Ed è così che, dopo aver sentito in sequenza non ben definita le parole omicidi/numerosi/qui, ho percorso la via di casa come se da un momento all'altro potessi trovarmi a tu per tu con Ed Gein in persona. Lui fuori ed io blindata in macchina. In corsa. Ma questi sono dettagli.Dicevo, dopo aver percorso trechilometri privi di curve calcando sul pedale della Punto argentata, per forza di cose sono dovuta smontare per parcheggiarla. Intorno a me il silenzio di una frazione che conta tre anime, un albero di cachi (o kaki, che forse è più corretto ma non mi piace per via di tutte quelle "k") e un paio di bastardini raminghi. Sono smontata e ho aperto il garage con una mossa ormai veloce e meccanica, quasi virtuosa, correndo sono rientrata nell'abitacolo dove ad accogliermi c'era la radio con Brenda Lee che mi cantava "I'm sorry, so sorry". Ecco, ho pensato. Lei giassà la brutta fine che sto per fare.Stando attenta a non strisciare fiancate e a menomare specchietti ho infilato la macchinetta all'interno del garage, sono uscita e ho chiuso il basculante verde un po' arrugginito. Per entrare in casa ho scelto di prendere la via più lunga, il tutto per evitare di dover entrare dall'altro garage e passare quindi per la taverna, che in assoluto è il posto più raccapricciante della mia magione. Tralasciando il ridicolo siparietto in cui mi si è bloccato il respiro per qualche secondo alla vista di uno sportello dei contatori della luce inspiegabilmente aperto, ho finalmente varcato la soglia dell'appartamento e come prima cosa, ancora prima di levarmi le polacchine, mi sono precipitata in bagno. Neanche il tempo di appropinquarmi alla tazza che vengo distratta dal lento incedere delle pantofole di mia mamma lungo il corridoio. La sua immagine spettinata e piena di sonno mi si è stagliata davanti, noncurante di essere piuttosto forte ad una certa ora di notte."Scendi in taverna e chiudi la sbarra in ferro, che ho sentito che ultimamente in zona ci sono stati furti durante la notte, ladri entrati dai garage, gente narcotizzata. Buonanotte". Ecco ricominciare l'incubo scatenato dal mantra "omicidi/numerosi/qui".E insomma, niente. Sono ancora viva ma con l'orecchio teso nel caso sentissi gente entrare dal garage. In tal caso, sappiate che vi ho voluto bene e che dopo la morte vorrei essere cromata.
omicidi/numerosi/qui
Ed è così che, dopo aver sentito in sequenza non ben definita le parole omicidi/numerosi/qui, ho percorso la via di casa come se da un momento all'altro potessi trovarmi a tu per tu con Ed Gein in persona. Lui fuori ed io blindata in macchina. In corsa. Ma questi sono dettagli.Dicevo, dopo aver percorso trechilometri privi di curve calcando sul pedale della Punto argentata, per forza di cose sono dovuta smontare per parcheggiarla. Intorno a me il silenzio di una frazione che conta tre anime, un albero di cachi (o kaki, che forse è più corretto ma non mi piace per via di tutte quelle "k") e un paio di bastardini raminghi. Sono smontata e ho aperto il garage con una mossa ormai veloce e meccanica, quasi virtuosa, correndo sono rientrata nell'abitacolo dove ad accogliermi c'era la radio con Brenda Lee che mi cantava "I'm sorry, so sorry". Ecco, ho pensato. Lei giassà la brutta fine che sto per fare.Stando attenta a non strisciare fiancate e a menomare specchietti ho infilato la macchinetta all'interno del garage, sono uscita e ho chiuso il basculante verde un po' arrugginito. Per entrare in casa ho scelto di prendere la via più lunga, il tutto per evitare di dover entrare dall'altro garage e passare quindi per la taverna, che in assoluto è il posto più raccapricciante della mia magione. Tralasciando il ridicolo siparietto in cui mi si è bloccato il respiro per qualche secondo alla vista di uno sportello dei contatori della luce inspiegabilmente aperto, ho finalmente varcato la soglia dell'appartamento e come prima cosa, ancora prima di levarmi le polacchine, mi sono precipitata in bagno. Neanche il tempo di appropinquarmi alla tazza che vengo distratta dal lento incedere delle pantofole di mia mamma lungo il corridoio. La sua immagine spettinata e piena di sonno mi si è stagliata davanti, noncurante di essere piuttosto forte ad una certa ora di notte."Scendi in taverna e chiudi la sbarra in ferro, che ho sentito che ultimamente in zona ci sono stati furti durante la notte, ladri entrati dai garage, gente narcotizzata. Buonanotte". Ecco ricominciare l'incubo scatenato dal mantra "omicidi/numerosi/qui".E insomma, niente. Sono ancora viva ma con l'orecchio teso nel caso sentissi gente entrare dal garage. In tal caso, sappiate che vi ho voluto bene e che dopo la morte vorrei essere cromata.