As time goes by

W.A. Mozart - Requiem K626


Requiem aeternamdona eis, Domine,et lux perpetualuceat eis......gli istanti si dilatano, a sfiorare l'eterno. Come nei fagotti e negli archi che attaccano, corrucciati e tenebrosi, il "Requiem Aeternam". E i clarinetti, quei clarinetti, che baluginano sinistri nell'incedere opprimente, come un fuoco soffocato, dell'orchestra. Un procedere a tentoni nella galaverna brumosa e decadente del re minore, che solo improvvisamente si riapre, si rischiara, così, d'incanto, nell'Introitus. In quel breve e commovente solo da cui emerge, limpida e sicura, la voce del soprano. Un solo rilucente di un tenue tepore come del primo sole primaverile. Quel sole che non è ancora arrivato ma che sai che arriverà.                                                                             (www.debaser.it)                             Requiem - Introitus
Lacrymosa dies illaqua resurget ex favillajudicando homo reus.Huic ergo parce Deuspie Jesu Dominedona eis requiem. Amen....stai annegando, in quella lacrima che non vuol venir fuori. E nel "Lacrimosa", lo sai, annega la vita di Mozart. All'ottava battuta, su quel "Judicando homo reus".                      (www.debaser.it)                               Requiem - LacrimosaIl Requiem è l'ultima opera di Mozart. La leggenda parla di un anonimo committente che incarica Mozart, malato e caduto in miseria, di comporre in quattro settimane una messa da requiem, dietro compenso di cinquanta ducati.  Questi, tentando di scoprire chi fosse il misterioso committente e non riuscendoci, si convinse che la messa che stava componendo sarebbe stato il Requiem per il suo funeraleMozart morì il 5 dicembre 1791, lasciando incompiuta l'opera.