Maxso's Blog

I dipendenti comunali non sanno usare Linux


In questi giorni sta destando scalpore il boicottaggio verso Linux e l’open source da parte del Comune di Napoli.Sembrava che il 13 febbraio del 2007 il Comune di Napoli intendesse passare all’utilizzo di applicazioni software a codice aperto per risparmiare. Ma il 19 luglio 2007, l’assessore Donata Rizzo D’Abundo(ahime UDEUR), titolare della delega alle reti telematiche, con entusiasmo presentava un accordo “vantaggioso” con Microsoft, in cui venivano buttati la bellezza di 1 milione di euro in licenze e programmi. I
responsabili hanno motivato la scelta dicendo che per passare all’open source occorreva investire altri soldi in formazione del personale per utilizzare i nuovi programmi, oltre ad aggiornare l’intero parco informatico. Ma come?Tutti sanno che il primo pregio del sistema operativo Linux è quello di “girare” anche su PC obsoleti e quindi non richiede molte risorse hardware. Forse l’unica pecca di Linux è che un po’ meno “User Friendly” rispetto a Microsoft XP o Vista. Mettendo da parte Linux, mi chiedo perché il Comune come “suite d’ufficio” non sia passato a OpenOffice?Dovete sapere che OpenOffice(lo utilizzo con piacere sul mio portatile) è identico a Microsoft Office e l’unica cosa che li differenzia è il prezzo. Infatti, mentre per Office occorre sborsare dai 200 euro in su(a seconda della versione), OpenOffice è gratuito.
Purtroppo è facile spendere e arricchirsi con i soldi dei contribuenti, ma il punto è un altro. Se davvero i dipendenti non sono all’altezza, invece di assumere personale che sa il significato della parola "baggianata" ma non sa una sega di informatica, non si fa prima ad assumere gente più preparata(tipo il sottoscritto) e più formata?