As time goes by

TRAVIATA - G. Verdi (1853) (1)


Nella casa parigina della cortigiana Violetta Valery è in corso una splendida festa. Stanno arrivando ormai gli ultimi ospiti e, tra essi, Gastone accompagnato dall’amico Alfredo Germont, segretamente innamorato della bella padrona di casa. Durante il ricevimento Alfredo viene invitato a pronunciare un brindisi, con il quale, rivolto a Violetta, canta la bellezza dell’amore (“Libiam ne’ lieti calici”). Ma Violetta non ha dubbi: per lei l’amore è un sentimento passeggero che, come un bel fiore, nasce e muore in poco tempo, (“Godiam, fugace e rapido è il gaudio dell’amor”).Mentre gli ospiti si dirigono in un’altra sala per aprire le danze, Violetta si sente all’improvviso male ed è costretta a fermarsi. Seduta in un angolo viene raggiunta da Alfredo, che coglie l’occasione per dichiararle il suo amore (“Un dì felice eterea, mi balenaste innante, e da quel dì tremante vissi d’ignoto amor”). Violetta, divertita e allo stesso tempo commossa dalle parole del giovane, risponde che nel suo cuore di cortigiana non c’è posto per un vero amore e che tutto quello che può dargli è soltanto amicizia (“Solo amistade io v’offro”). Con un gesto che sembra contraddire le sue parole, però, offre un fiore ad Alfredo e lo invita a ritornare da lei quando sarà appassito. Pieno di gioia Alfredo esclama: “Domani”.Quando il ricevimento è finito e tutti gli ospiti hanno lasciato l’appartamento, Violetta, rimasta sola, ripensa alle parole di Alfredo. Si sente attratta da quest’uomo giovane e bello che le offre un amore sincero, e per un attimo sembra accarezzare l’idea di lasciarsi andare ad un tale sentimento, ma subito dopo si ridesta e si convince che sarebbe una follia rinunciare alla sua vita di cortigiana e alla gioia dei piaceri per un sentimento come l’amore, che è solo fonte di dolore (“Sempre libera degg’io follegiare di gioia in gioia")Brindisi (T. Stratas - P. Domingo)           Sempre libera (A. Gheorghiu)