupa che è poco attinente alla realtà, associando i black bloch, (che nonhanno a che spartire con noi e lasciano il tempo che trovano) ai NO-TAV, AICENTRI SOCIALI, ALLA F.A.I.(vale a dire lafederazione anarchica italiana! E no la fantomatica federazione anarchicainformale, perchè non ci siano malintesi non graditi!) LA F.D.C.A, (federazionedei comunisti anarchici) noi non siamodei criminali e odiamo la violenza inutile e senza senso come accaduto a Roma,ma quando si tratta di manifestazione contro discariche, e tunnel vari che sonoimposti alla popolazione con violenza da parte dello stato, da compiacentiamministratori locali e vari imprenditori e industriali, che per avere unmargine di guadagno in più, fanno scempio dell’ambiente in cui viviamo insvantaggio della nostra salute e quella dei nostri figli, se si reagisce allaloro violenza con la nostra violenza e per un motivo ben più nobile, in praticail nostro dritto a non essere privati di quel poco che c’è rimasto tenendolocon tutta la forza di cui siamo capaci.Vogliosbattere in faccia a qualche ministro, il comportamento squadrista e di beceraignoranza, nei nostri confronti che ormai da tempo ha preso piede, è abitudineda parte di tanti personaggi ogni qual volta succede un qualsiasi disordine,puntare il loro dito sul movimento, con puntuali perquisizioni(e puntualmentenon trovando nulla di nulla) in centri sociali e circoli, con denuncie diffidee arresti, logicamente con uso di violenza da parte delle forze dell’ordine,che di certo non disdegnano farne uso, sia venga loro dato l’ordine o che nonglielo sia dato, come vi permettete, ma non vi rendete conto, che quella chevoi usate è la stessa e identica violenza di cui ci accusate! Se ci dipingetecome bombaroli associali mentendo? Diteci, allora non è violenza ciò checonsentite di far fare alle forze dell’ordine? Non dite che è amore! E se ungiorno le forze di polizia, si ribellassero ai vostri ordini e a quelli deiloro superiori, e usassero la violenza contro di voi, perchè come noiesasperati da tagli vari, e vedendo che la loro situazione economica e sociale èuguale alla nostra, e in fin dei conti chi glielo fa fare a fronteggiare chi manifesta,e ricevere le mazzate dei tagli del governo sulle loro teste, e per giuntacontinuare a servirlo come automi?Non pensate possa accadere vero? Pensateciallora!Voiche state in panciolle lì al governo, a parte poche eccezioni, soffrite di unagrave malattia l’ipocrisia, quando voi fate i vostri porci comodi, finanziarieguerre, e tante altre belle cose come stragi d’innocenti, intrighi vari, ètutto apposto è normalissimo non vi è alcun male stiamo scherzando!Maquando è la popolazione a protestare contro di voi, con lancio d’uova marce,della vernice e del letame al vostro indirizzo, e magari si rompe qualcosa comesi sa è inevitabile, allora perdete la pazienza, sia destra, sia centrosinistra, e a quel punto, tirate fuori gli anni di piombo, e vaneggiate su seriattivare o no la legge reale del 70 o magari già che ci siete tirate fuori,la legge rocco cosi siamo a cavallo!Tantoper finire in bellezza, per farvi capire che il vostro atteggiamento non è nuovo,anzi è stato sempre lì e non si è mai mosso di una spanna:“[3]Si è detto, e ripetutoa sazietà, dai denigratori in buona e in mala fede delle dottrine anarchiche,che l'anarchia non può aver morale.Ed anche parecchi seguaci del nome, nongià dell'essenza etico-sociale che la parola anarchia contiene, ribadirono lostolto pregiudizio.Certo che la morale della libertà non hanulla di comune con quella della tirannide, sotto qualunque nome questa siammanti.Per quanto si dica il contrario, lamorale ufficiale dell'individualismo borghese è ancora un po' quella dei Papui,ricordata dal Ferrero. - Che cosa è il male, e che cosa è il bene ? chiedeva unviaggiatore europeo ad uno di cotesti selvaggi. Ed il selvaggio rispondeva conconvinzione: «il bene è quando io rubo la moglie di un altro - il male è quandoun altro ruba la moglie mia.»La stessa cosa non è per la moraleortodossa ed ipocrita, che oggi impera, buona o cattiva, intrinsecamente edoggettivamente, per il bene od il male che essa reca ad uno o più individui oda tutta la società - ma viene considerata virtuosa o malvagia a secondadell'utilità o del danno che ne risente l'individuo o la classe, chesoggettivamente la giudica.Cosicchè, per cotesta morale caotica, lamedesima azione può essere giudicata dagli uni eroismo, dagli altri follìa, daquelli gloria, da questi infamia. Un massacro di popolo, una strage di vecchi,di donne, di bambini inermi, trucidati freddamente in nome di un principioastratto ed il più delle volte bugiardo, l'ordine pubblico, possono procacciaregalloni ed onorificenze a colui, che ha comandato ai fucilatori, od aglisciabolatori. La storia è piena dei nomi di codesti capi briganti illustri,disposti a passare con grande disinvoltura - come i capitani del medio evo -dall'una all'altra dominazione, purchè si trovino mantenuti nell'ozio lussuosoed improduttivo. Solo i calpestati, gli oppressi, i superstiti dei trucidati,maledicono, in cuor loro gli impennacchiati assassini. Ma quando un esasperatodalla lotta spaventevole per la vita, in una società imprevidente, che a benpochi assicura - e non certo ai più laboriosi ed ai più meritevoli - un comodoposto al banchetto dell'esistenza, quando uno sconfitto da queste crudelibattaglie di tutti i giorni, per il pane, si rivolta e colpisce - nel deliriodi un odio che non perdona - un potente, cui egli creda felice, anche se nellasua potenza si dibatte il dolore (questo pallido compagno dell'uomo) allora ilgiudizio sarà, per l'atto di costui, ben diversamente spietato. Quelli cuil'atto nuoce o minaccia saranno i più inesorabili verso di lui quanto piùavranno tuffate le mani nel sangue del loro simile. E non solo contro di lui sigriderà crucifige; ma contro tutti coloro che professano le idee, che esso dicedi professare - non importa poi se egli li abbia mai conosciuti, o se costoroabbiano o non mai approvato la loro azione. Essi saranno perseguitati,imprigionati, torturati in massa - compiendo contro tutto un partito, o megliocontro una corrente vastissima e irresistibile di principî e d’idee una vera epropria vendetta trasversale per il fatto di un solo - e risuscitando le formepiù crudeli e scellerate d’inquisizione al pensiero.E giacchè s’insinua dagli uni, e siafferma dagli altri, che la morale anarchica proclama la violenza dell'uomocontro l'uomo - attendano gli avversari di mala fede, o di crassa ignoranza, egli anarchici non coscienti, che io provi matematicamente, che la moraleanarchica è la negazione completa della violenza.”.A questopunto che si può aggiungere, scrivere altro sarebbe superfluo. Da un’anarchicoMax Ritter                                           [1]L’8settembre 1921 il quotidiano anarchico “Umanità Nova” pubblica un articolodell’esponente più importante del movimento, Errico Malatesta, dal titolosignificativo: “Guerra civile”. [2] Ci sono due tipi digiornalisti, chi fa il giornalista per amore della pura verità e tenereinformato il mondo con serietà, mettendo a rischio pure la vita. Esiste ilgiornalista, al servizio pagato per dire quello che non è, per conto deicosidetti poteri forti, che fanno uso della stampa e dell’informazione per lorotornaconto, facendo fabbricare ai giornalisti notizie false, prendendo in girotutti coloro che leggano un giornale o guardino un tg, distraendo dalla realtàla massa dai gravi problemi che ci affliggono, con mode e vari pettegolezzi.[3]TRATTO DA: Le basi moralidell'anarchia / Pietro Gori. - Chieti: Tip. Editrice C. Di Sciullo, 1904. - 31p.; 16 cm.- (Biblioteca del pensiero; 8)