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IL PICCO

Post n°9 pubblicato il 20 Gennaio 2007 da Maycro

A Palazzo Maycro stava finendo di radunare il suo esercito nella piazza principale di Esilio. Al suo fianco una persona coperta e incappucciata da un saio marrone.
Quando tutto fu pronto, le centinaia di persone si avviarono verso la costa dove li attendevano i mezzi di trasporto per oltrepassare le acque che li dividevano da Altrove.

Ti e Alice camminavano da più di quattro ore ma all'orizzonte solo quel deserto che risaltava nel grigio cupo del cielo.
"Alice ma sei sicura che qui ci fosse neve e ghiaccio? No perchè io oltre a essere un po' stanca e annoiata ho anche caldo" disse Ti.
"Sicurissima, e sono altrettanto sicura che qui ci fosse il picco dove risiede Immaginazione" rispose la ragazza che camminava un metro avanti rispetto a Ti.
Ad un tratto inciampo e cadde per terra.
Subito Ti scattò verso di lei per vedere se si fosse sentita male. Venne subito tranquillizzata dalla nuova amica che indicò il punto in cui il suo piede aveva accidentalmente perso la normale andatura, urtando qualcosa.
Ti si avvicinò al punto indicato da Alice, che fece la stessa cosa.
"Bah, nulla di importante, un sasso a punta. Continuiamo" disse Alice.
Ma Ti non era convinta, continuava a osservare sospettosa quel sasso.
Ad un certo punto cominciò a scavare con le mani attorno a quella pietra che si rivelava essere molto più grande del previsto.
"Alice guarda..." esclamò Ti.
La ragazza che si era già alzata,pronta per riprendere il cammino, si voltò e contemplò quello che Ti stava facendo.
"Non è una semplice pietra, qui c'è qualcosa di molto più grande sotto la sabbia" disse Ti.
Alice si fece prendere dall'enfasi e aiutò la sua amica nell'impresa di scavare attorno a quella che ora era... una punta di una struttura piramidale irregolare.
"Ti, questo è il picco di Immaginazione!" esclamò la giovane ragazza.
"Bene, ma c'è un piccolo problema...cioè come facciamo a entrare? Io non scavo mica per...quanto hai detto che è alta questa cosa?"
Alice la guardò e la sua enfasi iniziò a scemare per la giusta osservazione della sua compagna di viaggio "ah beh... ecco si... hai ragione, ci vorrebbe..."
Un boato imprevedibile scosse il terreno e si formò in una voraggine alla loro sinistra. Le due giovani si alzarono di scatto e si diressero correndo il più possibile lontano da quel buco per non lasciarsi trascinare al suo interno. Quando si sentirono al sicuro si fermarono ad osservare quello che stava accadendo.
La voraggine formata scendeva fino a rivelare un'intera facciata di quella struttura chiamata il Picco di Immaginazione. La facciata libera dalla sabbia rivelava alla sua fine un enorme portale.
Le ragazze si guardarono l'un l'altra e Alice disse "Beh, non è stata poi una gran faticaccia".
Ti stava per controbattere nervosamente l'accaduto per lo spavento che si era preso ma fu interrotta dal rumore sordo delle porte del Picco che si stavano schiudendo.
Anche Alice osservò ciò che stava capitando. Un piccolo plotone di guardie stava uscendo ordinatamente dall'edificio.
"Ti, sai andare sul bob?" chiese Alice.
"Ehm, preferisco gli sci ma perchè ora mi chiedi una cosa del genere? Non vedo neve qui in torno e..."
Mentre Ti rispondeva alla domanda fattale, Alice si accingeva a strappare una parte del saio che si era tenuta, lo mise per terra e ci si sedette sopra.
"Scusa cosa hai in mente di fare?"
Alice rispose in modo agitato "Presto siediti dietro di me e abbracciami"
Ti si sedette e un pò titubante mise le braccia attorno ai fianchi della sua amica.
"Sai alice, siamo da poco entrate in confidenza e già mi chieedi di abbracciarti. Non vorrei che avessi fraintesooooooooo"
La frase di Ti si prolungò perchè Alice si era spinta verso la fenditura inclinata del terreno. Le giovani stavano scendendo il piano inclinato come un bob su una pista innevata, la sabbia aveva lo stesso attrito della neve e in breve tempo furono a valle. Le guardie erano già lontane quando loro arrivarono giù. Il bob improvvisato si fermò e ancora una volta Alice commentò "Semplice no?" e sorrise mentre Ti si cercava di alzare in piedi.
La ragazza guardò la sua compagna e rispose "Senti, che non sia stato complicato può anche esser vero ma in quest'ultimo quarto d'ora tra il terremoto, l'enorme buca e una discesa improvvisa è tanto che non mi è preso un infarto. Quindi ti sarei grata se la prossima volta mi avvisassi dei tuoi piani."
Alice annuì. Ma fu subito distratta dal rumore dei due battenti della porta che si stavano chiudendo.
Alice si avvicinò a Ti e sussurrò "Sai ora cosa bisogna fare?"
Ti fece spallucce
Alice disse ad alta voce "Correre o resteremo fuori e saremo sommerse dalla sabbia".
Detto questo Alice si mise a correre verso l'ingresso del Picco. Ti rimase per un momento immobile vedendo che ai lati della fenditura la sabbia stava franando e capì che da lì a qualche secondo tutto sarebbe ritornato ancora una volta sotto la sabbia. Così si mise subito a correre dietro ad Alice. Quest'ultima si vide superare nella corsa e Ti fu dentro l'edificio poco prima di lei.
Ansimante Alice commentò "Però, te la cavi bene nella corsa"
Ti sorrise senza commentare, in fondo era allenata a correre nel mondo reale.
Le porte si chiusero alle loro spalle e il buio le avvolse. Sentirono il rumore della sabbia che ricopriva il portone dal quale erano entrate. Sperarono che da lì a poco i loro occhi si sarebbero abituate all'oscurità per poter vedere qualcosa o quantomeno cercare l'interruttore per la luce.

Doroty osservava dal balcone del Castello.
In quella nuova Altrove, oscurata dalla luce del sole si sentivano urla, grida e si vedevano nascere tumulti quasi ad ogni angolo della strada.
"Sai Linus, hai fatto proprio un bel lavoro. Non pensavo che ci riuscissi."
Linus era alla destra della donna e commentò "Come? Io sono il più grande genio di queste terre. Dopo che il lavoro qui ad Altrove sarà terminato pretenderò l'annessione di Esilio al regno di Altrove. Libererò tutti i carcerati e Maycro... per lui ho un piano personalizzato...ahahah
La donna sorrise e disse "Lo spero"
Linus smise di ridere, si girò di scatto e tornò alla sua sala del trono.

Gli elicotteri militari stavano facendo salire gli ultimi membri della task force di Maycro, ma sia lui che la figura enigmatica rimanevano a terra.
Tutto era pronto per la partenza. Maycro guardò il suo orologio e disse alla persona incappucciata "Bene, a quest'ora Alice e Ti dovrebbero essere arrivate al Picco e consegnato il 'pacco'".
Poi si rivolse agli elicotteri e fece cenno ai piloti che si poteva dare inizio al piano di invasione di Altrove!

"Ma qui non si vede un beneamato..." commentò Ti
"Calma, io conosco questo posto come le mie tasche. Mi so orizzontare anche senza luce, seguimi e stammi vicino" disse Alice.
"Sarà, tu dimmi solo dove vai" rispose Ti
Alice urtò contro qualcosa.
Strano non doveva esserci nulla lì, se non le scale per salire alla camera di Immaginazione.
Ti capì che la sua amica si era fermata e disse ironicamente "Che c'è? Hai trovato qualcosa di nuovo nelle tue tasche?"
Alice capì che qualcosa non andava.
Si accese una luce e Alice vide che aveva urtato contro una guardia.
Quest'ultima ringhiò e serrò la mano attorno alla sua lancia.
Ti volle fare un'osservazione alla sua amica "Bene, ora che si fa?"
Alice si voltò verso di lei e disse a bassa voce "Non preoccuparti, so come fare in certe situazioni..." Detto ciò si rivolse ala guardia e gli sorrise, aprendo con la mano il suo saio. Tirò giù la cerniera della tuta e rimase praticamente in reggiseno.
"Non voglio guardare" disse Ti girandosi dall'altro lato.
Alice prese la testa della guardia dolcemente tra le mani e la avvicinò ai suoi seni, la guardia lasciò la presa sulla lancia. Ad un tratto Alice serrò la presa sulla testa della guardia e la fece urtare violentemente contro in suo ginocchio destro. Il colpo stordì totalmente la guardia, che non si aspettava quella mossa, e cadde a terra. Alice prese la lancia, si ricompose e disse a Ti "Vedi? Cadono tutti ai miei piedi" e sorrise.
Ti rispose "certo, come no. Andiamo su che è meglio".
Alice annuì e salirono le scale, ora illuminate.
Si trovarono di fronte ad una antica porta in legno.
Ti disse ad Alice che voleva passare lei per prima questa volta. Alice le concesse questo privilegio.
Aprì la porta lentamente e non vide nessuno. Entrarono nella stanza. Un'enorme sala con al centro un leggìo in alabastro verde con su un libro.
Alice disse "Eccolo, è lì che dobbiamo mettere la cosa che ci ha dato Maycro".
Ti fu dubbiosa.
La sua amica notò questo suo stato d'animo e chiese "Cosa c'è che non va?"
Ti rispose "Non so è tutto troppo semplice..." mentre si avvicinavano al centro della sala.
D'improvviso piombò giù dal soffitto una guardia che si frappose tra loro e il leggìo.
Altre tre dietro di loro.
"Bene" commentò Alice "e ora che si fa?"
Stavolta fu Ti a rispondere prontamente "Non preoccuparti, so come fare in certe situazioni..."
Detto ciò si avvicinò alla guardia avanti a loro, mentre Alice con la lancia cercava di tenere a bada le tre dietro di loro "Qualunque cosa tu voglia fare, falla in fretta..."
Ti appoggiò il suo viso al petto della guardia, lo guardò nelgi occhi dolcemente e disse
"Ma ciao tesoro, come va?" gli mise le mani sulle spalle e... lo spinse violentemente verso il basso.  La guardia che aveva abbassato le sue difese si fece cogliere di sorpresa mentre il suo inguine finiva a contatto con il ginocchio destro di Ti. La guardia ululò fortemente per il dolore e cadde a terra. Ora anche Ti aveva una lancia. Si girò verso Alice e disse "Vedi? I maschi mi supplicano tutti in ginocchio" e sorrise. Ti si rivolse poi alle tre figure rimaste dietro di loro e disse "Se volete ce n'è anche per voi!"
I tre si guardarono e fuggirono dalla porta spaventati.
"Sai Ti, certe volte sei proprio persuasiva"
La giovane ringraziò e si avvicinò al leggiò. Tirò fuori dal saio quello che le aveva dato Maycro. Era un foglio accartocciato. Lo stirò con le mani e lo mise nel libro. Alice osservava tutt'intorno, sapeva che quei tre erano andati a chiamare rinforzi "Ti fai presto".
Ti chiuse il libro che emanò una luce dal punto in cui la pagina era stata inserita. Ad un tratto un muro si aprì e ne uscì una femmina vestita di un abito succinto in seta azzurra. Capelli lunghi biondo platino, occhi chiarissimi. "Ciao Alice" disse.
Ti che si era spaventata per l'evento appena capitato chiese alla sua amica "Ma tu la conosci? Aspetta, lei è Immaginazione vero?"
Alice annuì e rispose alla donna "Salve Immaginazione, come stai?"
"Ora meglio. Grazie per avermi liberata. Se siete qui significa che Maycro è quasi tornato al potere vero?" disse Immaginazione.
"In effetti siamo qui per questo" disse Ti "Ma cosa c'era in quella pagina?"
"Avete restituito il potere a me, ora posso governare di nuovo il mio Picco e vi manderò a Castello per completare l'opera" rivelò la donna.
Alice sobbalzò "Come? Non abbiamo finito? Ma a Castello c'è Linus!"
Immaginazione spiegò loro che per poter ridare i poteri a Maycro e Ti e cacciare Linus dovevano scriverlo nel libro che c'era a Castello, dietro la sala del trono. Diede loro la pagina da inserire nel libro.
Ti prese in foglio e lo mise nel suo saio.
Immaginazione disse "Ora che il mio Picco è libero dalle guardie e il deserto sta svanendo posso riprendere il mio lavoro." Alice vide una gran luce entrare da una vetrata alle sue spalle. La sabbia che non faceva penetrare nulla era svanita e fuori stava... nevicando!
Immaginazione creò un portale ellittico nella sala.
"Entrando lì dove ci troveremo?" chiese Ti
"Sarete a Castello, vicino alla sala del trono. Così potrete prendere Linus di sorpresa" spiegò la donna.
Ti guardò Alice e disse "Bene, allora...armate e pronte, si parte. Andiamo a prendere quel Linus a calci nel..."
Alice prontamente interruppe Ti "Si, tranquilla, sarà una cosa facile" e le sorrise. La donna salutò le due giovani mentre si avventuravano nel portale.

Linus si precipitò subito fuori, al balcone dove c'era ancora Doroty che vedendo l'agitazione del suo compagno chiese "Cosa c'è ora? Mi sembri agitato.."
Linus era molto nervoso e rivelò "Non so, c'è stato... qualcosa... Qualcosa è cambiato!"
Linus osservava lontano. Doroty scrutò Linus poi seguì il suo sguardo perdersi all'orizzonte, sperando tra sè che il suo compagno si sbagliasse.
Ma qualcosa era davvero cambiato, adesso era solo questione di attimi e sarebbe stata la sconfitta o la vittoria totale.

 

CONTINUA...
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