MUSICA GENTE

Post N° 325


VoidwardsDolorianDoom"Voidwards is an album without beginning, without end, without past, without future." (Dolorian)Ci sono voluti cinque anni, ma alla fine i Dolorian sono tornati. Cinque lunghi anni di silenzio dal loro precedente full-length, intervallati soltanto da uno split con gli Shining. Cinque lunghi anni, ma l’attesa è valsa la pena: i Dolorian hanno partorito quello che è, probabilmente, il loro miglior album in assoluto. Questo originalissimo act finlandese si era fatto già notare nel 1999 con When All The Laughter Has Gone, e già allora era difficile dare una definizione alla loro musica: sebbene le basi fossero radicate nel black e nel doom, i Dolorian le sviluppavano in modo del tutto personale, riuscendo a creare un sound unico e inconfondibile, che ad oggi ancora nessun’altra band è riuscita a replicare. Maestri di atmosfere nichiliste, allucinate e sognanti, nel 2001 tornarono sulle scene con un nuovo, omonimo, album: messe da parte le influenze black metal, e in parte anche quelle doom, i Dolorian giocavano con la loro stessa creazione, disorientavano l’ascoltatore oltrepassando i confini del metal e sfociando nell’ambient, lo trasportavano in un’altra dimensione con atmosfere grigie, vuote, allucinogene. La loro successiva creazione, Ekstasis, presente sullo split con gli Shining, li riportava dentro canoni più tipicamente metal: suoni appensatiti, lentezza dal più classico sapore doom metal, forte presenza di voce in growl. Era difficile immaginare cosa ci avrebbe proposto questo finnico terzetto col loro nuovo album, quale direzione avrebbe preso la loro inarrestabile evoluzione: Ekstasis rappresenta solo in parte ciò che i Dolorian propongono oggi, nel 2006. La risposta adesso è qui: Voidwards.