MUSICA GENTE

Post N° 553


VIRGIN STEELE - VISIONS OF EDEN (THE LILITH PROJECT-A BARBARIC ROMANCE MOVIE OF THE MIND)(SANCTUARY)20061 - IMMORTAL I STAND 2 - ADORNED WITH THE RISING COBRA3 - THE INEFFABLE NAME4 - BLACK LIGHT ON BLACK5 - BONEDUST6 - ANGEL OF DEATH7 - GOD ABOVE GOD8 - THE HIDDEN GOD9 - CHILDSLAYER10 - WHEN DUSK FELL11 - VISIONS OF EDEN“I Virgin sono una leggenda: coerenza, capacità di evoluzione senza tradire il proprio spirito ed una inesauribile vena epica che li ha portati a divenire un simbolo per l'epic metal. David e soci hanno saputo crescere musicalmente in modo naturale, evolvendo ed arricchendo il loro sound senza tradire lo spirito che caratterizzava la loro prima produzione e rendendo il loro stile sempre più efficace e completo.” Ebbene, cinque anni di assenza sono tanti, troppi, per chi come me ama incondizionatamente i Virgin Steele, e la genialità creativa del leader David Defeis, e così, dopo una serie di rinvii, nonché alcuni problemi personali del singer, l’attesa diveniva sempre più spasmodica, tanto da consultare quasi a scadenza settimanale il sito ufficiale della band in attesa del grande annuncio.E finalmente qualche mese fa è arrivata la tanto attesa notizia, per il ritorno dei Virgin Steele con il nuovo album dal titolo "VISIONS OF EDEN - THE LILITH PROJECT A BARBARIC ROMANTIC MOVIE OF THE MIND", bisognerà attendere solo un paio di mesi precisamente Settembre.Il mio primo pensiero al termine dell’ascolto di questo lavoro è stato quello di essere di fronte ad un vero capolavoro, realizzato da una band fantastica a suo modo inimitabile, e che purtroppo, paradossalmente ha raccolto meno di quello che ha seminato lungo la sua carriera.Visions Of Eden è descritto dal leader David DeFeis come un ulteriore passo avanti nel sound della band, il cui clichè ormai si è ben delineato, ne sono dimostrazione i molteplici cori pomposi e parti teatrali epicheggianti, che rendono un’ indiscutibile qualità eccelsa a questo ennesimo capitolo.Intendiamoci Visions Of Eden non è e non sarà mai un Invictus ne tanto meno un The House of Atreus, che rappresentano quel lotto di album testimoni della genialità umana, si tratta invece, di un album autorevole, che a dispetto della sua durata scorre piacevolmente regalandoci anche spunti estremamente romantici come nel caso della splendida ballad, ma allo stesso tempo di energia pura, riff pomposi e refrain sensazionali.“Ci sarà maggiore utilizzo di pianoforte e chitarra acustica, combinati con chitarre più Heavy, localmente sarà molto più melodico, aggressivo, sensuale e/o Bluesy.A volte lo stile vocale può ricordare l’approccio dei Life Among The Ruins, comunque la musica e le melodie qui sono molto, molto, molto diverse.È estremamente atmosferico, in generale è molto più triste di qualunque altro album dei Virgin Steele. Ci saranno grandi momenti di Eticità, con memorabili “hooks”, orchestrazioni semplici, e pezzi “Anthemic”Immagina, il lamento del vento, alberi spogli, l’oscurità che ricopre il cielo, la nebbia che crea giochi di prestigio. È un ulteriore sviluppo del mio particolare modo di comporre musica”