Maxso's Blog

La Peppermint viene fermata


La casa discografica Peppermint aveva incaricato la Logistep di scandagliare i sistemi P2p alla ricerca di indirizzi Ip di utenti che scaricavano file protetti dai diritti d'autore. Una prima ricerca aveva prodotto circa 3636 indirizzi Ip. La casa discografica tedesca una volta risalita ai nomi aveva affidato un mandato ad uno studio legale italiano per chiedere i danni. Così questi 3636 utenti si sono visti recapitare dal postino una raccomandata che gli intimava a pagare un risarcimento di 330 euro per evitare il processo. La Peppermint, che “sforna” artisti hip-hop tedeschi e americani, ci aveva preso gusto nel “rubare” soldi agli italiani e così aveva fatto richiesta per risalire ai nomi di altri indirizzi Ip di Telecom e Wind. Ma nei giorni scorsi, il Tribunale di Roma ha rigettato il ricorso della casa discografica e con essa cade nel vuoto la possibilità che la Peppermint possa risalire agli utenti dei sistemi di file sharing.Anche Juliane Kokott, avvocato generale della Corte di Giustizia Europea, protegge gli utenti dichiarando che la legge europea non prevede alcun obbligo per i provider di fornire questo genere di informazioni ai detentori del diritti d'autore. Per ulteriori info leggete l'articolo "P2P, la UE protegge gli utenti" di Punto Informatico.