MUSICA GENTE

Iron Maiden


Formazione tra le più importanti per la storia del metal, gli inglesi Iron Maiden hanno creato un universo fantastico e inquietante, dominato da creature horror e da atmosfere funeree Gli Iron Maiden hanno: 1) affrancato per primi il metal dall'hard-rock; 2) dato il là alla cosiddetta New Wave Of British Heavy Metal; 3) istituzionalizzato per primi, con Clive Burr, l'uso sistematico del doppio pedale alla batteria; 4) dato il primo esempio di copertine basate tutte sulla saga di un personaggio (l'orrorifico ED); 5) tematizzato drammaticamente e fabulisticamente i temi horror ideati dai Black Sabbath; 6) codificato e vincolato le trame e la dimensione concettuale di ogni brano che, solo rispettando questi loro dettami, potrà essere definito "metal classic"; 7) incarnato la prima fonte d'ispirazione per le forme e i contenuti del power metal; 8) rappresentato l'unica alternativa, rispetto alla quale le altre sono solo dei derivati, dell'heavy-metal (trash, speed) inventato dai Metallica; 9) concepito la dimensione esistenzialistica all'interno di un mondo monotematico, a se stante, fatto di power metal come sottofondo perpetuo e martellante, e di mostri, zombie, morti viventi, umani spauriti, come incredibili attori; 10) tradotto o ignorato ogni reale esperienza in quella fantastica del mondo da loro inventato che, con Tolkien prima in scrittura, con loro adesso in musica, sarà chiamata fantasy; 11) mantenuto uno spirito (che è poi lo spirito più profondo degli anni '80) genuinamente poetico e attaccato ai sentimenti quotidianamente e universalmente umani pur se rivissuti nelle varie "terre di mezzo" (e questo è il punto più importante, e meno considerato, in quanto distingue dei classici come loro dalla miriade di stupidamente maniache e fossilizzate power metal band odierne e non); 12) costituito il gruppo più importante della storia del metal assieme a Black Sabbath, Judas Priest, Motorhead, Metallica e Dead. Le "Vergini di metallo" si sono formate a Londra nel 1976 per volere del bassista Steve Harris (classe '57): la data e il luogo, vincoleranno il gruppo in ogni sua dimensione. Per quanto risemantizzato, formalmente e non, l'hard rock di Deep Purple, Black Sabbath, Queen ed Uriah Heep, il proto-metal di Budgie e Judas Priest, i Seventies sono stata la zavorra che ha confinato gli Iron Maiden nel classic-metal (anche se non è poco aver, di fatto, inventato il metal!) impedendo loro di fare il salto di forza compiuto poi dai Metallica verso la dimensione speed e trash, cioè heavy.All'epoca (e fino ad oggi, in larga parte) metal e punk rappresentavano due modi, talora opposti, di rapportarsi alla vita e alla musica: l'acuirsi di tale incomunicabilità tra generi in Inghilterra ha portato gli Iron Maiden al "classic" metal; mentre la programmatica sintesi dialettica dei medesimi in America ha lanciato Motorhead prima (che, anche se inglesi, qui operavano) e Metallica poi e definitivamente sulle vie dell' "heavy metal". Fu l'anti-punk a confinare gli Iron Maiden nel "classic". Fu l'hardcore a dare l'idea ai Metallica dello speed e del thrash.Steve Harris era uno di "quei poeti che non hanno mai scritto niente", infatuato dal caratteristico sogno-Black Sabbath di trasfigurare la realtà cittadina (londinese, i sobborghi di Londra) in una dimensione da paesaggio dell'anima; suo fu invece lo spostamento di baricentro di quest'anima da una dimensione maledetta a una malefica, cioè da una prevalenza di nichilismo a una di sado-masochismo inteso come speculazione sulle forze dell'occulto e del male (retaggio di tutta una tradizione folklorica autoctona), non per annientarsi ma per vivere e voler vivere. I sopravvissuti agli anni '80 questo hanno fatto, e Steve Harris è stato il primo a capirlo e attuarlo: non a caso il suo, prima ancora di British Metal, è New Wave. Nello spirito. Nell'afflato. Cosa tanto sottaciuta quanto fondamentale, gli Iron Maiden sono stati il primo e forse l'unico gruppo a rappresentare, in ambito metal, concettualità, stilemi, dimensioni e manifesto del mondo new wave anni '80. Quel medesimo mondo di Joy Division, Siouxsie and the Banshees (prima ondata di fine '70 - inizio '80) e di Smiths (seconda ondata di metà '80, fulmine a ciel sereno quando la prima new wave sembrava già imbalsamata). Da qui, prima ancora che dai Black Sabbath, i cimiteri, il dark, l'ambient infernale, la necrofilia, in un eterno dilemma tra attrazione e repulsione sia per il Bene sia per il Male. Una religiosità pagana, superstiziosa e panteistica, richiesta come sfogo liberatorio ed evasione dall'asfissia borghese cittadina, è alla base del movimento (non a caso) New Wave (= il ritorno ai tempi ancestrali coi mezzi moderni: e anche quando prevalgono questi, il confinarsi in uno stato, pur'anche futuristico, comunque "spleeneticamente" vissuto). Tutto ciò è alla base degli Iron Maiden.Dopo la periferia e le topaie di alcolizzati, operai e prostitute, i conflitti adolescenziali; dopo aver visto e vissuto tutto questo con gli occhi ed uno stile British prima di tutto, poeticamente horror/ fantasy poi, esistenzialmente maledetto e ribelle infine; dopo aver raggiunto la fine degli anni '70 Steve Harris usò questa come base per lanciarsi dal sogno sognato al sogno vissuto. Lo accompagnarono due chitarre (Dennis Stratton e Dave Murray), una batteria (Clive Burr) e una voce (Paul Di'Anno). Tutti ampiamente fantasma.