MUSICA GENTE

Post N° 376


Vincere una scommessa fa sempre piacere, anche quando in ballo non vi è nulla, e la disputa quindi si traduce in una semplice previone di quel che sarà!Vedo di tradurre questi vaneggi in qualcosa di comprensibile ai più: era il 2003 quando un gruppetto olandese sconosciuto si presentò con un disco dal titolo "POlars".Probabilmente a questo punto non stupirò nessuno, soprattutto dopo l'incipit, scrivendo che quel lavoro mi entusiasmò, mostrandomi una realtà innanzittutto brava a metabolizzare quanto il panorama thrash/death/core era riuscito ad esprimere, e soprattutto riuscendo a rielaborare la corrente in chiave personale, con forte propensione verso eleganti schemi progressivi.E' risaputo che tali "minostroni" spesso sono risultati essere sinonimo di confusione, ma in questo caso il prodotto finale, nonostante fosse un debut, suonò già soprendentemente fluido e maturo, oltrettutto lasciando intravedere margini di miglioramento.A distanza di tre anni i Textures concretizzano le mie (e non solo) ottime impressioni, traducendo le aspettative in un album che a tutti gli effetti può essere considerato un masterprice!Probabilmente consapevoli di quanto ben fatto nella precedente fatica, i nostri con questo nuovo "Drawing Circles" puntano a smussare gli angoli affinnando ulteriormente la proposta.