MUSICA GENTE

Post N° 318


Oath BoundSummoningBlackLe braci di Isengard divampano di nuovo, e migliaia di troll emergono dalle profondità della terra per salutare agitando i loro neri stendardi l'ennesima fatica di Silenius e Protector, che per la sesta volta trasformano l'Austria nella Terra di Mezzo.I Summoning sono tornati, e non esistono 70 minuti di musica più rassicurante al mondo per chi, come loro, ha dedicato i propri sforzi artistici all'immaginazione e la penna dello scrittore più riverito del panorama fantasy: J.R.R. Tolkien. Definire la musica di questa band è un compito titanico, giacché non si può ascrivere a nessun genere, e i paragoni non vengono in aiuto.Il black metal che ha aperto la loro carriera si è velocemente trasformato in un gracchiante black metal di impareggiabile impatto epico; chitarre e percussioni lasciano volentieri il passo a sintetizzatori sinfonici e drum-machine che hanno l'oneroso compito di trascinare, minuto dopo minuto, l'ascoltatore tra le verdi contee e le minacciose cordigliere dell'universo tolkeniano, per prendere parte alla marcia di una pattuglia di orchi o al minaccioso cavalcare dei Nazgul verso il regno degli Uomini.L'immaginativo è il punto di forza dei Summoning: già in passato si sono avvicendati lavori molto ambiziosi che hanno scavato nei meandri della terra di mezzo, svelando i misteri di Minas Morgul e di Granburrone, e incantando decine di migliaia di ascoltatori in mezzo mondo.