Pensieri in Libertà

Festa della Polizia Penitenziaria


Oggi è stata festeggiata anche a Piacenza la ricorrenza dell’annuale festa del Corpo di Polizia Penitenziaria, come UIL abbiamo ritenuto di non parteciparvi perché ci sembra in modo ineludibile che da festeggiare ci sia ben poco.            Nessuna polemica con la Direzione Provinciale ma occorreva secondo noi dare un segnale forte e inequivocabile per poter evidenziare per l’ennesima volta la situazione d’impiego degli Agenti del Corpo.            Gli unici fatti concreti che da tempo ricorrono costantemente sono le aggressioni subite dagli Operatori di Polizia da parte dei detenuti e le “processioni” di promesse (mancate) fatte in occasione delle visite alla struttura detentiva di Via delle Novate dal politico di turno, ma tutto resta immutato.            Forse la scarsa attenzione a questo luogo di lavoro particolare è meno sentita perché lontano dalla vista dei più? Vogliamo pensare che non sia così.            Anche l’ultimo incontro con il Ministro di Giustizia, On.le ALFANO si è concluso con un nulla di fatto e dal sapore della beffa ovvero convocato solo affinché durante la Festa Nazionale nulla turbasse la scenografia mediatica.            Personalmente, questa ricorrenza mi fa tornare con la memoria a quando nel 1991 tenemmo come Sindacato Confederale unitariamente la prima assemblea con gli Agenti allora in servizio nella struttura di Via del Consiglio subito dopo la pubblicazione il 30.12.1990 della Legge di riforma con la conseguente smilitarizzazione dell’Arma.            Va detto che a quella data si era arrivati dopo anni di lotte, dibattiti e confronti serrati e con la partecipazione di molti Operatori del Corpo che in modo quasi “carbonaro” venivano alle varie riunioni a Roma per delinearne i contenuti, rischiando di essere severamente puniti in quanto erano ancora Corpo Militare.            L’entusiasmo di allora e il vigore per far applicare i contenuti della Riforma erano il frutto di fatiche e sacrifici anche personali, oggi ad un anno dal raggiungere il traguardo dei vent’anni dalla sua emanazione rischiano di essere completamente vanificati e dispersi.Non vorremmo fare le “Cassandre” dell’ultima ora ma ci auguriamo che come spesso accade nel nostro paese si intervenga concretamente solo dopo che è successo un “fattaccio”, sarebbe più che riprovevole.            Noi continueremo a batterci per quello spirito, chiediamo una sola cosa: Basta promesse vane!!!!!