Maxso's Blog

Un libro da leggere: Ti prendo e ti porto via


Autore: Niccolò AmmanitiDescrizione:Il mare c'è ma non si vede a Ischiano Scalo, un paesino di quattro case accanto a una laguna piena di zanzare. Questo è lo scenario nel quale si svolgono due tormentate storie d'amore: Pietro e Gloria sono due ragazzini. Lei è figlia di un direttore di banca, lui di un pastore psicopatico. Lei è bella, sicura e un po' arrogante, lui è timido, irresoluto, sognatore. Eppure un sentimento strano che assomiglia curiosamente all'amore li attrae... Dopo anni di assenza, torna a Ischiano Scalo anche Graziano Biglia, loro playboy. Qui conosce la professoressa Flora Palmieri, una donna sola e misteriosa che in paese tutti tengono a distanza. Dovrebbero appartenere a due universi lontani, ma in fondo è proprio tra i poli opposti che scoccano scintille, così...Commento: Questo è il primo libro che leggo di Niccolò Ammaniti. "Ti prendo e ti porto via" è scritto con un linguaggio che a tratti può diventare volgare. Si tratta di una volgarità gratuita che in certi punti ti dà anche fastidio. Disturbano anche le descrizioni riguardanti il sesso. Messe da parte queste note negative, la trama scorre via senza problemi. Ammaniti descrive in modo dettagliato i personaggi e il luogo dove è narrata la storia senza mettere cose superflue. Il libro narra due storie di amore con protagonisti così diversi, ma che alla fine si rivelano entrambi dei perfetti coglioni. Sto parlando di Graziano e Pietro. Il primo, donnaiolo impenitente e un po' infantile, al crepuscolo della carriera che, tornando nel suo paese natale, si innamora di una professoressa di 32 anni ancora vergine. Il secondo, di modesta famiglia, è innamorato di una compagna di classe bellissima. Conclusioni? "Ti prendo e ti portovia" è un romanzo che cattura il lettore per le storie che s'intrecciano, tutte infarcite di duro realismo, un realismo freddo che non riesce a svelare l'interiorità dei personaggi. Il finale lascia l'amaro in bocca e lo sconforto. Alla fine trionfa l'ingiustizia, non si salva nessuno e il romanzo non comunica certo un messaggio di speranza.Voto: 7-