Maxso's Blog

Questa sarebbe giustizia?


Il 23 gennaio del 1996 era una giornata come le altre. Il sottoscritto stava facendo i compiti con il televisore acceso. La TV era sintonizzata su un canale locale che trasmetteva il film “Miseria e Nobiltà” del grande Totò, ma verso le 16:20 tutto diventò surreale. Un boato, poi ancora un altro e dopo pochi secondi la TV si spegne per mancanza di corrente.Pensavo a qualche problema sulla rete elettrica, ma guardando oltre la finestra noto delle fiamme enormi in lontananza dietro alla Chiesa. Dopo pochi minuti iniziano a girare le voci, c’è stato un esplosione al quadrivio di Arzano(o Secondigliano). Con un conoscente mi reco sul posto e ciò che intravidi era agghiacciante. Un crollo nel sottosuolo della volta del tunnel(che avrebbe dovuto collegare l'asse mediano tra Miano e la rotonda di Arzano) aveva provocato la rottura delle tubature del gas e quindi lo scoppio. In quella voragine avevano trovato una morte atroce 5 operai e altre 6 persone(tra cui anche una ragazzina di 12 anni), di cui una(Stefania Bellone di 26 anni) non fu mai più ritrovato il corpo.
Nei giorni scorsi, dopo 12 anni di carte bollate e avvocati, la Cassazione ha confermato le condanne a 2 anni e 2 mesi per Mattia Forte(direttore dei lavori), Giambattista Viale(collaudatore statico), Francesco Pisanti(direttore tecnico della concessionaria dei lavori “Coger”) e Stefano Petrazzuoli(progettista del sottopasso e perito della variante), condannati per crollo colposo e omicidio colposo. Questa sentenza ha fatto arrabbiare i parenti delle vittime. Molti si chiedono(giustamente) se sia giusto che la morte di 11 persone “valga” solo 2 anni e 2 mesi di reclusione. Mi dispiace dirlo, ma questa non è giustizia. Ma c’è una cosa quasi più scandalosa. L’ingegnere capo del Cipe, Luigi Palazzi era stato assolto in appello e lo Stato pretende dai parenti delle vittime la restituzione del risarcimento di 1 milione e 200 mila euro(con relativi interessi).